mercoledì 30 maggio 2007

Un disperato bisogno

Ho smesso da quattro mesi, praticamente una settimana dopo che mi sono licenziato. Ogni tanto me ne sono concessa una dopo una cena o per accompagnare una bevuta di birra. Stasera, per noia e nervosismo, ne ho sentito un dispeato bisogno. Ma non potevo certo uscire per comprarle, significherebbe ricominciare. Sono andato in cucina.

- Mà, non è che avresti una sigaretta?
- Ma ci credi che stavo pensando proprio questo?
- Se ce l'hai te l'accetto volentieri
- Cucina o camera tua?
- Camera mia

Balcone, mamma, sigaretta e chiaccherata. Non era la mia amata Camel, ma almeno mi sono calmato.

Cosa?

Che cos'è che mi spinge a farmi del male? Una naturale inclinazione al masochismo? Una forte componente autolesionistica? Cosa?
Che cos'è che mi spinge a mettere su solo determinate canzoni? Che cos'è che mi spinge a riguardare certe foto o a rileggere determinate e-mail o sms? Perchè continuo a farmi del male in questo modo dopo quasi quattro mesi?

Come se il male che mi hai fatto tu non fosse già abbastanza.

lunedì 28 maggio 2007

It's over now

Despair, regret, and tenderness is what I feel for you
I loved you from the very start, what else could I do?

You read my mind, you made me cry
Time stood still
And now I know the reasons why
Time stood still

Maybe you're the next best thing to happen
All the things we might have been

A flame becomes a fading light that burns inside my heart
And like a castle in the sand it had to fall apart

You made me laugh, you gave me hope
It's over now
Our happiness went up in smoke
It's over now

Madonna - Time Stood Still

sabato 26 maggio 2007

Come vi sentireste?

Mi girano vorticosamente i coglioni, cazzo vanno proprio veloci! I motivi sono tantissimi, ma quello che dà il turbo al loro movimento rotatorio è uno solo.

Immaginate di lavorare ad un progetto da due anni, di preparare il terreno per tanto, tanto tempo e con tanta, tanta fatica. Immaginate di soffrire da due anni per la sua realizzazione e di aver rinunciato a progetti più facili per dedicarvi unicamente a questo. Immaginate di aver subito forti ritardi e forti delusioni per cause indipendenti dalla vostra volontà. Immaginate di aver dovuto ricominciare più volte tutto il progetto da capo, di rivedere ogni suo punto sempre per cause non dipendenti da voi.

Ora immaginate che uno sparuto gruppo di persone vicine a voi arrivi alla realizzazione del vostro progetto prima di voi.

Come vi sentireste?

venerdì 25 maggio 2007

Do the thing you want don't wait for someone else

Spotlight, shine bright
Tonight, spotlight

No one knows you better than you know yourself
Do the thing you want don't wait for someone else
Life is just a party that's all you need to know
It's your turn to shine baby let yourself go

Everybody is a star
Everyone is special in their own way
So you set your goals high and go far
Don't put off tomorrow what you can do today

Spotlight, open up your eyes and see
Spotlight, shining out for you and me
Spotlight, this world is yours and mine
Spotlight, this is your chance to shine

Don't stand in the corner waiting for the chance
Make your own music start your own dance
When you feel the rhythm, I'll be by your side
Now you have the power baby love is on your side

Everybody wants to shine
Don't stand in the sideline, step into the light
But it's got to come from inside
Listen to your heart and step into the

Don't be afraid to fall
I'll hear you when you call
And I'll be right here by your side
Don't be afraid to try

Everybody is a star, you know who you are
This is your chance to shine
It's got to come from the heart, do it right from the start
And step into the light

Madonna - Spotlight

Sarebbe da mettere in atto parola per parola, soprattutto la frase sul titolo (a proposito, è un link, cliccateci sopra).
Certe volte le canzoni più sembrano stupide più puntano dritto a smuoverti qualcosa nel cervello.

