giovedì 22 ottobre 2009

Intercettazioni

C: Sei mai passato
C: attraverso
C: la fase
C: "Odio tutti!"?
M: Non ne sono mai uscito
M: e ormai sono anni
C: Bene...
M: ...

mercoledì 16 settembre 2009

Intercettazioni

C.: Forse M non può venire
C.: da Tori
C.: regalo a te il biglietto
C.: e ci andiamo insieme
Me: oddio grazie
Me: se non può ci vengo volentieri
Me: mi porto un Lexotan per quando usciamo
C.: Fai schifo

martedì 15 settembre 2009

Will you be there?

Nei momenti più bui
Nella mia disperazione più profonda
Mi vorrai ancora bene?
Ci sarai?
Nelle mie difficoltà
Nei dubbi e nelle frustrazioni
Nella mia violenza
Nella mia turbolenza
Nella paura e nelle mie confessioni
Nell'ansia e nel dolore
Attraverso la mia gioia ed il mio dolore
Nella promessa di un altro giorno
Non ti permetterò mai di andartene
Perchè sei sempre nel mio cuore

Micheal Jackson - Will You Be There

domenica 13 settembre 2009

"Michael Jackson è nato nell'Agosto del 1958, come me. Michael Jackson é cresciuto nei sobborghi del Midwest. Come me. Michael Jackson aveva otto fratelli e sorelle. Come me. Quando Michael Jackson aveva 6 anni è diventato una superstar ed era forse il bambino più adorato al mondo. Quando avevo 6 anni mia madre morì. Credo che abbia scelto il bastoncino corto.

Io non ho mai avuto una madre, ma lui non ha mai avuto una infanzia. E quando non riesci ad avere mai qualcosa, ne diventi ossessionato. Ho passato la mia giovinezza a cercare le mie figure materne; a volte con successo. Ma come fai a ricreare la tua infanzia quando il mondo ti tiene sotto una lente d'ingrandimento per tutta la vita?

Non c'è nemmeno da domandarsi se Michael Jackson fosse uno dei più grandi talenti che il mondo abbia mai conosciuto. Che quando cantava una canzone all'età di 8 anni, potesse farti sentire come se un adulto vissuto stesse spremendo il suo cuore in quelle sue parole. Che il modo in cui si muoveva avesse l'eleganza di Fred Astaire e l'effetto dirompente di un pugno di Muhammad Ali. Che la sua musica avesse uno certo strato in più di inesplicabile mafia che non ti faceva semplicemente venire la voglia di ballare ma che ti faceva credere davvero che potessi volare, osare sognare, essere qualsiasi cosa volessi essere. Perchè questo è quello che gli eroi fanno. E Michael Jackson era un eroe.

Si è esibito in stadi di calcio in giro per il mondo, ha venduto centinaia di milioni di dischi, ha cenato con primi ministri e presidenti. Le ragazze si sono innamorate di lui, i ragazzi si sono innamorati di lui, tutti quanti volevano ballare come lui, sembrava venuto da un altro mondo, ma era anche un essere umano. Come la maggior parte dei performer, era timido e minato dalle insicurezze.

