mercoledì 28 febbraio 2007

Sogni, sogni e ancora sogni

Da settimane ormai, credo dal famoso sogno premonitore pre-licenziamento, sogno sempre la stessa cosa. In situazioni e posti diversi, continuo a sognare di dover partire, non DI partire, ma proprio di essere in procinto di farlo.
Anche stamattina mi sono svegliato per l'angoscia che mi ha messo addosso uno di questi sogni. Si perchè fare una cosa del genere non è facile manco quando sogno! Ero al mio villino (pazzesco, non ci vado da mesi e mesi), ero con mia madre e mia cugina, dovevo preparare immediatamente la valigia perchè di li a poco avrei dovuto prendere un aereo per Parigi! In pratica il mio stato d'animo era tipo quello del Bianconiglio di Alice (daje!), perchè continuavo a mettere fretta a mia madre per darmi i vestiti da mettere in valigia (i cassetti erano stranamente vuoti) mia cugina continuava a dirmi "E questo non te lo porti?!" e continuava a passarmi oggetti, io intanto guardavo l'orologio, mancava un'ora alla partenza dell'aereo e io non solo non ero pronto, ma non avevo nessuno che mi accompagnasse in aeroporto! Una fretta e un'angoscia impressionanti, continuavo a ripetere "L'aereo per Parigi parte alle 18.30!". Esco dall'appartamento, salgo le scale del villino e incontro uno dei miei (ex) colleghi con la sua (ex) fidanzata, li saluto e faccio premura anche a loro ripetendo sempre la storia dell'aereo, continuo a salire le scale che portano al cancello del villino e in preda a panico, premura, ansia e preoccupazione mi sveglio, esattamente con lo stesso stato d'animo del sogno!
Ho portato le mani alla faccia, le ho passate fra i capelli e mi sono detto che così non posso continuare o impazzirò. Ma poi cazzo, Parigi?!? E stà novita?!? Adesso ci rido su, ma stamattina ero veramente angosciato.

Comunque, sogni a parte stamattina sono anche tornato in ufficio. Niente liquidazione ancora, non hanno soldi e infatti molti miei ex colleghi avanzano ancora soldi dello stipendio di Gennaio, però la piccola troia ha già prenotato un imminente viaggio a Londra e uno a New York per quest'estate. Eh si poverelli, non hanno soldi loro.
Ho parlato a turno con tuti i ragazzi, ognuno mi raccontava le loro tragedie e paranoie e più loro parlavano più io ero contento e soddisfatto di essermene andato. Continuano a sbattermi in faccia il fatto di non avere un lavoro, ma sti cazzi, l'importante è essere scappato da li e avere la possibilità di ricominciare tutto da capo.

lunedì 26 febbraio 2007

Alti e bassi

Cazzo erano otto giorno che non aprivo questo blog. Non ho avuto nè tempo nè voglia di scrivere, sono stato male da martedì a sabato, una cazzo di influenza che mi ha costretto a stare a casa, a smettere di fumare, a smettere di fare le guide in autoscuola e che mi ha ridotto una merda psicofisicamente. Mi sono ripreso ieri, ma ho passato ugualmente la domenica a casa, sono uscito stamattina dopo sei giorni! (basso)

E proprio stamattina ho fatto l'ultima guida, di pomeriggio invece l'esame. Vi evito gli scleri con i ragazzi, le risate e la paura che abbiamo avuto, vi dico subito che incredibilmente ce l'ho fatta! Ero tesissimo ma ho guidato stranamente tranquillo, non ho dimenticato le frecce, non ho dimenticato di inserire la prima quando mi fermavo, non ho dimenticato di fermarmi agli Stop e soprattutto ho saputo abilmente riprendermi nelle piccole imperfezioni con gesti o parole che mi hanno giustificato alla grande, come quando l'esaminatrice mi ha fatto notare che lasciavo il pedale della frizione troppo bruscamente e io ho sparato un "No sono le scarpe nuove, la gomma sotto è bagnata (oggi piove) e si appiccica al pedale". Una minchiata colossale improvvisata al momento alla quale ha abboccato alla grande. (alto)

Qualche giorno fa Daniela mi ha mandato un'email. Niente casa. Devono ristrutturarla per ricavare un paio di camere in più, così potranno affittarla a più persone guadagnando più soldi. Lei al momento pensa solo agli ultimi esami e alla tesi, quindi fino a settembre non ha intenzione di sbattersi per trovare casa. Cosa che comunque non è ancora certa che farà in futuro. (basso)