lunedì 21 maggio 2007

La mia vita da Amish

Oggi, poco dopo mezzogiorno, ho acceso il pc dopo la solita routine mattutina. Mi sono connesso, ho letto la posta e i nuovi commenti al blog. Proprio mentre iniziavo a rispondere, mentre digitavo la primissima parola della giornata, il blackout. E' andata via la corrente.
"Vabbè, pochi minuti e tornerà" penso. Comincio a vagare per la casa, guardo mia madre cucinare, inizio a mangiucchiare nervosamente. Parliamo poco, siamo spaesati da quel silenzio irreale. No tv, no stereo, no pc, no dvd, no vita! Ero terrorizzato, mancava la corrente da un'ora e già pensavo al suicidio! Esco in balcone "Se non possiamo sentire la tv almeno spiamo i vicini" dico a mia madre, pochi minuti dopo le riporto la notizia che la tipa del terzo piano stasera uscirà (era al telefono e ha ringraziato qualcuno per l'invito) e poi apprendo la notizia più importante: l'intero quartiere è senza corrente per un allarme bomba all'Ospedale Civico (a due passi da casa mia), "Ma scusa, se l'allarme bomba è all'ospedale perchè non togliere la corrente solo lì, anzichè rompere i coglioni a tutto il quartiere?!".
Iniziamo a pranzare in assoluto silenzio. Pensavo a come cazzo facciano quei coglioni degli Amish a vivere senza corrente elettrica, è praticamente impossibile al giorno d'oggi! Inconcepibile! Terrorizzato dopo essermi immaginato con barba e cappellino sopra un calesse diretto alla messa domenicale, incito mia madre a chiamare l'Enel per avere notizie. Numero verde, mette il vivavoce e parte la solita voce elettronica "Per stipulare un contratto prema 1, per segnalare un guasto prema 2, per parlare con l'operatore chieda una grazia a Lourdes". Preme il tasto 2, altra voce elettronica "La sua zona è al momento senza corrente elettrica per un guasto. Provvederemo al ripristino entro le ore 19. La preghiamo di riagganciare per lasciare libera la linea o di rimanere in linea per segnalare gravi danni agli impianti o persone in pericolo", e mentre mia madre chiude io le urlo "Aspetta! Digli di sbrigarsi al più presto o tuo figlio si suiciderà!".
Finiamo di pranzare, inizio a girare per casa senza meta, triste e affranto. Decido di leggere ma mando a fanculo pure le mie dispense Cabalistiche. Riesco a leggere solo due pagine e mi addormento. Sono ancora su quel calesse, a grattarmi la barba e sfottere le mie 7 sorelle per le loro ridicole cuffie, scendo dal calesse, stò per entrare in chiesa quando finalmente mia madre mi sveglia per dirmi che è tornata la corrente.

Al momento vi scrivo con lo stereo che fa da colonna sonora alla tv senza audio e il condizionatore acceso solo per il gusto di farlo funzionare. Dio benedica l'energia elettrica.

sabato 19 maggio 2007

Come si vestono i ventottenni?

Dato che come ogni venerdì ieri sera dovevo uscire, prima di cambiarmi è stato tutto un delirio di scelte tra jeans, magliettine e felpe. Ho poca roba effettivamente, dovrei comprare qualcosa di nuovo, soprattutto per questo tempo del cazzo perennemente incerto tra caldo e freddo.
Cambio almeno tre t-shirt, alla fine ne metto una manica lunga nera e una verde militare sopra a manica corta. "Ok, se pò fà" penso, ma i jeans che avevo non mi piacevano, meglio quelli strappati sulle gambe.

- Mà li hai lavati i jeans?
- Quali?
- Quelli strappati
- No li ho buttati
- Fallo e ti uccido
- Sono in balcone, dentro il cesto
- Ok
- Mica vorrai metterli?
- Si
- Ma devo lavarli, e ne hai una marea dentro l'armadio!
- E stasera voglio questi!

Li prendo, li metto, riallaccio le Converse e mi guardo allo specchio. Non ci siamo. Tolgo la maglia verde militare per una dello stesso colore ma più semplice, niente scritte (minchia che guardaroba triste e monotono che ho!). Mi riguardo allo specchio: "Vabbè và, può andare". Ultimo quarto d'ora passato in bagno a cercare di dare un contegno a dei capelli che sono tutto tranne che domabili. In preda al panico dò le ultime due passate di mani imbrattate di gel dalla fronte verso la nuca, mi mando a fanculo per non averli ancora tagliati a zero e finalmente esco.
Tipica serata da birra e cazzate tra i vicoli e i monumenti. Torno a casa e mia madre torna all'attacco:

