Le tanto attese e sognate ferie sono finite. Il viaggio, il concerto, la settimana a Roma e gli splendidi occhi di Madonna sono ormai un ricordo lontano. Lo so, sono passate appena due settimane, ma da oggi la vedo così.
Primo giorno in ufficio. Sono arrivato prestissimo, mezzora prima ma gli unici altri due colleghi erano gia li. Sorrisi, racconti estivi, ultimi aggiornamenti sulla telenovelas della troia, soliti gossip sui colleghi ancora in ferie e poi al lavoro. Lavoro? Si vabbè, quelle due o tre minchiate che avevamo da fare più altre tre o quattro accantonate a priori per colmare la già certa nullafacenza di domani.
Mezzogiorno. Un cliente ci chiede delle pellicole, consegna per le quattro. La giornata prende una storta...ehm...svolta.
Dopo la pausa pranzo mando le pellicole, le pellicole escono nere. La fotounità (foto) deve essere pulita. Inizia il giramento di palle e insieme ad un mio collega inizio nell'ordine a:
- spegnere la fotounità, sia stampante che computer
- smontare il retro
- svuotare le vasche dai vari liquidi (acidi)
- smontare le vasche e portarle fuori (pesantissime)
- sciacquare le vasche con vari secchi d'acqua (infiniti viaggi dal bagno all'ingresso)
- rimontare le vasche (pesantissime)
- riempirle con acqua (infiniti viaggi dal bagno al magazzino)
- rimettere gli acidi
- rimontare il retro
- riaccendere stampante e computer
- pregare di aver rimontato tutto per bene
- rimandare le pellicole
Risultato: tre ore di lavoro, una fatica assurda, una sudata del cazzo e una serie infinita di imprecazioni e bestemmioni. Ciliegina sulla torta, è finita pure la pellicola e nè io nè i miei colleghi sappiamo cambiarla, ci tocca aspettare il ritorno degli altri dalle ferie, lunedì prossimo!
Mi sembra superfluo specificare che l'immondo essere decerebrato ha continuato a sbraitare anche per tutta l'ultima settimana di lavoro, mi hanno riferito cose allucinanti che vorrei non aver saputo. Per farla breve, mi è bastata appena mezza giornata per farmi scordare le tre settimane di ferie ed ho le stesse ansie e gli stessi casini di prima.
Bentornato in ufficio.
Bentornato stò cazzo.
Mezzogiorno. Un cliente ci chiede delle pellicole, consegna per le quattro. La giornata prende una storta...ehm...svolta.
Dopo la pausa pranzo mando le pellicole, le pellicole escono nere. La fotounità (foto) deve essere pulita. Inizia il giramento di palle e insieme ad un mio collega inizio nell'ordine a:
- spegnere la fotounità, sia stampante che computer
- smontare il retro
- svuotare le vasche dai vari liquidi (acidi)
- smontare le vasche e portarle fuori (pesantissime)
- sciacquare le vasche con vari secchi d'acqua (infiniti viaggi dal bagno all'ingresso)
- rimontare le vasche (pesantissime)
- riempirle con acqua (infiniti viaggi dal bagno al magazzino)
- rimettere gli acidi
- rimontare il retro
- riaccendere stampante e computer
- pregare di aver rimontato tutto per bene
- rimandare le pellicole
Risultato: tre ore di lavoro, una fatica assurda, una sudata del cazzo e una serie infinita di imprecazioni e bestemmioni. Ciliegina sulla torta, è finita pure la pellicola e nè io nè i miei colleghi sappiamo cambiarla, ci tocca aspettare il ritorno degli altri dalle ferie, lunedì prossimo!
Mi sembra superfluo specificare che l'immondo essere decerebrato ha continuato a sbraitare anche per tutta l'ultima settimana di lavoro, mi hanno riferito cose allucinanti che vorrei non aver saputo. Per farla breve, mi è bastata appena mezza giornata per farmi scordare le tre settimane di ferie ed ho le stesse ansie e gli stessi casini di prima.
Bentornato in ufficio.
Bentornato stò cazzo.
1 commento:
:) vabbè dai non ci pensare mica ti vuoi rovinare il ricordo della Roma madonnara:)
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