Ci sono stato male ma non più di tanto, sono stanco di deprimermi per ogni cosa negativa che mi capita. Adesso che ho definitivamente chiuso con il vecchio lavoro, adesso che ho preso anche la patente, è ora di decidere cosa fare. Ammetto che fino ad ora ho rimandato, ma proprio ieri al mio futuro ci ha pensato qualcun'altro.
Così di punto in bianco mi ha chiesto che cos'ho intenzione di fare adesso, mi ha chiesto di elencargli per gradi le cose che vorrei realizzare e quindi mi sono trovato costretto a guardarmi dentro e cercare di capire cosa voglio. Gli ho risposto. Mi ha teso una mano. Potrei allungare anch'io la mia. Potremmo stringercela. Potrebbe essere un nuovo, strano, inaspettato inizio. (decisamente alto)

domenica 18 febbraio 2007

Come un anno fa

L'ho già scritto non so quando, un paio di mesi fa forse, che la vita spesso ci mette di fronte gli stessi problemi e le stesse scelte già fatte in passato. Magari per darci la possibilità di correggere gli eventuali errori commessi.
Ne è la prova il messaggio che mi è arrivato venerdì sera. Era Daniela, mi diceva ancora una volta che sono stato un grande a lasciare il lavoro e mi chiedeva se adesso mi sarei trasferito a Roma, chiudendo il messaggio con "La casa che aspettavamo adesso è libera, l'ho saputo ieri".
Non ho potuto chiamarla, ma non ho pensato ad altro fino a sabato pomeriggio, quando finalmente ho preso il telefono e dopo i saluti iniziali le ho detto "Dany ascolta, in merito al messaggio di ieri, perchè non ce l'affittiamo noi due quella casa? Tanto una terza persona la troviamo sicuramente" e fortunatamente mi sono sentito rispondere "Guarda che io non voglio farmela scappare! E abbiamo anche una terza persona, Morena ha lasciato la casa dove abitava ed è in cerca". Non poteva darmi risposta più bella!
E così, a distanza di un anno esatto, ci siamo ritrovati a discutere di singole, doppie, affitti e altro. Mi ha chiesto se sono sicuro, le ho detto che non ci sono più ostacoli ormai, se prima mi tratteneva il lavoro adesso non ho più neanche quello. Martedì parlerà con i proprietari, speriamo non superino la cifra di € 1.000, almeno possiamo starci in quattro.
Tutto ancora da definire e sistemare, non saprei se spendere di più e prendere una singola o risparmiare con una doppia ma voglio dire, l'importante è prenderla perchè la casa è carina, il condominio è splendido e la posizione decisamente strategica dal punto di vista dei trasporti e dei collegamenti con il centro.

Un anno fa mi ripetevo continuamente "Ogni cosa a suo tempo". Che sia finalmente arrivato?

Lo spero.

sabato 17 febbraio 2007

L'ho giurato..

..e lo farò. Sei mesi fa ho chiesto un'altra possibilità. Forse potrebbe arrivare.

giovedì 15 febbraio 2007

Nothing can stop these lonely tears from falling

It's been seven hours and fifteen days
Since you took your love away
I go out every night and sleep all day
Since you took your love away

Since you been gone I can do whatever I want
I can see whoever I choose

I can eat my dinner in a fancy restaurant
But nothing, I said nothing can take away these blues
'Cause nothing compares, nothing compares to you

It's been so lonely without you here
Like a bird without a song
Nothing can stop these lonely tears from falling
Tell me baby where did I go wrong
I could put my arms around every boy I see
But they'd only remind me of you

I went to the doctor guess what he told me, guess what he told me
He said girl you better have fun, no matter what you do
But he's a fool, 'cause nothing compares, nothing compares to you

All the flowers that you planted mother, in the back yard
All died when you went away
I know that living with you baby was sometimes hard
But I'm willing to give it another try

'Cause nothing compares, nothing compares to you
Nothing compares, nothing compares to you
Nothing compares, nothing compares to you

Sinead O'Connor - Nothing Compares To You

martedì 13 febbraio 2007

Grazie

Da tre giorni più o meno è l'unica persona con cui parlo. E' l'unico a cui ho detto come sto senza se, senza ma e senza censure. Gli ho raccontato i miei ultimi tre mesi non tralasciando nulla, mostrandogli anche le cose più intime.
Forse l'ho usato, come surrogato di qualcun'altro, e gliel'ho anche detto. Ma mi ha risposto che anche se fosse vero l'importante è che mi sia servito per sfogarmi.

Ed effettivamente mi è servito, perchè se c'è una cosa peggiore dello star male è non avere nessuno a cui dirlo.