Non posso dire che fossimo grandi amici, ma nel 1991 decisi che volevo conoscerlo meglio. Gli chiesi di andare a cena: gli dissi, "Faccio io, guido io, solo tu e me." Accettò e si presentàòa casa mia senza guardie del corpo. Andammo al ristorante con la mia macchina. Fuori era buio, ma lui aveva ancora addosso gli occhiali da sole. Disse "Michael, mi sembra di parlare a un'auto coi vetri oscurati, pensi di poterti togliere quegli occhiali e farmi vedere i tuoi occhi?". Fece un attimo di pausa, poi gettò gli occhiali fuori da finestrino facendomi l'occhiolino e sorridendo disse "Riesci a vedermi ora? Così va meglio?"
In quel momento, potevo vedere sia la sua vulnerabilità che il suo fascino. Per il resto della cena, ero determinata nel fargli mangiare patatine fritte, bere vino, concerdersi un dessert e dire parolacce, tutte cose che non sembrava permettersi di fare. Più tardi, tornammo a casa mia per vedere un film e restammo seduti sul divano come due bambini, e ad un certo punto nel mezzo del film, le sue mani presero le mie. Ebbi la sensazione che stesse cercando un'amica più che una situazione romantica e fui contenta di poterlo essere per lui. E in quel momento non si sentiva come una superstar, si sentiva come un essere umano. Uscimmo insieme qualche altra volta e poi per un motivo o per un altro ci perdemmo di vista. Poi, la caccia alle streghe e sembrava che le storie negative su Michael uscissero fuori una dopo l'altra. Potevo sentire la sua sofferenza. So cosa significhi camminare per la strada ed avere la sensazione che il mondo intero ti si sia rivoltato contro. So com'è sentirsi privi di aiuto e incapaci di difendersi solo perchè il frastuono dei linciaggi è così forte che ti convinci che la tua voce non potrà mai essere ascoltata.

Ma io avevo avuto un'infanzia, e mi era stato permesso fare errori e trovare la mia stra
da nel mondo senza essere abbagliata dai riflettori. Quando seppi che Michael era morto ero a Londra, pochi giorni prima di partire in tour. Michael avrebbe dovuto esibirsi in quello stesso posto una settimana dopo di me. Tutto ciò che ho potuto pensare in quel momento era che lo avevo abbandonato. Che noi lo avevamo abbandonato. Che avevamo permesso che questa creatura magnifica che aveva infiammato il mondo intero passase via inosservato. Quando stava cercando di costruirsi una famiglia e rimettere insieme la sua carriera, eravamo tutti occupati a dare giudizi. La maggior parte di noi gli aveva voltato le spalle.

Nel tentativo disperato di aggrapparmi alla sua memoria, andai su Internet per vedere vecchi filmati in cui ballava e cantava in televisione o sul palco e pensai, "Dio mio, era così unico, così originale, così raro. E non ci sarà mai nessuno come lui." Era un Re. Ma era anche un essere umano. E siamo tutti esseri umani e a volte dobbiamo perdere qualcosa per apprezzarla veramente. Voglio concludere con una nota positiva e dire che i miei figli, di 9 e 4 anni, sono ossessionati da Michael Jackson. C'è un sacco di cro
tch-grabbing e moonwalking in giro per casa mia, e sembra che una intera nuova generazione di bambini abbia scoperto il suo genio e lo stia riportanto di nuovo in vita.
Spero che, dovunque Michael sia in questo momento, questo lo stia facendo sorridere."

Si. Si. Michael Jackson era un essere umano, ma diamine, lui era un Re. Lunga vita al Re."
Madonna

giovedì 23 luglio 2009

ICON

sabato 18 luglio 2009

pa|ù|ra

s.f.
1a FO emozione, spesso improvvisa, che si determina in relazione a situazioni o nei confronti di persone o cose che costituiscono pericolo o che vengono avvertite come minacciose e che comporta turbamento, smarrimento, ansia.
1b TS psic., modalità di comportamento, basata su un sentimento di diminuzione dell’Io, dovuto alla presenza o alla sensazione di un pericolo, che si manifesta o in forma incontrollata o in forma attenuata attraverso una reazione di allarme.
2 FO senso di angoscia e sospetto nei confronti di cose o persone.
3 FO fam., con valore attenuato, timore.

sabato 11 luglio 2009

Preparativi

Weekend dedicato esclusivamente ai preparativi per la partenza di lunedi. Destinazione Milano, inutile specificare per quale motivo, dico solo che saranno giornate "appiccicose e dolci".

Al mio rientro, dopo i cambiamenti di queste ultime settimane, il mio unico scopo sarà cercare di riprendere in mano ogni singolo aspetto della mia vita, che ultimamente mi era proprio scivolato di mano, caduto per terra e frantumato in mille pezzi.

venerdì 3 luglio 2009

ATTENZIONE!