- Ma sei uscito così?
- No mi sono cambiato adesso in ascensore
- Ma perchè ti vesti ancora come un ragazzino?
- Ma io sono un ragazzino!
- Ieri hai fatto 28 anni
- Ah non erano 18?!
- Mai una camicia, mai un paio di pantaloni, mai...
- Ma cosa vuoi che mi metta? Giacca e cravatta per andare in un pub?!
- No ma almeno una camicia! Magari dentro i pantaloni se ci riesci! Hai 28 anni!
- Mà, ma che cazzo me ne fotte di come mi vesto! E' l'ultimo dei miei problemi!
Solita incazzatura per il mio linguaggio, bacio della buona notte e poi a nanna. Ma il quesito rimane: come si vestono i ventottenni? Io, per la cronaca, ieri sera ero vestito così:

mercoledì 16 maggio 2007

Hey You


E' meravigliosa, e il fatto che mi sia arrivata per caso il giorno prima del mio compleanno la rende assolutamente speciale.

martedì 15 maggio 2007

Sex crimes and Vatican

Questo video è stato trasmesso in Inghilterra il 1 ottobre 2006. In Italia non è mai andato in onda, nè i giornali nè gli altri mezzi di informazione vi hanno fatto accenno.
Il paziente lavoro di traduzione e di sottotitolatura che abbiamo fatto, è per sopperire a questa vergognosa lacuna. Ed è dedicato a Maria Di Benedetto. Ovunque sia.
Tratto da: www.bispensiero.it
Vi consiglio caldamente di scaricare il video che trovate nel link al sito, e subito dopo di guardare quest'altro video. Io non ho parole, solo schifo e rabbia. Tanta rabbia.
Grazie a Larvotto per averne parlato sul suo blog. Non credo che l'avrei saputo altrimenti.

Edit: qui potete scaricare il video in HQ sottotitolato in italiano.

domenica 13 maggio 2007

Frenate, sterzate e testate

E così per caso, una domenica pomeriggio ti ritrovi in auto con i tuoi genitori e ti rendi conto che non succedeva da anni che andassi fuori città con loro. La destinazione era semplicemente il nostro villino, ma lo sclero è iniziato proprio in auto.
Si perchè mio padre guida come uno col Parkinson, con frenate e sterzate improvvise da far morire d'infarto, mia madre si scoccia di cambiare sempre canale alla radio e finisce per mettere la cassetta di un live di Renato Zero più deprimente di una visita ad Auschwitz, lei si lamenta della guida di lui, lui che o sta muto (facendola incazzare) o urla (facendola incazzare) e io che mi domando che cazzo ci faccio con loro sbattendo la testa un pò sul finestrino e un pò sul poggiatesta anteriore.
Fortuna che mezzora passa in fretta e così arriviamo al villino dove ci aspettavano già mio fratello e la sua ragazza. "Ah! Una scampagnata domenicale!" direte voi. E invece no.
Doveva essere una semplice controllata alla casa, ma mio fratello durante il suo sopralluogo ha notato qualcosa di strano e ha pensato bene di chiamare i rinforzi. Appena arrivati entriamo in casa e inizia l'ispezione con lui e la sua ragazza che ci mostrano le prove sospette. Effettivamente non ci sono dubbi: in casa dev'esserci un topo.
Un buco scavato sul telaio di un infisso, una porta, una scopa e il contenuto di un intero ripostiglio rosicchiati e sbriciolati e palline di cacca un pò in tutte le stanze. E qui inizia lo show.

Cominciamo col mettere tutti i guanti, eccetto mia cognata che si gode la scena da fuori per paura di fare spiacevoli incontri in casa, noi quattro invece iniziamo ad uscire tutto quello che c'è nel ripostiglio per buttarlo.
P: Se lo incontro lo bacio stò topo. Grazie a lui stiamo buttando un sacco di roba inutile
Io: Guarda stò cestino! Che peccato, è tutto rosicchiato. Buttalo dentro il sacco
P: Ma dov'è rosicchiato?
Io: (Stà zitto e buttalo!)
M: Ma no! Era così carino! E poi era un ricordo
Io: Ma stà zitta va. Un ricordo!
M: Ma siete sicuri che è arrivato anche in bagno?
Io: Mà, di certo non sono stato io a cagare dentro la vasca

In poco tempo il primo sacco si riempie di roba vecchia e inutile, mia madre (perennemente restia a buttare anche un laccio) inizia a lamentarsi.
M: Marò, stiamo buttando un sacco di cose senza neanche guardare
Io: Eh si, un vero peccato
Il tutto detto tirando fuori da un sacchetto un microcostume a slip degli anni '70 a fasce verticali blu e bianche. Non riesco ad immaginare mio padre con quel coso addosso senza avere i conati di vomito.