Grazie C.

C'è mancato poco

C'è mancato poco, pochissimo. Non so come ho fatto a trattenermi ma ce l'ho fatta. E per fortuna aggiungerei, perchè non sarebbe stato normale scoppiare a piangere mentre cenavo con i miei e mio fratello.
Stavo lì, seduto a fissare la tv e mentre tutti mangiavano io pensavo solo ai cazzi miei. Pensavo e ripensavo, e se fossi stato solo avrei sfogato rabbia, depressione, delusione e senso di solutudine con un pianto liberatorio. Ma non era decisamente il momento migliore per farlo! Vallo a spiegare un gesto del genere.

Mi spiace scrivere una cosa del genere, non è bello fare la vittima e piangersi addosso, ma se non sto bene non posso certo far finta di nulla. E' uno dei periodi più brutti degli ultimi anni, sono confuso, non so che fare e mi va tutto a puttane. Tra l'altro non lo sa nessuno, cioè, ex colleghi, parenti e amici sanno soltanto che sono contentissimo di essermi licenziato, che al momento non cerco nulla e che sono in attesa di decidere cosa fare.
Quello che non sanno è che dentro di me c'è una confusione impressionante, un caos mai avuto. Mi domando cosa voglio fare e non so darmi una risposta, sono combattuto se fare un viaggio di distrazione o meno, non so se restare qui o trasferirmi, non ho la più pallida idea di cosa farò.

Ma non solo c'è di più, c'è anche di peggio. Si perchè essere stato abbandonato in questo periodo non è certo semplice. Chiamare e sentire cadere la linea dopo 15 squilli non è certo semplice. Mandare sms da 11 giorni e non avere risposta non è certo semplice. E non sapere perchè, non sapere cos'è successo, non avere nessuna notizia non solo non è semplice, ma è semplicemente devastante.

E quindi che faccio? Continuo a chiamare? Continuo a mandare sms? Rimango e vado a quel colloquio? Non ci vado e mi trasferisco? Faccio questo breve viaggio? Mi rinchiudo in un monastero con rosario e cilicio? Che faccio?

domenica 11 febbraio 2007

All the pain was worth it

This guy was meant for me
And I was meant for him
This guy was dreamt for me
And I was dreamt for him

This guy has danced for me
And I have danced for him
This guy has cried for me
And I have cried for him

Many miles, many roads I have traveled
Fallen down on the way
Many hearts, many years have unraveled
Leading up to today

This guy has prayed for me
And I have prayed for him
This guy was made for me
And I was made for him

I have no regrets
There's nothing to forget
All the pain was worth it
Not running from the past
I tried to do what's best
I know that I deserve it

Many miles, many roads I have traveled
Fallen down on the way
Many hearts, many years have unraveled
Leading up to today

And I thank you

Madonna - I Deserve It

Inland Empire

Visto ieri sera. Mi è piaciuto il modo in cui è stato girato: stacchi improvvisi tra le varie scene, molto uso della telecamera a mano con conseguente effetto lavatrice, scene apparentemente scollegate tra loro, cambi di personalità dei vari personaggi, tutto in puro stile Lynch.

Ma non c'ho capito un cazzo. Niente di niente. Tutt'ora solo supposizioni su quella che potrebbe essere la vera trama del film. E comincio a pensare che forse una vera trama non ci sia.

giovedì 8 febbraio 2007

Floating up in the sky

Camera mia, internet senza nulla da fare. Ascolto musica e rileggo cose dette poco tempo fa. Sembra passato un secolo. E non sembrano neanche cose dette da me stando a come mi sento adesso. Ero contento, elettrizzato, mi sentivo fottutamente bene.
Esco a fumare. Guardando le poche stelle che si vedono nel cielo stasera ho pensato che anche noi eravamo come loro. Due comete su orbite diverse in attesa che si incrociassero. E in effetti ci siamo incrociati ma poi si sa, ognuno ha ripreso la sua traiettoria.

Cazzo sembra sul serio passato un secolo. Questo tempo del cazzo a volte passa così in fretta da non farti neanche realizzare che razza di situazione stai vivendo, e così rifletti su quello che hai fatto solo quando ormai è troppo tardi. Quando ormai è passato, ormai è vissuto, ormai è un ricordo.
La canzone di quella che è stata l'ultima sigaretta della giornata è In God's Hands di Nelly Furtado. E una canzone del genere non è che aiuti molto a risollevare un morale che è già a terra. Ma ormai non posso fare altro che abbandonarmi a questa strana malinconia che mi prende ogni giorno, quando non ci sei più tu a riempire le mie serate, quando non ci sei più tu ad ascoltare le mie cazzate, quando non ci sei più tu a farmi sentire completo. Quando mi chiedo dove sei e non so darmi una risposta a quello che è successo.

