
Arriviamo per primi, il locale è in pieno centro, il locale è per fighettini. Ma non fighettini diciottenni coi jeans sotto il culo e l'elastico delle mutande D&G in evidenza, fighettini dai 30 in su con il papà imprenditore o politico, che passano le vacanze in barca tra isole e arcipelaghi italiani e non.
Inutile dire che mi sentivo assolutamente fuori luogo, idem Samantha e il resto della compagnia arrivata almeno mezzora dopo di noi. Salutiamo il tizio amico in comune di Samantha e dell'amica di G. che, anche se impegnatissimo trova il tempo di farci una foto da mettere sul sito del locale. Spero non lo farà o tutti conosceranno la mia espressione da portatemiviadiquiviprego. E fortuna che mi ero vestito bene, chissà come mi sarei sentito se avessi messo i vestiti da comunista che volevo mettere.
Mentre il locale si riempiva sempre più di strana gente (uomini stile Cumenda e donne stile Yespica pre-isola) assaggio il primo Mojito della mia vita: ottimo direi (si, non l'avevo mai assaggiato. Che volete? Fino ad ora i miei gusti erano diversi). Visto che persino le cameriere ci snobbavano e che ci sentivamo come delle palme in Groenlandia, optiamo per andare via, destinazione: casa nostra.
Cioè, ma volete mettere un covo di figli di papà con una calda e accogliente camera etnico/ikea?!? E per allietare gli ospiti niente vini pseudopregiati o stuzzichini frigidi: Coca Cola, Yonkers e frittelle di mele preparate da Samantha in pochissimi minuti. Sarà banale, da diciottenni anni '90 o provinciale, ma il mio stile di vita è questo.
Io sono da taverna, non da Taberna.
1 commento:
frittelle di mele...adoro :D
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