Ma la cosa più comica era vedere mio padre che non entrava nel ripostiglio, per uscire gli oggetti lui li trascinava con la scopa e la cosa faceva morire dal ridere sia me che mia madre, soprattutto quando con la punta del bastone ha involontariamente spento la luce ed è saltato in aria dal terrore! Mia madre ha pianto dal ridere per un quarto d'ora.
Io: Ma cazzo entra! Potrebbe esserci un topolino di campagna lì dentro, mica Godzilla!
P: Ma possono mordere, stupido!
Io: Ma togliti, ridicolo!

E con il coraggio di Bruce Willis in Die Hard sono stato il solo ad entrare nel ripostiglio per uscire le cose più nascoste, compreso il cespuglione di fili di scopa e tappeti rosicchiati che il furbacchione aveva usato per fare il suo giaciglio.
Sgomberato il ripostiglio siamo passati in soggiorno, dove il furbacchione aveva scavato il buco sul telaio della porta che va in veranda. Mio padre con convinzione ci espone i fatti secondo il suo punto di vista, io perplesso inizio a fare il mio ragionemento:
Io: Ma guarda che da qui lui non è entrato, da questo buco ci voleva uscire. Non vedi che la terra è all'interno? Solo da dentro avrebbe potuto fare un casino del genere, e poi...

E poi il momento più bello: mia cognata, appena rientrata, fa un salto fino al lampadario urlando un "AAAH! E' QUI!" degno della Carrà, mia madre urla appresso a lei e scappano entrambe fuori, mio padre e mio fratello con le scope in mano spostano il divano e io resto immobile davanti la porta della veranda, curioso di vedere stò mostro.
Mio fratello inizia a dare colpi di scopa a terra, la scopa vola, rimane con il bastone in mano e dice "Meglio così!", io gli rispondo "Meglio così cosa? Demente rimetti quella scopa che solo con quella puoi ammazzarlo!". Intanto il topo esce da sotto il divano e viene fuori in veranda, piazzandosi sotto il tavolo. Adesso eravamo soli io e lui, come un gladiatore e un leone in un anfiteatro romano, mentre dall'altra stanza le urla della mia famiglia mi incitavano ad uccidere la belva.
Io: E avevate terrore di stò batuffolo? E' piccolissimo, non voglio ammazzarlo!
Folla in delirio: Dai, colpiscilo!
Io: Ma no, adesso lo facciamo uscire dalla porta della veranda
Folla in delirio: Che aspetti? Uccidilo!
Io: Ma cazzo è piccolissimo! Non voglio ammazzarlo!

Dopo uno sguardo di intesa fra noi due il furbacchione scappa sotto la lavabiancheria della veranda, la folla in deli...ehm, i miei escono anche loro in veranda e le porte vengono sbarrate. E qui la scena madre: io e mio fratello facciamo da spettatori, mia madre con una mano tiene alta la tenda che nasconde l'uscita e con l'altra cerca la chiave della porta dal suo mazzo, mio padre la incita "Apri! Presto! Apri!", lei in preda al panico non riesce a trovare la chiave, le prova tutte senza riuscire ad aprire quella porta! Io sono piegato in due dal ridere mentre il furbacchione scappa da sotto la lavabiancheria, si infila sotto la porta e scappa via dal balcone sparendo in mezzo alla campagna, finalmente libero.
Mio padre se ne esce con un "Oooh! Ce l'abbiamo fatta!" e io "Ma fatto cosa?! E' scappato lui, fosse stato per voi quello ci buttava fuori e s'impossessava di casa nostra!"

Alla fine nel ripostiglio è rimasto solo lo scaffale, sono stati riempiti numero 3 sacchi enormi di roba inutile che sono stati buttati al primo cassonetto, il buco sul telaio è stato tappato con del cemento a presa rapida e alle nove ci siamo messi in macchina per tornare a casa.
E di nuovo frenate e sterzate improvvise, urla, canzoni deprimenti e le mie testate tra finestrino e poggiatesta quando mi sono reso conto di aver rinunciato alla mia sacra cena domenicale con gli amici per colpa di un topolino di campagna.

giovedì 10 maggio 2007

Un ridicolo pensiero

E' capitato diverse volte che scrivessi qui come se stessi parlando direttamente con te. E ammetto che mi piace pensare che tutto quello che ti ho scritto tu l'abbia letto. E' la mia piccola consolazione, pensarti qui a leggere silenziosamente come continua la mia vita senza di te. Ne ho bisogno, forse perchè trovo inconcepibile riuscire a staccarsi da qualcuno in maniera così totale da un giorno all'altro.