I looked at your face
I saw that all the love had died
I saw that we had forgotten to take the time
I, I saw that you
Couldn't care less about what you do
Couldn't care less about the lies
You couldn't find the time to cry

We forgot about love. We forgot about faith
We forgot about trust. We forgot about us

Now our love's floating out the window
Our love's floating out the back door
Our love's floating up in the sky in heaven
Where it began back in God's hands

You said that you had said all that you had to say
You said baby it's the end of the day
And we gave a lot but it wasn't enough
We got so tired that we just gave up

We didn't respect it. We went and neglected it
We didn't deserve it. But I never expected this

Our love floated out the window
Our love floated out the back door
Our love floated up in the sky to heaven
It's part of a plan
It's back in God's hands
Back in God's hands

It didn't last
It's a thing of the past
Oh we didn't understand
Just what we had
Oh I want it back
Just what we had
Oh I want it back
Oh just what we had

Nelly Furtado - In God's Hands

mercoledì 7 febbraio 2007

Quel famoso attimo fuggente

Non so perchè, ma ho sentito quasi il bisogno di mettere questa foto sul blog.
Sono passati esattamente sei mesi da quando è stata scattata, era l'8 Agosto 2006, io ero a Roma ospite di Daniela e Francesca e la foto ci ritrae tutti e tre insieme davanti il St. Regis Grand Hotel. L'intento era immortalare i nostri sorrisi pochi minuti dopo aver visto Madonna uscire dall'Hotel per andare in aeroporto.
Sono passati solo sei mesi eppure tutto è cambiato, tutto. Innanzitutto loro due non abitano più insieme, Daniela non ha più casa a Roma e Francesca vive con un'amica, io mi sono licenziato, io [...], io [...], io [...]. E' cambiato tutto. E ovviamente per certi versi mi dispiace. Mi dispiace non avere più loro due come punto di riferimento in quella città, mi dispiace che alla fine abbiano litigato, mi dispiace non poter ripetere l'esperienza di noi tre nella stessa casa.

Rimane però questa foto, che testimonia una delle settimane più belle della mia vita. Una settimana passata in giro per la capitale tra Madonna e madonnari, tra monumenti, locali preparativi per il tour de force e quella casa che per tanti mesi avevo immaginato e che finalmente vedevo.

Rimane questa foto, che ha immortalato un momento di felicità e di spensieratezza di tre ragazzi in una calda estate romana.

martedì 6 febbraio 2007

Ostinatamente

Sono solo e non mi sento neanche un poco di parlare, e tanto meno di spiegare cosa è capitato. Ci fosse poi qualcosa da spiegare. Sembra tutto così assurdo, quasi che qualcuno si sia divertito a farmi un dispetto. Non c’è mai una chiara ragione quando due persone si ritrovano distanti, sempre meno amanti ma compagni di una storia in cui si è tralasciato, o forse dimenticato, il motivo reale per il quale si sta insieme e si finisce per farsi male.

Non c’è rabbia, non c’è dolore, c’è soltanto una tristezza così grande che mi sfonda il cuore. Chiedo venia per questa nenia ripetitiva e ostinata, ma c’è un unico pensiero che ossessivamente segue ogni mio respiro. Da te dipendo mia eroina e metadone, e lascio a queste note il compito di toccarti, così che ciò che non faccio io possa fare una canzone.

Penso solo a te. Penso solo a te. Penso solo a te. Penso a te. Penso solo a te.

Ostinatamente.

Non sono parole mie. E' il testo di una canzone che non ho mai sentito, l'ho trovato per caso stasera. Ho dovuto cercare persino l'autore. Nicolò Fabi.
Non sono parole mie ma descrivono perfettamente una parte di me, in questi giorni la parte più buia di me.

Penso solo a te. Penso solo a te. Penso solo a te. Penso a te. Penso solo a te.

Ostinatamente.

lunedì 5 febbraio 2007

L'abito non fa il monaco

Visto che stamattina sono sceso da casa per andare in ufficio ma non per lavorare, ho deciso di vestirmi diversamente. Niente jeans scoloriti, niente felpe e niente Converse. Ho deciso di vestirmi come mi vesto quando esco con gli amici nel weekend e, vista la giornata particolare, ho optato per un total black: pantaloni multitasche, dolcevita e maglia a V, Merrel, bomber e gli immancabili guanti ditamozze. Tutto nero.

