Perchè il falso in bilancio non è un reato e scaricare mp3 si?
mercoledì 30 gennaio 2008
lunedì 28 gennaio 2008
Stavo pensando...
...ma in realtà è una cosa che penso da una vita, cosa succederebbe se adesso, improvvisamente, morissi?
Non sono tipo da grattarsi i coglioni quando si parla di morte, anzi, la trovo una cosa naturale e una cosa di cui si parla poco e male. Per questo ho sempre detto ai miei che quando me ne andrò voglio che donino i miei organi (qualora si possa fare) e voglio essere seppellito per terra, niente grattacieli di cemento almeno da morto.
Ci sono tantissime altre cose che però non gli ho mai detto, per esempio che vorrei essere seppellito in un cimitero ateo, senza croci, mezzelune o stelle a sei punte: quando morirò non voglio nessuna religione a rappresentarmi. Poi c'è la follia di Ray of Light, che vorrei suonassero mentre calano giù la bara. So che è assurdo ma vorrei che tutti mi dessero l'ultimo saluto con un sorriso (che a me nasce spontaneo ogni volta che l'ascolto) e che ne so, magari battendo un piede a ritmo di musica o muovendo un pò il culo. Sarebbe meno tragica come cosa, soprattutto se dovessi morire adesso. Ma non è questa la cosa che stavo pensando quando ho deciso di scrivere.
In realtà mi sono chiesto "Come reagiranno alla notizia della mia morte? Cosa dirà di me la gente quando non ci sarò più?".
Mio padre, mia madre, i miei amici, i miei ex colleghi, le mie coinquiline. Mi piacerebbe sapere chi piangerebbe, chi andrebbe al funerale, chi rimarrebbe veramente colpito e chi ci andrebbe solo perché imparentati (ma quelli so già che sarebbero in tanti). Ho lasciato un segno nella vita degli altri? Ho fatto qualcosa per cui la gente mi ricorderà a distanza di anni? Ho dato abbastanza da aver colpito chi mi stava accanto?
Chi mi ricorderà e per cosa?
Non sono tipo da grattarsi i coglioni quando si parla di morte, anzi, la trovo una cosa naturale e una cosa di cui si parla poco e male. Per questo ho sempre detto ai miei che quando me ne andrò voglio che donino i miei organi (qualora si possa fare) e voglio essere seppellito per terra, niente grattacieli di cemento almeno da morto.
Ci sono tantissime altre cose che però non gli ho mai detto, per esempio che vorrei essere seppellito in un cimitero ateo, senza croci, mezzelune o stelle a sei punte: quando morirò non voglio nessuna religione a rappresentarmi. Poi c'è la follia di Ray of Light, che vorrei suonassero mentre calano giù la bara. So che è assurdo ma vorrei che tutti mi dessero l'ultimo saluto con un sorriso (che a me nasce spontaneo ogni volta che l'ascolto) e che ne so, magari battendo un piede a ritmo di musica o muovendo un pò il culo. Sarebbe meno tragica come cosa, soprattutto se dovessi morire adesso. Ma non è questa la cosa che stavo pensando quando ho deciso di scrivere.
In realtà mi sono chiesto "Come reagiranno alla notizia della mia morte? Cosa dirà di me la gente quando non ci sarò più?".
Mio padre, mia madre, i miei amici, i miei ex colleghi, le mie coinquiline. Mi piacerebbe sapere chi piangerebbe, chi andrebbe al funerale, chi rimarrebbe veramente colpito e chi ci andrebbe solo perché imparentati (ma quelli so già che sarebbero in tanti). Ho lasciato un segno nella vita degli altri? Ho fatto qualcosa per cui la gente mi ricorderà a distanza di anni? Ho dato abbastanza da aver colpito chi mi stava accanto?
Chi mi ricorderà e per cosa?
venerdì 25 gennaio 2008
venerdì 11 gennaio 2008
Non l'avrei mai detto...
...che in vita mia sarebbe diventato routine anche prendere un aereo. E se prima era decisamente eccitante devo ammettere che un viaggio in aereo ha perso tutto il suo iniziale fascino. Ormai è solo monotono, noioso e a volte snervante.
Forse è perchè sono sempre io, un finestrino e uno sconosciuto accanto a me.
Forse è perchè sono sempre io, un finestrino e uno sconosciuto accanto a me.
Vi è mai capitato...