Ma di certo non sono un idiota, e so benissimo che tu qui non ci sei, ma se per qualche strana coincidenza, tra le tante che ci sono capitate da quando ci siamo incontrati, dovessi trovarti da queste parti mi piacerebbe sapere cosa pensi di me adesso. Mi piacerebbe sapere se ti ricorti di questo posto e se ti ricordi quanto siamo stati bene. Io e te, un Gran Caffè e un Caffè con Bayles, la Città Eterna e una canzone che saltava fuori da ogni angolo.


C'è un principio d'ironia
Nel tenere coccolati
I pensieri più segreti
E trovarli già svelati
E a parlare ero io
Sono io che li ho prestati

Quante cose che non sai di me
Quante cose che non puoi sapere
Quante cose da portare
Nel viaggio insieme

Elisa - Gli Ostacoli del Cuore

mercoledì 9 maggio 2007

Personal Playlist

Quando GDS75 lancia un invito lo accolgo sempre molto volentieri. Stavolta niente test, si tratta di una classifica, e più precisamente delle 10 canzoni più rappresentative di me. La scelta delle canzoni sarà in base ai ricordi legati alle canzoni e in base alle sensazioni che trasmettono.
Mi scuso in partenza perchè so per certo che almeno metà classifica sarà monopolizzata da un'unica Artista, ma che ci crediate o meno la sua musica è sempre stata inspiegabilmente presente nella mia vita.
Dunque dalla posizione n. 10 alla n. 1, rigorosamente in ordine sparso eccetto per il podio, ecco le mie 10 canzoni:


10) Gocce di Memoria - Giorgia

9) Dancing - Elisa

8) Losing my Religion - R.E.M.

7) Nothing Compares to You - Sinead O'Connor

6) When You're Gone - The Cranberries

5) Secret - Madonna

4) X-Static Process - Madonna

3) You Learn About It - The Gathering

2) All Good Things - Nelly Furtado

1) Ray of Light - Madonna


In pratica una playlist tra nostalgia e malinconia per arrivare alla fine in quel crescendo di emozioni esplosive di gioia e meraviglia che è Ray of Light.
Ci ho messo un pò a fare questa classifica, credo di aver cercato tra mp3 e cd per almeno un'ora in cerca delle canzoni giuste, l'ho corretta almeno cinque volte ma l'unica cosa che non ho mai toccato sono le prime tre posizioni.
Certo se penso a cosa ho dovuto tagliare fuori mi viene da piangere, e alla fine non ho neanche messo troppe canzoni di Madonna come credevo. Ah non ve ne fregherà un cazzo, ma quello in alto è il mio lettore mp3, che da mesi ormai non riesco più a collegare allo stereo e ad aggiornare. Mi abbandonerà definitivamente? Chissà, l'importante è che queste 10 perle le contiene già.

martedì 8 maggio 2007

La premessa

E' da almeno due ore che leggo ossessivamente blog. Non so perchè, forse per confrontarmi, forse per leggere le paranoie di chi sta peggio di me e consolarmi, forse per leggere le gesta di chi ha tutto quello che io non ho ed autocommiserarmi perchè non sono io ad avere quei successi.
Leggo la vita di gente che non conosco, scrivo la mia sapendo che anche loro la leggeranno senza neanche sapere che faccia ho.
Sinceramente non so neanche perchè sto scrivendo questo, so soltanto che improvvisamente, al trecentesimo blog che leggevo, mi sono ricordato di averne uno mio. E così eccomi qui.

Ho già scritto un post oggi, era nato come una riflessione sulle uscite del sabato sera ma tra tagli e censure è diventato un post di merda su una birra. Questo non so perchè sia nato e cosa diventerà. Forse nulla, magari non lo pubblicherò neanche, come è già successo in passato.

Ma adesso sto lentamente cambiando idea, mi sto convincendo a scrivere un post che ho in mente da settimane ma che non ho mai avuto tempo/voglia di scrivere.
E' una riflessione sulle persone che mi girano intorno, persone della mia stessa generazione, della mia stessa età che però hanno una mentalità, e di conseguenza una vita, completamente diversa dalla mia e da quella che desidero fare.