Nell'ordine mi sono sentito dire:
- Ti sei vestito da militare?
- Minchia! Sei in assetto da guerra?
- Wow! Oggi in tenuta da fighettino!
- Sei a lutto?

Ora io mi chiedo:
- I militari vestono di nero?
- In guerra si va con le Merrel e il dolcevita?
- I fighettini mettono i multitasca?

Cioè, a parte il commento sul lutto gli altri erano completamente fuori luogo. Questo mi ha portato a pensare che indipendentemente da quello che vogliamo trasmettere con i nostri indumenti, i nostri gesti, i nostri comportamenti e il nostro modo di parlare, ci sarà sempre qualcuno che percepirà il nostro messaggio in modo non solo sbagliato, ma addirittura opposto ai nostri intenti.

Ma quand'è che vale la pena puntualizzare e spiegare il nostro reale messaggio?

PS: Ogni riferimento al mio capo e alla sua visione della mia persona non è puramente casuale

Driving school

Stasera ho fatto la mia prima guida. E' stato forte! Non ho un minimo di dimistichezza e di coordinazione corporea per farlo ma tenere il volante in mano e passeggiare tra le stradine appartate del mio quartiere mi ha affascinato parecchio!
Peccato che sono letteralmente entrato nel panico quando ho dovuto imboccare Viale delle Scienze (ribattezzato anche Viale della Morte per i tanti incidenti) e poi le strasuperaffollatissime stradine del cazzo che portano in autoscuola. Panico per il traffico della suddetta via, per i pedoni sulle strisce, per i palloni dei ragazzini che rotolavano giù dai marciapiedi, per gli scooter che mi superavano e per le macchine che non mi lasciavano passare agli incroci. Aggiungeteci il cellulare che mi vibrava sul culo per un paio di chiamate e il quadro è completo!
Per fortuna è andato tutto bene, ho anche fatto morire dal ridere l'istruttore (un amico che conosco da anni) e la ragazza che era dietro e che aveva guidato prima di me. Tra imprecazioni e parolacce (prima scusate e poi dette senza ritegno) e battute varie per nascondere il nervosismo non hanno smesso di ridere un attimo, tant'è che ero costretto a chiedere continuamente "Devo frenare? Devo accellerare? Devo girare? Che devo fare?" perchè l'istruttore non mi diceva nulla. Il top delle risate quando cinque metri prima di fermarmi ho esclamato "Ah ma sapete che non ho ancora guardato mezza volta gli specchietti retrovisori?", soprattutto perchè hanno capito che non scherzavo.

Si replica domani a mezzogiorno. Siete avvisati.

La risposta definitiva

Stamattina sono arrivato in ufficio e il capo era proprio fuori la porta:

Lui: Sei venuto per lavorare?
Io: Veramente no
Lui: Ah, hai deciso così allora?
Io: Già. Deciso
Lui: Aspetta allora, tra un pò ne parliamo

Siamo entrati e ci siamo divisi, nel frattempo io ho parlato con i miei colleghi. A qualcuno ho raccontato tutto, altri li ho solo salutati e liquidati con due parole, altri ancora mi hanno consigliato cosa fare. Poi ho preso le schede dei lavori che avevo ancora da fare e le ho riportate al coordinatore.
Tutto fatto con il sorriso sulle labbra e le mani fredde e tremanti dall'emozione (non so che emozione), però ridargli quelle schede e salutare lui è stata la cosa più...strana. Non dico brutta, non dico triste, ma ammetto di sentirmi leggermente in colpa nei suoi confronti. E lui ha distolto più volte lo sguardo mentre parlavamo. Gli dispiace, gli si legge in faccia.

Con il capo ho parlato al bar, per strada mi ha chiesto se avevo trovato un altro lavoro ed ho risposto di no, mi ha chiesto cosa farò ed ho risposto che passerò il mese di Febbraio a fare guide in autoscuola per prendere stà cazzo di patente che per colpa del lavoro non sono ancora riuscito a finire. Mi ha detto cosa pensa di me, ha una visione completamente distorta della mia persona e gliel'ho detto. Ma non ho voluto difendermi nè dirgli chi sono realmente, e credo che non lo saprà mai. Vede solo quello che vuole vedere.
Dopo il caffè sono andato al sodo e gli ho chiesto se dovevo andar via io o se mi licenziava lui, mi ha risposto molto tranquillamente che potevamo fare a modo mio, che per lui era uguale e che potevo parlare con il suo commercialista per trovare la soluzione più comoda per me. Disponibilissimo. Mi ha anche chiesto sottovoce se avevo intenzione di fargli causa, gli ho risposto che fin'ora non è nelle mie intenzioni. Spero abbia sentito bene il mio "fin'ora".
Mi ha detto che, indipendentemente dal fatto che mi licenzi io o lui, ho ancora due settimane di lavoro pagate, mi ha detto che sono libero di andarci o meno. Ho risposto che non ero sicuro di volerci andare, ma mi ha detto che mancherà tre giorni e mi ha chiesto esplicitamente se potevo andare in ufficio almeno qualche ora la mattina. Ho risposto di si, ma solo perchè ho pensato che avrebbe fatto comodo a me dato che devo stampare la tesi di Amanda, e poi perchè ho pensato che lasciare tutto in maniera così educata e tranquilla accorcerà i tempi d'attesa della liquidazione.