IL POST APPENA PUBBLICATO E' STATO IMMEDIATAMENTE RIMOSSO DALL'UTENTE IN QUANTO L'ALTO TASSO DI NONSENSE SAREBBE POTUTO RISULTARE NOCIVO PER I LETTORI.
SI PREGA DI CONTATTARE PRIVATAMENTE L'AMMINISTRATORE DEL BLOG PER EVENTUALI CHIARIMENTI O PER EVENTUALE CURIOSITA' ECCESSIVA SULL'ARGOMENTO DA LUI TRATTATO.

mercoledì 1 luglio 2009

Volevi una data? Eccola...

Lunedì, 27 aprile 2009 alle ore 5.17

Massi dice: (03:53:58)
confessions time:

Massi dice: (03:54:26)
rido rido rido

Massi dice: (03:54:36)
ma in realtà non so cos'ho

Massi dice: (03:54:54)
non lo so...è come una smania interiore

Massi dice: (03:54:59)
che non so definire

Massi dice: (03:55:48)
bhò non saprei dire

Massi dice: (03:56:00)
magari è solo costipazione post japan dinner!

Massi dice: (03:56:09)
(scherzare sempre e cmq)

Massi dice: (03:59:45)
io credo che dipenda molto anche dal fatto che non ho accanto persone che vorrei avere...amici che siano i miei e non quelli di altri, che non siano colleghi o gente interna al lavoro

Massi dice: (04:00:20)
ma sicuramente si

Massi dice: (04:00:38)
però mi rendo conto anche che mi manca tanto il mio migliore amicO!

Massi dice: (04:00:54)
e lo dico gia dalla scorsa estate qndo l'ho rivisto e ho rivisto i miei vecchi colleghi

Massi dice: (04:06:41)
sai una cosa?

Massi dice: (04:07:04)
qndo ho visto quella cosa, ti ho detto che lì avevo visto tanto di me

Massi dice: (04:07:19)
poi ne ho avuto conferma leggendo alcune cose scritte


Massi dice: (04:10:02)
vabè, i miei sono scleri di un povero depresso! :D

Massi dice: (04:10:23)
mio dio! :D

Massi dice: (04:10:44)
certe volte mi guardo dall'esterno e mi odio

Massi dice: (04:10:59)
altre invece mi adoro e mi vedo sprecato! :D

Massi dice: (04:11:28)
l'ho appena fatto e sai che visto?

Massi dice: (04:12:40)
ho visto post divertenti e "cazzeggionamente geniali" alternati a frasi criptiche che solo io capisco e che nessuno infatti s'incula più di tanto...frasi che incosciamente credo siano messaggi indirizzati a chissà chi nella speranza che vengano colti...

Massi dice: (04:13:55)
lo so...ma è come lanciare un SOS e non avere risposta...

Massi dice: (04:15:10)
non saprei a chi indirizzarlo!

Massi dice: (04:16:55)
è vero, certe volte il traguardo è anche una delusione

Massi dice: (04:17:28)
credo che il segreto sia quello...

Massi dice: (04:17:47)
una volta raggiunta una vetta guardare quella successiva

Massi dice: (04:25:58)
si si

Massi dice: (04:26:07)
mi sono perso nei soliti blog

Massi dice: (04:27:24)
ok, notte e grazie mille...

Where can I run to? Where can I hide? Who will I turn to?


venerdì 26 giugno 2009

...



giovedì 25 giugno 2009

@ C.

Certe cose dirle in chat è complicato...e dirle faccia a faccia lo è ancora di più. Quando mi sento come mi sento in questo momento la cosa più naturale che mi viene da fare è scrivere. Anche di getto, senza rileggere, sbagliando i verbi, le coniugazioni e i tempi.