That's what I want for me

Questa constatazione nasce dal rientro nella mia vita di un mio vecchio amico. Una persona che non ho frequentato volutamente per più di un anno, una persona che, insieme al suo giro di amicizie, mi ha sempre frequentato quando conveniva a lui e che io avevo allontanato con molto piacere.
Mi sono sottratto a lui per la bellezza di 16 mesi, non mi è mancato per niente e nonostante lui mi chiamasse per organizzare un'uscita io ho sempre risposto con un "Ti richiamo appena posso" che puzzava di bugia già a metà frase. Se poi calcolate tutto quello che mi è successo in questi 16 mesi (praticamente da quando ho aperto il blog) capirete che il tipo inquestione non era neanche l'ultimo dei miei pensieri, ne era completamente fuori.

Tornato lui sono tornati anche i suoi amici, ex miei, di cui lui mi ha accennato le vicissitudini dell'ultimo anno e mezzo. E' incredibile quanto loro non siano cambiati, e proprio grazie a loro ho capito quanto sono cambiato io. E la cosa mi è stata anche confermata da lui. Ma ecco le loro storie, partendo proprio dall'amico in questione.
D: 30 anni ad agosto. Vive con i suoi. Lavora in uno studio da qualche anno, fidanzato con G. Qualche mese fa ha chiesto un prestito e ha comprato una villetta fuori città (molto fuori città) dove andranno ad abitare dopo il matrimonio.

G: 25 anni a dicembre. Vive con i suoi. Fidanzata con D. Frequenta l'università, ancora poche materie e si laureerà in Architettura. Prossimo obiettivo, il matrimonio.

M: 30 anni a giugno. Ragazza sigle. Vive con i suoi. Lavora precariamente in un'unità sanitaria. Nell'ultimo anno ha avuto una storia, ma quando ci frequentavamo era la ex di D e gli andava ancora dietro nonostante fosse il ragazzo della sua migiore amica. Sono sicuro abbiano scopato anche dopo il nuovo fidanzamento di lui. Ammetto che le sono andato dietro per qualche mese senza successo. E' praticamente una ragazzina, nell'aspetto e nel comportamento. Di crescere non se ne parla.

L: 30 anni. Fratello di G. Vive con i suoi. Lavora da anni in un call center, ha avuto qualche breve storia, adesso non so e non m'interessa. Spende anche € 1.000 per un giubotto e ha la passione per i motori, il suo lo cura maniacalmente e onerosamente. Prospettive future: passerà effettivo nell'ufficio in cui lavora ma lo stimendio gli verrà dimezzato perchè non potrà più fare gli straordinari.

S: 19 anni. Sorella di G e L. Vive con i suoi. Si è diplomata e adesso frequenta l'università. Da punkabbestia convinta adesso che ha il ragazzo ha pure smesso di uscire. Per la cronaca è la più piccola dei fratelli ma è la più scaltra e quella che ha reso più scaltri il fratello e la sorella.

T: 24 anni da pochi giorni. Sorella di D. Vive con i suoi. Si è laureata con il massimo dei voti a dicembre. Conosce benissimo 4 o 5 lingue. E' e rimarrà segregata in casa con giardino insieme alla madre perchè il padre è troppo geloso per lasciarle fare quello che vuole. "Poveraccia" direte voi, e invece no, perchè lei non è consapevole della sua condizione di reclusa e sta bene come e dove sta. Se andasse a Londra, Roma, Milano o altro potrebbe diventare un'interprete di successo, cervello e gradevole presenza non le mancano (a differenza delle ambizioni).
Poi ci sono i miei amici, quelli veri.
A. 28 anni tra due settimane (è più grande di me di due giorni). Vive con i suoi. Lavora in un ufficio e sta bene dove sta al momento. A è la sua pseudofidanzata.