...che vi facesse sesso, ma taaanto sesso, una persona oggettivamente brutta?!?
lunedì 7 gennaio 2008
Feeling so alone
In questo momento non ho reti wireless ma ho troppa voglia di scrivere. Sono seduto sul letto, spalle appoggiate al muro e MacBook sulle gambe. Non riesco a trovare una colonna sonora decente perché non so come sto. Cioè, non so se fare di questo momento una tragedia greca oppure prenderla alla leggera e ironizzare. Tamburello persino a vuoto sulla tastiera in cerca delle parole giuste, dei pensieri giusti, ragionando quel poco che (non) basta per non sembrare un perfetto idiota.
Il fatto è che in questo momento avrei voglia di parlare con qualcuno, avrei proprio bisogno di parlare con qualcuno, magari camminando per una strada deserta o seduto ad un pub a bere qualcosa. Di farlo con Samantha o Charlotte non se ne parla: vivono con me ormai da cinque mesi, è come se fossero la mia famiglia e di conseguenza sarebbe come parlare con i miei genitori, quindi niente da fare.
Una certa persona avrebbe dovuto passare questo weekend a casa mia, cosa che mi sarebbe servita, ma purtroppo mi ha dato buca. Forse s'è ricordato solo all'ultimo momento che la notte della vigilia dell'Epifania doveva lavorare e così anziché venire a Roma è dovuto saltare sulla sua scopa e fare il giro dei camini di mezzo mondo. Spero che la scopa fosse in verticale nel momento in qui c'è saltato sopra. Ovviamente scherzo, è che mi dispiace non sia venuto, mi avrebbe fatto bene una chiacchierata con lui.
Mi sono appena ricordato che non ho scritto nulla sulle mie vacanze a casa. In realtà è stato un rientro normalissimo, non c'è stato nessun tipo di festeggiamento in casa mia dopo quello che è successo appena un mese fa. Tralascio tutta la parte in cui entri per la prima volta e ti rendi conto dell'assenza, ti rendi conto che anche se silenziosa e poco pretenziosa era pur sempre una presenza, e allora il sorriso si smorza, la gola si blocca, gli occhi si inumidiscono e la voce inizia a tremare. Ti rendi conto anche che non è il caso, non davanti a lei che proprio nel tuo arrivo vede un "diversivo" alla triste monotonia dell'ultimo mese. Allora a malincuore inizi a recitare la parte di te stesso, del te stesso dolce e premuroso ma allo stesso tempo ironico, cinico e anticonformista. Cazzo, fortuna che dovevo tralasciarla questa parte.
Dunque dicevo del rientro, niente di che ma pur sempre bello. Solite infinite chiacchiere con mia madre, le uscite con A&A e qualche ora passata su internet, finalmente senza l'angoscia che crolli la connessione da un momento all'altro o senza immigrati cafoni che ti passano germi e batteri con tosse e starnuti. "Casa dolce Casa", è proprio il caso di dirlo.
Adesso non ricordo se ho già scritto al riguardo (magari editerò quando pubblicherò questo post, magari farò un semplice copia/incolla e fanculo) ma a Natale nessun regalo, a parte un paio di occhiali nuovi da parte dei miei, e soldi sempre da parte dei miei e di qualcun altro. Capodanno fuori città con A&A e l'aggiunta di Mr. Paranoia. Solo quattro persone ma tanto tanto cibo, tanto tanto alcol e tante tante risate. In pratica una serata come tante se si esclude il brindisi a mezzanotte. E si sa, quando una serata non nasce sotto la pressione del divertimento a tutti i costi riesce sempre perfettamente.
Normalmente a questo punto inizierebbe la mia sfilza di "vorrei che...spero che...mi auguro che..." ma non ne ho proprio voglia. Ho quasi paura che scrivendole le cose non si avverino, nonostante questo blog ne sia la prova contraria: da quando sono qui non faccio che ripetermi che ho avuto esattamente quello che ho disperatamente cercato, quindi chissà, magari le cose continueranno ad andare com'è giusto che vadano.
Il fatto è che in questo momento avrei voglia di parlare con qualcuno, avrei proprio bisogno di parlare con qualcuno, magari camminando per una strada deserta o seduto ad un pub a bere qualcosa. Di farlo con Samantha o Charlotte non se ne parla: vivono con me ormai da cinque mesi, è come se fossero la mia famiglia e di conseguenza sarebbe come parlare con i miei genitori, quindi niente da fare.
