venerdì 26 giugno 2009

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giovedì 25 giugno 2009

@ C.

Certe cose dirle in chat è complicato...e dirle faccia a faccia lo è ancora di più. Quando mi sento come mi sento in questo momento la cosa più naturale che mi viene da fare è scrivere. Anche di getto, senza rileggere, sbagliando i verbi, le coniugazioni e i tempi.

E proprio il tempo forse è la causa di tutto. Il caldo ti induce a non pensare, il freddo di questi giorni invece rievoca tempi scaduti, momenti passati, anni vissuti e dimenticati come si dimentica un film poco importante.

Mi sono ritrovato da solo, uscendo dal lavoro, a rientrare in una casa vuota, buia, che mi ha dato delle sensazioni tali da farmi uscire immediatamente per girare tra strade e negozi, salutando volti conosciuti che non danno niente se non l'idea di star meglio qui che altrove.

Mi sono ritrovato da solo, come non succedeva da tanto. E non parlo di fisicità, lo sai. Una sola persona ha riempito le mie giornate negli ultimi due anni, una sola che però ne ha portato con se tante altre. Ma escludendo lei mi sono chiesto cosa mi resti, e la risposta non è stata positiva.

Niente e nessuno.

Mi rendo conto di essere stato più che fortunato ad averla incontrata, ma che succederà quando ci separeremo? E so che succederà, perchè tutte le cose belle prima o poi finiscono, svanisco, diventano ricordi "congelati nel tempo".
Chi ci sarà accanto a me? E stavolta parlo proprio di quella fisicità che prima ho volontariamente escluso.

Mi sono sentito solo, come solo una persona che non abita nella propria città può sentirsi, e improvvisamente la casa che ormai consideri tua non lo è più, le strade che pensavi ormai di conoscere a memoria ti portano in posti sconosciuti, la gente che credevi di conoscere non ti nota neanche, e quel "piccolo mondo" che pensavi di esseri costruito ti crolla addosso in pochissimi istanti.

E' proprio vero: tutto può cambiare in un batter d'occhio. Ma te ne accorgi soltanto quando il cambiamento fa male dentro.

Oggi va così...magari tornando online ricomincerò ad essere il solito cazzone di sempre e sforneremo qualche altra genialata come stanotte...ma i dubbi, le domande, le paure e le paranoie torneranno quando rimarrò un altra volta da solo.

21 Giugno 2009

mercoledì 17 giugno 2009

Pensieri random

Mi annoio a morte, ho appena iniziato il turno al solarium e l'unica cosa che sto facendo è fingere di suonare le percussioni mentre ascolto Yaspop di Mirwais.

Ho scaricato Audium. Spettacolare! Multichat più leggere, disponibilità di connessione con più account (incluso quello della chat di FaceBook) e interfaccia totalmente personalizzabile, con una lista contatti fighissima. MSN con me ha chiuso almeno fino all'uscita dell'ultima versione per Mac!

Il mio cellulare sta lì lì per abbandonarmi. E stavolta per sempre.

Oggio compio 30 anni e un mese, mi sento ancora più vecchio di prima.

Odio i clienti che, dopo avergli gentilmente detto che possono pagare la prossima volta perchè non ho il resto da dare, spariscono per giorni e giorni. Coglioni, ho la blacklist condivisa con i miei colleghi: anche se tornate dopo un mese la vecchia seduta ve la chiedo ugualmente.

Abbiamo lasciato la cagnolona di casa in montagna, dal padre di Samantha. Mi manca tornare a casa e non avere nessuno che mi salta addosso felice di vedermi, di vedere quegli occhioni dolci che mi fissano mentre sto al pc. Quasi quasi mi mancano anche i peli sulle magliette e la bava sui jeans ogni volta che appoggiava il muso sulle mie gambe.

Non ho ancora realizzato che tra meno di un mese rivedrò il mio Mito dal vivo. Ho tutto pronto: biglietto del concerto, biglietto del treno e amica che mi ospita. Devo solo fare la scorta di Polase, Guaranà, Xanax, tirapugni e pistola a pallini. Cioè, stavolta dovrei entrare con accesso privilegiato, insieme ad una mia amica che ha la Vip Card di Live Nation, ma la prudenza in questi casi non è mai troppa e qualche arma non guasta mai.