Di pomeriggio sono stato dal suo commercialista. Purtroppo mi ha detto che non mi spetta l'indennità di disoccupazione in quanto il mio contratto era di apprendistato, mi ha chiesto se volevo firmare la lettera di dimissioni ma ho risposto che preferivo farlo un altro giorno. Ovviamente voglio prima informarmi se è vero, ma ho paura che sia proprio così.

Nervoso ma tranquillo. E' un controsenso, ma adesso mi sento così.

domenica 4 febbraio 2007

E così l'ho fatto

Da venerdì sera ad oggi non so quante volte ho aperto questo blog con un solo scopo: trovare le parole adatte per scrivere quello che ho fatto, quello che è successo subito dopo aver scritto gli ultimi due post. E rileggendoli, proprio adesso, devo ammettere che c'erano tutti i segnali per un evento del genere, basta leggere le mie risposte al test e la paura di quello che poteva accadermi nella seconda metà della giornata. Ma iniziamo con ordine.
Venerdì mattina mi sono svegliato alla fine di uno stranissimo sogno che, forse ispirato dalla luna piena della notte, si è rivelato premonitore come poche altre volte, anche perchè l'interpretazione era chiara e semplice.

Mi trovo in un aeroporto, piccolo e luminoso, devo comprare un biglietto aereo per Palermo. Ma più che un biglietto per andare a Palermo è un biglietto per restare a Palermo, difficile da spiegare. Faccio la fila alla biglietteria, arriva il mio turno e l'assistente mi dice "Guarda c'è un aereo che parte proprio tra pochissimo, sei in tempo per prendere il biglietto!" tutto detto con un tono molto affrettato, tant'è che è venuta l'ansia anche a me. Il tizio detto questo si alza e va via perchè è finito il suo turno di lavoro. Arriva il sostituto e, sorpresa, è il mio coordinatore, il famoso Angelo Custode di cui parlo sempre. Improvvisamente però non sono più il primo in coda ma prima di me c'è una ragazza, amica di lui, che deve fargli correggere la bozza della sua tesi di laurea. Lui perde tempo con lei, ogni tanto butta l'occhio su di me e io non faccio altro che gesti per fargli premura e fargli capire che ho fretta. Niente da fare, lui mi guarda come se volesse farmi perdere quell'aereo, ma non in tono cattivo o aggressivo, semplicemente non può più fare nulla per me.
E realizzando di aver perso quell'aereo, ma senza essere particolarmente incazzato o disperato per l'accaduto, mi sono svegliato.

Inutile dire che ho immediatamente fatto un'analisi di questo sogno, mentre mi preparavo e mentre andavo in ufficio. Io l'ho interpretato nella maniera più semplice: il mio coordinatore, che in passato mi ha sempre difeso, che aveva consigliato al capo di darmi l'aumento, che era stato quindi la causa della mia non partenza e che mi ha aiutato fino alla settimana scorsa, questa volta non ha poluto più fare nulla per me. E' rimasto seduto alla sua scrivania a fare il suo lavoro mentre io perdevo ogni motivo per rimanere a Palermo, libero di andare dove voglio. Mi sono subito detto "E se fosse un sogno premonitore?".

Sono andato in ufficio ed è successo il casino che ho scritto nell'ultimo post. Proprio pochi minuti dopo la moglie del capo mi da lo stipendio di Dicembre. Sopresona: mancano € 150,00!
Le faccio notare la cosa e mi spara una marea di cazzate tipo che non ho fatto straordinari, quindi stipendio più basso, fino ad arrivare a negare la cifra che mi hanno dato nei mesi precedenti. Al mio ennesimo attacco mi dice di parlare con suo marito. Ma io corro dal coordinatore a raccontargli la cosa. Gli chiedo cosa fare, mi dice di parlare con il capo e io gli rispondo "E se dice che questa è la punizione per aver fatto meno in questo mese che faccio? Gli do una testata e mi licenzio ovviamente!", e lui mi ha risposto "Fai quello che ti senti di fare".
Quindi ho chiamato il capo e mi ha detto che sapeva cosa avrei voluto dirgli, che stava per uscire e che avremmo parlato nel pomeriggio perchè c'erano delle cose che a lui non piacevano. "E se non piacciono a lei si figuri a me" è stata la mia risposta.