E proprio il tempo forse è la causa di tutto. Il caldo ti induce a non pensare, il freddo di questi giorni invece rievoca tempi scaduti, momenti passati, anni vissuti e dimenticati come si dimentica un film poco importante.

Mi sono ritrovato da solo, uscendo dal lavoro, a rientrare in una casa vuota, buia, che mi ha dato delle sensazioni tali da farmi uscire immediatamente per girare tra strade e negozi, salutando volti conosciuti che non danno niente se non l'idea di star meglio qui che altrove.

Mi sono ritrovato da solo, come non succedeva da tanto. E non parlo di fisicità, lo sai. Una sola persona ha riempito le mie giornate negli ultimi due anni, una sola che però ne ha portato con se tante altre. Ma escludendo lei mi sono chiesto cosa mi resti, e la risposta non è stata positiva.

Niente e nessuno.

Mi rendo conto di essere stato più che fortunato ad averla incontrata, ma che succederà quando ci separeremo? E so che succederà, perchè tutte le cose belle prima o poi finiscono, svanisco, diventano ricordi "congelati nel tempo".
Chi ci sarà accanto a me? E stavolta parlo proprio di quella fisicità che prima ho volontariamente escluso.

Mi sono sentito solo, come solo una persona che non abita nella propria città può sentirsi, e improvvisamente la casa che ormai consideri tua non lo è più, le strade che pensavi ormai di conoscere a memoria ti portano in posti sconosciuti, la gente che credevi di conoscere non ti nota neanche, e quel "piccolo mondo" che pensavi di esseri costruito ti crolla addosso in pochissimi istanti.

E' proprio vero: tutto può cambiare in un batter d'occhio. Ma te ne accorgi soltanto quando il cambiamento fa male dentro.

Oggi va così...magari tornando online ricomincerò ad essere il solito cazzone di sempre e sforneremo qualche altra genialata come stanotte...ma i dubbi, le domande, le paure e le paranoie torneranno quando rimarrò un altra volta da solo.

21 Giugno 2009

mercoledì 17 giugno 2009

Pensieri random

Mi annoio a morte, ho appena iniziato il turno al solarium e l'unica cosa che sto facendo è fingere di suonare le percussioni mentre ascolto Yaspop di Mirwais.

Ho scaricato Audium. Spettacolare! Multichat più leggere, disponibilità di connessione con più account (incluso quello della chat di FaceBook) e interfaccia totalmente personalizzabile, con una lista contatti fighissima. MSN con me ha chiuso almeno fino all'uscita dell'ultima versione per Mac!

Il mio cellulare sta lì lì per abbandonarmi. E stavolta per sempre.

Oggio compio 30 anni e un mese, mi sento ancora più vecchio di prima.

Odio i clienti che, dopo avergli gentilmente detto che possono pagare la prossima volta perchè non ho il resto da dare, spariscono per giorni e giorni. Coglioni, ho la blacklist condivisa con i miei colleghi: anche se tornate dopo un mese la vecchia seduta ve la chiedo ugualmente.

Abbiamo lasciato la cagnolona di casa in montagna, dal padre di Samantha. Mi manca tornare a casa e non avere nessuno che mi salta addosso felice di vedermi, di vedere quegli occhioni dolci che mi fissano mentre sto al pc. Quasi quasi mi mancano anche i peli sulle magliette e la bava sui jeans ogni volta che appoggiava il muso sulle mie gambe.

Non ho ancora realizzato che tra meno di un mese rivedrò il mio Mito dal vivo. Ho tutto pronto: biglietto del concerto, biglietto del treno e amica che mi ospita. Devo solo fare la scorta di Polase, Guaranà, Xanax, tirapugni e pistola a pallini. Cioè, stavolta dovrei entrare con accesso privilegiato, insieme ad una mia amica che ha la Vip Card di Live Nation, ma la prudenza in questi casi non è mai troppa e qualche arma non guasta mai.

E per oggi la scorta di minchiate l'ho esaurita.

lunedì 15 giugno 2009

If I ran away...