A. 25 anni. Vive con i suoi. Appena laureata con il massimo dei voti all'Accademia. Al momento fa doposcuola ad una bambina delle elementari. Ha spedito il DVD del suo corto ad almeno 3 festival del settore. Progetti per il futuro. Sembra incredibile ma non ne abbiamo mai parlato. A è il suo pseudofidanzato.
E infine il sottoscritto.
Tra pochi giorni avrò 28 anni. Vivo con i miei. Mi sono licenziato da 3 mesi dopo aver sgobbato per 4 anni in un ufficio dove non venivano riconosciuti i miei meriti, i miei diritti e le mie capacità. Nello stesso giorno in cui mi sono licenziato è finita anche la mia pseudostoria con chi ha preferito scomparire nel nulla senza nessuna spiegazione. Al momento sono fermo, stabile, immobile, fisso, inerte, inoperoso, statico. Progetti per il futuro: ...
Ed eccoci al punto dolente, alla nota stonata, alla differenza sostanziale tra me e i soggetti sopraelencati.

I miei progetti per il futuro sono un lavoro e una casa. Si perchè io non voglio più vivere con i miei, non perchè mi trovi male, ma perchè io voglio stare per conto mio. Io voglio crescere, io voglio prendermi cura di me e della mia vita. Io voglio lavorare e guadagnare per me, tornare a casa e cucinare per me, pulire casa mia, pagarmi le bollette, invitare i miei amici a casa e stare da solo. E per fare tutto questo mi trovo costretto a cambiare città, perchè farlo qui, a due passi dai miei genitori, non avrebbe senso.
Ci provo da tanto, e ultimamente ho rifiutato due lavori nella mi città per inseguire questo sogno. Perchè se mi rimetto a lavorare qui so già che non avrò più tempo per andare lì. E lì è dove voglio andare io.
Io voglio responsabilizzarmi, io voglio crescere, io voglio essere diverso dal resto delle persone che mi girano intorno, perchè non mi piace il loro modo di pensare alla vita, non mi piace il loro essere figli di famiglia, ancora ostinati a farsi proteggere dai genitori per qualsiasi cosa.

Tutto quello che ho appena scritto l'ho detto a mia madre la notte in cui D mi ha raccontato le loro ultime novità. Le ho evidenziato queste differenze specificando la mia determinazione ad andarmene di casa, dicendole apertamente che non accetterò nessun lavoro perchè andare lì è il mio solo scopo al momento.
Certe volte mi sento un bambino che ha messo il broncio e non lo toglierà fino a quando non otterrà quello che vuole, altre volte invece sono fiero della mia determinazione e della mia voglia di farcela da solo.
Credo di aver letto un pizzico di orgoglio nei suoi occhi quella notte, ma è più probabile che l'abbia voluto vedere, ma soprattutto ho visto e appezzato la sua totale accettazione della mia scelta.

I want the good life
But I don't want an easy ride
What I want is to work for it
Feel the blood and sweat on my fingertips
That's what I want for me

Madonna - Easy Ride

Murphy's Irish Stout

Ogni tanto capita di fare qualche piacevole sorpresa durante le uscite del fine settimana, così sabato scorso ci siamo ritrovati al Murphy's Est. 1856, un locale in pieno irish style a due passi dal mio vecchio ufficio. Non c'eravamo mai stati perchè lo consideravamo solo per fighettini e all'apparenza caro, in realtà è un posto tranquillo e comodissimo grazie anche ai divanetti al posto delle sedie. Ho preso una pinta di Murphy's scura: spettacolare!

PS: Sono poco ispirato stasera, avevo scritto un romanzo ma alla fine ho editato tutto.

lunedì 7 maggio 2007

La perla del giorno

La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.

Albert Einstein

giovedì 3 maggio 2007

Alice in Nightmareland

Triste risveglio stamattina, tutta colpa di un sogno.
Ero a casa mia, suonavano alla porta ed eri tu. Ero sorpreso. Parlavamo in camera mia ma non eravamo soli e non potevo dirti quello che volevo. Ti portavo in soggiorno, ti mostravo due alberi di Natale, uno più alto ed uno più basso, e ti dicevo che da quando non c'eri più non era cambiato nulla. Un lungo silenzio, poi un abbraccio. Un piccolo schiaffo mentre ti dicevo la più stupida delle frasi "Ma perchè l'hai fatto? Non immagini neanche come sono stato", ma le tue uniche parole sono state per dirmi che non era un ritorno definitivo. Qualche altra frase confusa e forse anche quattro passi tenendoci per mano e parlando della fine di tutto.
E poi il risveglio, tra senso di angoscia e lacrime che scendevano senza che neanche me ne accorgessi.

That last kiss, I'll cherish
Until we meet again
And time makes it harder
I wish I could remember
But I keep your memory
You visit me in my sleep
My darling, who knew

P!nk - Who Knew