Nel frattempo ho parlato con i colleghi più intimi, gli ho detto cos'era successo e che con molta probabilità mi sarei licenziato. In serata, mentre tutti stavano uscendo dall'ufficio, io sono andato dal capo dicendogli "Ha cinque minuti per me o va via anche lei?", lui si è fermato e abbiamo parlato.
Mi ha detto che non voleva neanche parlarmi perchè troppo scontento del mio comportamento, quando ho ammesso che nell'ultimo periodo non ho fatto granchè per motivi personali, perchè non si può sempre rendere al massimo, perchè non sempre si possono sopportare 10/12 ore di lavoro al giorno ha iniziato ad arrampicarsi sugli specchi.
Mi ha detto che non sono una persona umile, che per esempio non mi ha mai visto pulire la macchinetta del caffè o prendere un foglio caduto a terra e buttarlo nel cestino. In quel momento, sconvolto per quanto mi stavo sentendo dire, ho capito tutto e mi sono detto: "Ok, non mi difendo più perchè non me ne fotte più nulla. E se lui sta iniziando a sparare stà serie di cazzate è perchè non sa più che dire. Mi licenzio, anche perchè se non lo faccio adesso non lo farò mai più". Quindi l'ho fermato e gli ho detto che era meglio chiuderla li, che mi licenziavo. Mi ha detto che mi dava questo weekend per pensarci e ho risposto che lunedi avrebbe avuto la risposta definitiva.

E così l'ho fatto. Me ne sono andato. Sono uscito dall'ufficio, ho acceso il lettore mp3, ho fatto un sorriso ed è iniziata Jump.

venerdì 2 febbraio 2007

Il lavoro nobilita l'uomo

E lo fa bestemmiare in tutte le lingue del mondo, aggiungerei.
Stamattina rientro in ufficio dopo due giorni e mezzo a casa. Per prima cosa mi sono sentito dire che il mio lavoro non lo ha potuto fare nessuno perchè erano tutti incasinati con i propri, vabbè non stento a crederci e con la mattinata ho iniziato a fare una marea di lavoro arretrato, appena finito tra l'altro.
La notiziona del momento è che dalla prossima settimana inizio uno stage, o corso di formazione che dir si voglia, quindi mi ritrovo dalla parte opposta a quella in cui sono sempre stato finora: guardare chissà chi per apprendere chissà cosa, bella merda! Da sottolineare il fatto che lo stage dovrò farlo un solo giorno alla settimana, dalle 14 alle 19, e per giunta in un ufficio che si trova a fanculo dal mio, a fanculo da casa mia e a fanculo da un qualsiasi centro abitato della città. Mi dite chi apre un ufficio all'Addaura, rinomata località balneare e residenziale di Palermo?!?!

Ultime delizie della giornata:
- Ho pranzato con due miseri pacchetti di crackers al sale e origano e due Camel Light perchè i sofficini che avevo messo nel microonde hanno preso fuoco e ho dovuto buttarli
- Visto che fino a stamattina pioveva mi sono vestito stile Kenyano in visita ad Helsinki e adesso mi ritrovo sole estivo, temperatura primaverile e braccia commosse

E' solo passata metà giornata e vi giuro che ho paura di quello che può capitarmi nell'altra metà.

Test

PASSATO
la prima maestra dell'asilo: Suor Anna
l'ultima parola che hai detto: "Fanculo". Riferito al capo che mi aveva ignorato
l'ultima canzone che hai cantato: La Isla Bonita
l'ultima cosa per cui hai riso: Ho raccontato il mio sogno di stanotte al mio coordinatore (c'era lui!)
l'ultima volta che hai pianto: Due giorni fa, sentendo per caso una canzone

PRESENTE
cosa c'è nel tuo lettore cd?: Confessions on a Dance Floor
di che colore sono i calzini o le scarpe che indossi?: Calze e un paio di Merrel nere
cosa c'è sotto il tuo letto?: Due cassetti
a che ora ti sei svegliato oggi?: Alle 7