Non bisognerebbe mai scappare dai propri problemi, tanto prima o poi la vita ci porta sempre a doverli affrontare una seconda volta.
Sono orgoglioso di me tutte le volte in cui mi rendo conto di non essere scappato di fronte ad un ostacolo, tutte le volte in cui mi rendo conto di aver percorso la mia strada senza tornare indietro e senza fermarmi mai. Perché se fossi scappato non avrei mai avuto la forza di arrivare fin qui.

...I never have the stranght to go very far...

Madonna - Live to Tell

5 Marzo 2008

venerdì 12 giugno 2009

Random pics

Le mie necessità al lavoro

La mia passione

Birra e fumo in ombra

Ultimo acquisto

Appunti con attacco d'arte

lunedì 8 giugno 2009

I'm not that kind of guy

Mi chiamo Massimiliano, mi presento come Massimo ma tutti mi chiamano Massi. Sono un complicato ragazzo semplice, o forse un semplice ragazzo complicato. Una contraddizione vivente, un continuo pensiero, con gli stessi ideali e sogni fissati nella mente da ventotto anni ma con una miriade di punti di vista che cambiano in funzione delle esperienze accumulate.

Uno che odia il bianco e il nero, che cerca sempre il compromesso tra le infinite sfumature di grigio, che calcola i pro e i contro di ogni cosa ma che finisce per seguire l'istinto, uno che sa ascoltare gli altri ma che non riesce a parlare, che dimentica la sofferenza ma che ricorda ogni singolo attimo felice vissuto, che ama anche chi lo ha ferito, che non smette di porsi domande su tutto, uno che continua a cercare le risposte anche se sa che non le troverà.

Uno stupido sognatore che ha ormai capito che non avrà mai il suo sogno di bambino ma che continua a sognarlo. Che ha i brividi sulla pelle guardando le nuvole in cielo, che esprime ancora un desiderio guardando una stella cadente e che a chi una volta gli disse "Tanto è una stronzata" rispose "Però è bello crederci". Uno che non smetterebbe mai di guardare il mare in tempesta o un bambino che dorme.

Un sensibile idiota che si commuove ascoltando una canzone, guardando un film o semplicemente osservando la vita che lo circonda. Uno che si meraviglia della bellezza delle cose, che si stupisce e si entusiasma per l'arte e l'ingegno umano, un banale che tenta disperatamente di non esserlo, un ignorante che cerca di essere intelligente perché odia l'ignoranza, uno che dice "Per sempre" anche se sa che il "Per sempre" è un'utopia.

Il risultato della gente che mi ha cresciuto, della gente che mi ha istruito, della gente che ho conosciuto. Sono mio padre e mia madre, sono i miei nonni, i miei zii, mio fratello e le mie cugine. Sono i miei professori, i miei compagni, i miei capi e i miei colleghi. Sono Andrea, Amanda, Massimiliano, Nicola, Fedele, Paolo, Franco, Giusy, Antonino, Daniela, Ugo, Ivana, Vincenzo, Daniele, Rossella, Carlo, Emiliana, Erika. Sono la ragazza incontrata sul treno Roma-Palermo, la barista che mi preparava la colazione, il cameriere che mi serviva il pranzo, i ragazzi con cui parlavo in metro, sono tutte quelle persone che ho incontrato anche una sola volta nella mia vita ma che mi hanno colpito al punto di ricordarle "per sempre".

Uno che guarda al futuro sforzandosi di non dimenticare il passato senza trascurare il presente. Uno che cerca sempre di vedere la vita attraverso gli occhi di un bambino, che si meraviglia di quanto sia piccola la sua vita in questo grande mondo e di quanto sia piccolo il mondo in questo infinito universo.

But why should I care
What the world thinks of me?