E per oggi la scorta di minchiate l'ho esaurita.

lunedì 15 giugno 2009

If I ran away...

Non bisognerebbe mai scappare dai propri problemi, tanto prima o poi la vita ci porta sempre a doverli affrontare una seconda volta.
Sono orgoglioso di me tutte le volte in cui mi rendo conto di non essere scappato di fronte ad un ostacolo, tutte le volte in cui mi rendo conto di aver percorso la mia strada senza tornare indietro e senza fermarmi mai. Perché se fossi scappato non avrei mai avuto la forza di arrivare fin qui.

...I never have the stranght to go very far...

Madonna - Live to Tell

5 Marzo 2008

venerdì 12 giugno 2009

Random pics

Le mie necessità al lavoro

La mia passione

Birra e fumo in ombra

Ultimo acquisto

Appunti con attacco d'arte

lunedì 8 giugno 2009

I'm not that kind of guy

Mi chiamo Massimiliano, mi presento come Massimo ma tutti mi chiamano Massi. Sono un complicato ragazzo semplice, o forse un semplice ragazzo complicato. Una contraddizione vivente, un continuo pensiero, con gli stessi ideali e sogni fissati nella mente da ventotto anni ma con una miriade di punti di vista che cambiano in funzione delle esperienze accumulate.

Uno che odia il bianco e il nero, che cerca sempre il compromesso tra le infinite sfumature di grigio, che calcola i pro e i contro di ogni cosa ma che finisce per seguire l'istinto, uno che sa ascoltare gli altri ma che non riesce a parlare, che dimentica la sofferenza ma che ricorda ogni singolo attimo felice vissuto, che ama anche chi lo ha ferito, che non smette di porsi domande su tutto, uno che continua a cercare le risposte anche se sa che non le troverà.

Uno stupido sognatore che ha ormai capito che non avrà mai il suo sogno di bambino ma che continua a sognarlo. Che ha i brividi sulla pelle guardando le nuvole in cielo, che esprime ancora un desiderio guardando una stella cadente e che a chi una volta gli disse "Tanto è una stronzata" rispose "Però è bello crederci". Uno che non smetterebbe mai di guardare il mare in tempesta o un bambino che dorme.

Un sensibile idiota che si commuove ascoltando una canzone, guardando un film o semplicemente osservando la vita che lo circonda. Uno che si meraviglia della bellezza delle cose, che si stupisce e si entusiasma per l'arte e l'ingegno umano, un banale che tenta disperatamente di non esserlo, un ignorante che cerca di essere intelligente perché odia l'ignoranza, uno che dice "Per sempre" anche se sa che il "Per sempre" è un'utopia.

Il risultato della gente che mi ha cresciuto, della gente che mi ha istruito, della gente che ho conosciuto. Sono mio padre e mia madre, sono i miei nonni, i miei zii, mio fratello e le mie cugine. Sono i miei professori, i miei compagni, i miei capi e i miei colleghi. Sono Andrea, Amanda, Massimiliano, Nicola, Fedele, Paolo, Franco, Giusy, Antonino, Daniela, Ugo, Ivana, Vincenzo, Daniele, Rossella, Carlo, Emiliana, Erika. Sono la ragazza incontrata sul treno Roma-Palermo, la barista che mi preparava la colazione, il cameriere che mi serviva il pranzo, i ragazzi con cui parlavo in metro, sono tutte quelle persone che ho incontrato anche una sola volta nella mia vita ma che mi hanno colpito al punto di ricordarle "per sempre".

Uno che guarda al futuro sforzandosi di non dimenticare il passato senza trascurare il presente. Uno che cerca sempre di vedere la vita attraverso gli occhi di un bambino, che si meraviglia di quanto sia piccola la sua vita in questo grande mondo e di quanto sia piccolo il mondo in questo infinito universo.

But why should I care
What the world thinks of me?

12 Novembre 2007

domenica 7 giugno 2009

Verbi domenicali

Svegliare
Alzare
Loggare
Lavare
Vestire
Chattare
Postare
Fumare
Cucinare
Mangiare
Bere
Sopravvivere