FUTURO
quale sarà il tuo lavoro?: Non lo so. Spero di cambiare quest'anno
dove vivrai?: Non lo so. Spero di cambiare quest'anno
quanti figli desideri?: Un paio, non di più
che macchina guiderai?: Non ne ho idea

CORRENTEMENTE
capelli: Lunghezza media, mossi
vestito: Jeans, dolcevita e felpa rossi
gioielli: Nessuno, non li sopporto
noia: Tanta
odore: Sigarette, ho fumato da poco
desiderio: Cambiare
desktop: Madonna sul set del video di Secret
artista musicale: Vabbè, lo sapete
libro: Al momento nessuno, ma ho iniziato Memorie di una Geisha un anno fa
preoccupazione: Che tutto rimanga per com'è, al momento mi terrorizza
odio: L'ignoranza e gli ignoranti
vestito preferito: Jeans e felpa o maglia
parte fisica in un partner: Occhi? Si dai
persona che vorresti lì con te: Qui? No qui in ufficio non ci porterei nessuno, poracci!
sono felice quando: Quando vivo un momento che ho atteso per tanto tempo
mi sento solo quando: Quando mi rendo conto di non poter vedere chi vorrei vedere
se potessi vivere in qualche luogo: Roma o Londra
hai dei rimpianti: Si, ma non molti
sesso o amore: Entrambi no eh?!? Facciamo amore allora
odore preferito: Quello delle persone che amo
cosa ti rende incazzato: L'ignoranza e la sensazione di essere in trappola
modo preferito per perdere tempo: Blog, forum, chat
la tua migliore qualità: E' anche il mio peggior difetto: dico sempre quello che penso
sei innamorato: Si
la cosa più stupida che hai fatto in questi giorni: Sono stato tre giorni a letto con l'influenza
brutte abitudini: Oddio, non saprei. Forse non prendere mai in considerazione i buoni consigli che mi do!
ultima cosa comprata: Il DVD del Confessions Tour
stagione preferita: Un pò tutte, tanto ormai sono tutte uguali
colore preferito: Blu, grigio e nero
momento della giornata: Dopo cena

FASHION
quanti cappotti hai: Cappotto uno, giubbotti tanti
indossi un orologio: No, mi danno fastidio
colore preferito di pantaloni: Jeans
capo più costoso che hai: Forse il sopracitato cappotto, è costato un botto e l'ho messo solo 2 volte
più vissuto: Una felpa blu scoloritissima che metto solo a casa, avrà almeno 10 anni ma è comodissima (mia madre minaccia di buttarla da almeno 5 anni)

ULTIMO
libro letto: Non mi ricordo! Ho abbandonato la lettura da un anno!
film visto: Il Diario di Bridget Jones
film visto al cinema: Il Codice da Vinci
telefilm visto: Nessuno
canzone sentita: Let it will be
cosa bevuta: Caffè macchiato
cosa mangiata: Cornetto
doccia: Martedì
risata: Stamattina
persona che hai abbracciato: Forse mia madre
persona con cui hai parlato online: Non chatto da un bel pò
persona con cui hai parlato al telefono: Teresa

giovedì 1 febbraio 2007

I'm back

In una lunghissima e-mail indirizzata a Isabella, qualche settimana fa, iniziavo i miei discorsi dicendole che nell'ultimo anno a parte l'influenza e un rapimento alieno, m'era successo di tutto. Bene, adesso che dalla lista posso cancellare anche l'influenza aspetto da un momento all'altro l'arrivo in camera mia degli omini verdi, pronti a portarmi nel loro disco volante per seviziarmi con sonde anali alla Eric Cartman.
Cazzeggio a parte, martedì mattina sono sceso da casa che scoppiavo di salute, prima delle undici ero già una merda: pieno di dolori, tremavo dal freddo e avevo un male alla schiena da non poter stare nè in piedi nè seduto. Sono tornato a casa all'una, mi sono messo a letto e tra un film e un tour di Madonna mi sono alzato praticamente alle quattro di oggi pomeriggio.

Le uniche cose positive di questi giorni a letto sono state le ore di sonno recuperate e la parlottata con mia madre. Finalmente sono riuscito a dirle che stò di nuovo di merda in ufficio e che il licenziamento è l'unica soluzione per mettere fine a questa sofferenza. Ovviamente mi appoggia in tutto e per tutto, come ha sempre fatto.
L'ho pensato fino a martedì, mentre tornavo a casa e camminavo alla luce del sole, tra la gente e i negozi aperti: "Cazzo devo licenziarmi! Da quanto tempo non passeggiavo per la città a quest'ora?!".

Comunque credo non sia ancora il momento giusto, non so perchè ma sento che è ancora presto.