Una certa persona avrebbe dovuto passare questo weekend a casa mia, cosa che mi sarebbe servita, ma purtroppo mi ha dato buca. Forse s'è ricordato solo all'ultimo momento che la notte della vigilia dell'Epifania doveva lavorare e così anziché venire a Roma è dovuto saltare sulla sua scopa e fare il giro dei camini di mezzo mondo. Spero che la scopa fosse in verticale nel momento in qui c'è saltato sopra. Ovviamente scherzo, è che mi dispiace non sia venuto, mi avrebbe fatto bene una chiacchierata con lui.
Mi sono appena ricordato che non ho scritto nulla sulle mie vacanze a casa. In realtà è stato un rientro normalissimo, non c'è stato nessun tipo di festeggiamento in casa mia dopo quello che è successo appena un mese fa. Tralascio tutta la parte in cui entri per la prima volta e ti rendi conto dell'assenza, ti rendi conto che anche se silenziosa e poco pretenziosa era pur sempre una presenza, e allora il sorriso si smorza, la gola si blocca, gli occhi si inumidiscono e la voce inizia a tremare. Ti rendi conto anche che non è il caso, non davanti a lei che proprio nel tuo arrivo vede un "diversivo" alla triste monotonia dell'ultimo mese. Allora a malincuore inizi a recitare la parte di te stesso, del te stesso dolce e premuroso ma allo stesso tempo ironico, cinico e anticonformista. Cazzo, fortuna che dovevo tralasciarla questa parte.
Dunque dicevo del rientro, niente di che ma pur sempre bello. Solite infinite chiacchiere con mia madre, le uscite con A&A e qualche ora passata su internet, finalmente senza l'angoscia che crolli la connessione da un momento all'altro o senza immigrati cafoni che ti passano germi e batteri con tosse e starnuti. "Casa dolce Casa", è proprio il caso di dirlo.
Adesso non ricordo se ho già scritto al riguardo (magari editerò quando pubblicherò questo post, magari farò un semplice copia/incolla e fanculo) ma a Natale nessun regalo, a parte un paio di occhiali nuovi da parte dei miei, e soldi sempre da parte dei miei e di qualcun altro. Capodanno fuori città con A&A e l'aggiunta di Mr. Paranoia. Solo quattro persone ma tanto tanto cibo, tanto tanto alcol e tante tante risate. In pratica una serata come tante se si esclude il brindisi a mezzanotte. E si sa, quando una serata non nasce sotto la pressione del divertimento a tutti i costi riesce sempre perfettamente.
Normalmente a questo punto inizierebbe la mia sfilza di "vorrei che...spero che...mi auguro che..." ma non ne ho proprio voglia. Ho quasi paura che scrivendole le cose non si avverino, nonostante questo blog ne sia la prova contraria: da quando sono qui non faccio che ripetermi che ho avuto esattamente quello che ho disperatamente cercato, quindi chissà, magari le cose continueranno ad andare com'è giusto che vadano.
I got exactly what I asked for
Wanted it so badly
Running, rushing back for more
I suffered fools so gladlyMadonna - Drowned World/Substitute for Love
E' l'una e mezzo adesso. Alla fine la colonna sonora è stata la Instrumental Suite di Live to Tell, per più di mezzora in loop. Alla fine ho avuto anche la mia chiacchierata, e che sia stata con me stesso poco importa. L'importante è che in un modo o nell'altro sia riuscito a dare voce ai miei pensieri.
Buona notte.
Buona notte.
giovedì 3 gennaio 2008
I cattivi propositi per il nuovo anno
Si avete letto bene, cattivi propositi. Fanculo ai buoni propositi di ogni fine anno, io nel 2008 voglio cambiare e voglio essere più cinico, bastardo e insensibile. Di conseguenza cercherò di:
- Risolvere i miei problemi anzichè quelli degli altri
- Essere più strafottente quando parlo con la gente
- Cercare solo le persone che possono offrirmi qualcosa
- Eliminare amicizie e conoscenze che non portano a nulla di concreto o materiale
- Dire più parolacce
- Bere di più (e su questo ho gia iniziato a lavorarci da 10 giorni)
- Smettere di prestare la mia spalla a chiunque pianga
- Smettere di dare a tutti consigli sensati e fargli fare quello che cazzo vogliono
- Smettere di essere perennemente educato e sfanculizzare tutti con un sorriso di merda stampato in faccia
- Essere più odioso del solito
- Comportarmi da perfetta merda
Fondamentalmente tutti questi elementi sono già presenti in me, ma riesco a farli uscire soltanto in poche occasioni. Quindi, per il 2008, la mia promessa è di impegnarmi a far si che la bastardaggine diventi il mio pane quotidiano.
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