Ho riletto quello che ho scritto poco fa e mi sono accorto di aver saltato un passaggio molto importante: ho improvvisamente deciso di partire!
In pratica venerdì la troia ha buttato fuori Elena nel peggiore dei modi a metà mattina, urlando e dicendole che doveva andarsene praticamente davanti a noi e a parecchi clienti. In pausa pranzo lei e quella bagascia di sua madre sono salite a casa per pranzare ed è arrivata in ufficio la madre di Elena piangendo disperata, dicendo al senzapalle che il lavoro per sua figlia era tutto, che l'anno buttata fuori dopo sette anni senza motivo, sapendo pure la delicata situazione familiare. Una scena straziante che le due troie si sono accuratamente perse restandosene barricate in casa nonostante il senzapalle le avesse chiamate. Sono uscito dall'ufficio incazzato come una bestia, ho chiamato mia madre per strada e le ho raccontato tutto dicendole che voglio andarmene al più presto, che non voglio farmi il culo per anni per poi farmi sbattere fuori solo perchè la troia ha le sue cose! Mia madre ha cercato di calmarmi e mi ha chiesto dov'ero, dato che urlavo frasi compromettenti con tanto di nomi e cognomi e augurando ogni male ai suddetti!!!
Non ho pranzato, sono entrato al bar ma l'unica cosa che sono riuscito a mandare giù è stato un bicchiere d'acqua con una bustina di zucchero. Con tutte le sigarette fumate, la rabbia e il digiuno il bruciore di stomaco era inevitabile.
Sono tornato in ufficio e ho provato a lavorare ma non ci sono riuscito, sono scappato di nuovo fuori e ho chiamato Daniela per dirle tutto e chiederle della casa. E' stata un tesoro perchè mi ha fatto calmare e mi ha detto che per la fine di Aprile si libera l'appartamento accanto al suo ma se non va bene può sempre cercarne un altro. Poi mi ha detto che se voglio posso andarci anche prima e sistemarmi da loro momentaneamente per poi cambiare casa insieme.
Per quanto riguarda il lavoro mi ha detto che entro un mese qualcosa la trovo sicuramente, poi ovvio che il lavoro della mia vita non lo troverò subito, ma l'importante è iniziare (ed essere in loco, aggiungo io).
La giornata è terminata più serenamente, a casa ho raccontato tutto a mia madre, ieri e oggi abbiamo parlottato e anche lei adesso sembra più rassegnata all'idea della mia partenza.
Io ormai ne sono pienamente convinto.
In pratica venerdì la troia ha buttato fuori Elena nel peggiore dei modi a metà mattina, urlando e dicendole che doveva andarsene praticamente davanti a noi e a parecchi clienti. In pausa pranzo lei e quella bagascia di sua madre sono salite a casa per pranzare ed è arrivata in ufficio la madre di Elena piangendo disperata, dicendo al senzapalle che il lavoro per sua figlia era tutto, che l'anno buttata fuori dopo sette anni senza motivo, sapendo pure la delicata situazione familiare. Una scena straziante che le due troie si sono accuratamente perse restandosene barricate in casa nonostante il senzapalle le avesse chiamate. Sono uscito dall'ufficio incazzato come una bestia, ho chiamato mia madre per strada e le ho raccontato tutto dicendole che voglio andarmene al più presto, che non voglio farmi il culo per anni per poi farmi sbattere fuori solo perchè la troia ha le sue cose! Mia madre ha cercato di calmarmi e mi ha chiesto dov'ero, dato che urlavo frasi compromettenti con tanto di nomi e cognomi e augurando ogni male ai suddetti!!!
Non ho pranzato, sono entrato al bar ma l'unica cosa che sono riuscito a mandare giù è stato un bicchiere d'acqua con una bustina di zucchero. Con tutte le sigarette fumate, la rabbia e il digiuno il bruciore di stomaco era inevitabile.
Sono tornato in ufficio e ho provato a lavorare ma non ci sono riuscito, sono scappato di nuovo fuori e ho chiamato Daniela per dirle tutto e chiederle della casa. E' stata un tesoro perchè mi ha fatto calmare e mi ha detto che per la fine di Aprile si libera l'appartamento accanto al suo ma se non va bene può sempre cercarne un altro. Poi mi ha detto che se voglio posso andarci anche prima e sistemarmi da loro momentaneamente per poi cambiare casa insieme.
Per quanto riguarda il lavoro mi ha detto che entro un mese qualcosa la trovo sicuramente, poi ovvio che il lavoro della mia vita non lo troverò subito, ma l'importante è iniziare (ed essere in loco, aggiungo io).
La giornata è terminata più serenamente, a casa ho raccontato tutto a mia madre, ieri e oggi abbiamo parlottato e anche lei adesso sembra più rassegnata all'idea della mia partenza.
Io ormai ne sono pienamente convinto.
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