Ultimamente mi piace soffermarmi ad analizzare come sono cambiate le mie abitudini negli ultimi mesi, com'è cambiato il mio modo di fare.
Ho già scritto, per esempio, che non mi da più fastidio la tv accesa prima di dormire, anzi mi concilia il sonno, e che da mesi ormai sono passato al caffè americano sia perché ho scoperto che non fa poi così schifo, sia perché il mio rapporto con la caffettiera classica non è dei migliori.
Un radicale cambiamento lo ha subìto la mia domenica mattina. Per decenni, praticamente da quando ho finito di frequentare il catechismo per la prima comunione, la domenica mattina è sempre stato un momento di totale nullafacenza. Da quando vivo a Roma invece, quasi ogni domenica, esco insieme a Samantha e andiamo in giro per i mercatini. Porta Portese (il vecchio o il nuovo), Via dei Fiorentini o le semplici bancarelle sulla Tiburtina. Dopo una spulciata a roba usata, DVD e vestiti compriamo il pranzo (indiano, pizza o fritti vari) che consumiamo per metà durante il tragitto per tornare a casa, rigorosamente a piedi. Da mesi invece mi propone di fare un giro al Verano, ma non lo abbiamo ancora fatto nonostante l'idea mi attragga parecchio.
Un'altra cosa che a casa dei miei non facevo mai: mettere il pigiama subito dopo cena e guardare la tv sdraiato sul divano mangiando schifezze, anche perché prima la tv non la guardavo mai. Adesso invece Samantha mi ha contagiato anche con questo rito. Yogurt, pop corn, cioccolatini, patatine, biscotti, Nutella, non importa cosa mangiamo, l'importante è avere qualcosa da masticare. Il massimo per me è mangiare le cose che cucina lei: torte, crostate e Tiramisù le vengono da orgasmo. Se siamo in vena ci buttiamo anche sugli alcolici: limoncello, amari vari o il vino che è avanzato a cena.
Ho un cane. Ok, non è mio ma di Samantha, ma vive pur sempre con me. E per me è la prima esperienza con un cane in casa. All'inizio ero un pò distaccato, anche un pò schifato se vogliamo, da quell'essere peloso e sbavoso che mi gironzolava intorno annusandomi e fissandomi coi suoi occhioni dolcissimi. A poco a poco abbiamo iniziato a conoscerci, ad andare a passeggio insieme, a giocare. Le carezze sono diventate baci e i baci abbracci. Adesso non mi fa più schifo l'idea di abbracciarla e darle un bacio, adesso mi viene naturale perché vedo l'affetto che lei ha per me. Persino pulire quando sporca non mi da fastidio quanto me ne dava prima, in fondo è sempre meglio un cane piuttosto che un coinquilino dispettoso e stronzo come lei, almeno il cane si fa ripagare con uno solo dei suoi sguardi.
Alle nuove abitudini aggiungo anche la spesa, perché a casa non era mai compito mio e anzi spesso delegavo mio padre per comprare roba che serviva a me.
I primi tempi la spesa la facevamo tutti e tre insieme, poi Charlotte ha deciso di mettersi a dieta, ha iniziato a comprare barrette e merdate dietetiche così adesso la spesa la faccio solo con Samantha. All'inizio era un pò difficile, dovevamo capire ognuno i gusti dell'altro, ma ormai abbiamo i nostri prodotti standard, quelli che non devono mai mancare in casa, quindi fare la spesa è diventato più veloce e automatico. Poi è normale che capita di discutere se comprare o meno un nuovo tipo di biscotti o se prendere i taralli alla cipolla al posto di quelli al peperoncino.
L'ultimo cambiamento in ordine cronologico l'ho notato proprio in questi giorni. Tornando a casa da lavoro, ieri pomeriggio, mi sono reso conto che non mi sento più un ospite in questa casa. E' difficile da spiegare, perché parlo di sensazioni stavolta, ma tutto ormai è familiare per me. Dalle strade ai negozi, dal portone di casa al mio letto, tutto ormai è entrato a far parte della mia vita.
Così ieri mi sono sentito improvvisamente tranquillo, sereno, ho aperto la porta, il cane è corso a salutarmi ed ero a casa mia.