12 Novembre 2007

domenica 7 giugno 2009

Verbi domenicali

Svegliare
Alzare
Loggare
Lavare
Vestire
Chattare
Postare
Fumare
Cucinare
Mangiare
Bere
Sopravvivere

martedì 19 maggio 2009


I festeggiamenti sono durati un intero weekend. Sicuramente indimenticabile.

lunedì 6 aprile 2009

A che pensi?

Non lo so a che penso. Penso che stanotte è stato tremendo, penso che sia inutile anche scrivere una cosa del genere. Penso che la mia paura per tutte le scosse sentite non sia un cazzo se paragonata a quella provata dal più fortunato degli abitanti di quei posti. Penso che indifferentemente da quello che facciamo c'è sempre una forza esterna a noi che influisce nella nostra vita. A volte lo fa con un incontro, a volte con una svolta nella vita. E a volte, nel peggiore dei casi, lo fa togliendoci proprio la vita.

Le parole sono inutili, non significano niente. Non riuscirebbero a spiegare quello che provo.

Shivers & Tears

Hold me now, oh hold me now
'Til this hour has gone around
And I'm gone on the rising tide
For to face Van Diemen's land

It's a bitter pill I swallow here
To be rent from one so dear
We fought for justice and not for gain
But the magistrate sent me away

Now kings will rule and the poor will toil
And tear their hands as they tear the soil
But a day will come in this dawning age
When an honest man sees an honest wage

Hold me now, oh hold me now
'til this hour has gone around
And I'm gone on the rising tide
For to face Van Diemen's land

U2 - Van Diemen's Land


Ho scoperto questa canzone solo da due giorni. Grazie Topo.

lunedì 23 marzo 2009

Constatazioni

E' veramente frustrante vedere una totale incompetente lavorare in un posto dove tu faresti di meglio anche legato e ad occhi chiusi.

E magari la pagano pure bene.

mercoledì 18 marzo 2009

martedì 24 febbraio 2009

Incontri - Update

Judy Dench a Porta Portese
Renato Zero a Via del Corso
Giampaolo Morelli da Rossopomodoro

Una delle gemelle Kessler sempre a Porta Portese

venerdì 30 gennaio 2009

Roba di cui esser fieri

Gente nuova in ufficio da qualche settimana, è il nuovo capo della rete commerciale. Per iniziare il suo lavoro ha bisogno del materiale che devo fornire io (folder, impaginati, listini e stronzate varie).
Ho notato che gli da un certo fastidio il fatto che io arrivi tardi la mattina e che vada alla reception per il mio turno giornaliero, tralasciando il lavoro che serve a lui.

Già ieri pomeriggio mi aveva chiesto se potevo continuare a lavorare al computer anche se stavo alla reception. La mia risposta è stata un gran sorriso e un dolcissimo "Mai e poi mai, quando stò qui non posso fare un cazzo!"
Stasera invece, che mi tocca il turno serale, c'è stato questo scambio di battute:

Lui: Ciao, lunedi mattina ci sei?
Io: Si certo
Lui: A che ora arrivi?
Io: Al solito, 10 e mezza, 11
Lui: Ah! Te la prendi comoda!
Io: Si, però tu oggi stai andando via alle 5, io rimango fino alle 9

Odio la gente che pretende senza sapere le dinamiche.

giovedì 22 gennaio 2009

Sbalzi di umore

Contentezza per un amico che viene a trovarti, agitazione per nuova gente conosciuta, serenità per i momenti insieme, tristezza per il distacco dopo pochi giorni e senso di vuoto per questo particolare momento di vita.

sabato 10 gennaio 2009

Capita...

Capita che una delle vostre coinquiline parta per le vacanze di Natale posticipate. Capita che nel frattempo la seconda coinquilina inviti sua cugina a passare una settimana a casa vostra. Capita che lei però non è ospitale per niente, quindi vi vedete affibbiati la cugina sin dalla prima sera perchè lei va a dormire dal suo ragazzo. Capita però che la cugina non c'entri un cazzo con la vostra coinquilina e che la prima sera si finisca a parlare praticamente di tutto fino alle 3 e mezza del mattino.

