martedì 15 aprile 2008

Il senso

Credo che non ne esista uno assoluto per tutti, ma che ognuno abbia il suo. Per me sono i miei genitori e mio fratello, parte della mia famiglia e parte dei miei amici. Le sere nei pub a bere e parlare, le passeggiate in campagna, le notti passate a scherzare o a guardare il cielo in attesa di una stella cadente per esprimere un desiderio.
Riabbracciare qualcuno che non vedo da tanto, rincontrare un amico che vive lontano, guardare un film sdraiato sul divano, ascoltare musica pensando ai cazzi miei o camminare per le vie del centro ammirando la vita che mi circonda.
Rievocare i ricordi e le persone del passato e meravigliarmi di quanti anni sono trascorsi, rendermi conto di aver avuto quello che volevo, continuare a volere altro e a chiedermi come ottenerlo, godermi quello che ho e lamentarmi di quello che non ho ancora. Ridere, piangere, provare emozioni.

Ma anche imparare. Imparare dai miei stessi errori e cercare di migliorare, affrontare le prove e cercare di andare avanti con le mie forze e le mie debolezze.

Un paradosso, una contraddizione, un'infinita serie di circostanze e di coincidenze. Per me è tutto questo e molto altro ancora.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come mai questa deriva sentimentale?
Stai ancora a Roma o HAI tornato?

Massi ha detto...

@Patroclo: Mhà così...cmq non è una deriva, è una semplice riflessione.
Sto a Roma, a Palermo penso di tornare quest'estate ;)

PS: non so come leggere il tuo blog, renderlo privato era necessario?!? (><)

@Webcam: ;)