Capita anche che in pausa pranzo scappiate a casa perchè sapete che lei sta tornando a casa dal suo solitario giro turistico, per farle una sorpresa e prepararle il pranzo. Capita che stranamente cuciniate anche bene quel giorno.

Poi capita la giornata da dover passare tutti e tre insieme in giro per Roma, ma capita che a voi non concedano la giornata libera e che decidiate di rimanere con le due cugine solo mezza giornata. Ma improvvisamente capita che decidiate di avvisare l'ufficio di trovarvi un sostituto perchè (ma questo lo omettete nella telefonata) i Musei Vaticani in 3 ore non si possono girare. Quindi capita che vi accordino il permesso e che usciate esterefatti da quelle sale delle meraviglie dopo 5 ore e dopo brividi e occhi lucidi per i tesori inestimabili visti.

Capita che, in preda alla fame, entrate nel primo ristorante e vi inculino a sangue per un piatto di pasta e una fettina, ma vabbè, capita. Capita anche che si decida di salire sul Cupolone, perchè da lì la vista è mozzafiato dicono. Capita che si decida di non prendere l'ascensore, o la va o la spacca. Capita che ci si penta di tale decisione dopo il primo arresto cardiaco e il primo giro dei Santi abbattuti domandadosi perchè si è iniziato a fumare. Capita che però si arrivi comunque alla prima tappa, così come capita che si rimanga senza fiato alla vista della Basilica, dell'Altare e dei pavimenti visti dall'alto.

Capita che si debba inevitabilmente proseguire, nonostante il dolore alle gambe, alla schiena e al fiatone. Capita che dopo infiniti gradini, stretti e bui, giravolte se se stessi su scale a chiocciola alte e strette e risate che ti tolgono ancora di più il fiato, bhè, capita di arrivare lassù in cima e di stupirsi perchè il cuore è sì compromesso, ma non dalle infinite scale ma dalla vista della città più bella del mondo.

Capita che a volte la discesa non è vero che sia più facile della salita, e capita di avere giramenti di testa degni della meglio sbronza se non vi tenete al corrimano, capita poi di fare l'ennesimo giro turistico nel tempio della Cristianità. Ovviamente ti capita di pensare a tutto tranne che quello sia il tempio della Cristianità, ma stavolta capita anche di scendere nelle cripte per visitare le tombe dei Papi. Capita di fare il segno della croce dopo chissà quanto tempo e di uscire alla luce del tramonto infreddoliti ma felicissimi di quella giornata.

Capita anche di dover tornare a casa, preparare la cena per voi e cugina della coinquilina, di portare giù il cane della coinquilina in vacanza e di mettervi a lavorare distrutti, esausti, sfiniti, alla relazione che al vostro titolare serve l'indomani mattina alle 10 per una riunione vitale, che voi abbiate semplicemente abbozzato al pc la grafica, che vi manchino dati, immagini, idee e voglia e che per, almeno per i dati, potete contare sul cellulare e sul numero di una vostra collega.

Improvvisamente però capita anche che più lavorate più vi sentite ispirati, che vi sentiate sicuri e che quindi la chattata ci sta tutta. Vi ributtate sul lavoro e una volta finito scoprite che è venuto fuori veramente carino. Capita però che, guardando l'orologio, vi rendiate conto che sono le 04:29 del mattino e che il capo, appena 6 ore prima, vi avesse chiesto di andare in ufficio un'ora prima del normale per rifinire la relazione insieme.
Capita di andare a letto alle 04:38 e di essere in ufficio alle 08:10, capita di finire il lavoro, stamparlo e di iniziare a scrivere un post sul proprio blog in un modo assurdo per raccontare le ultime giornate. Capita sicuramente di fare errori, di sbagliate tempi dei verbi o di scrivere cazzate, ma che ci possiamo fare? E' la vita, capita.

A proposito, buon 2009.