A Pasqua mio fratello ha avuto l'influenza, è rimasto a casa qualche giorno ed è tornato in ufficio giovedì. Ieri pomeriggio ha avuto una ricaduta, febbre a 39. Mia madre, per scherzare, mi dice: "Proprio adesso che in ufficio stavano preparando la rivista! Eppure potresti andare tu al suo posto". Io la guardo e ridendo le dico: "Sarebbe il colmo!"
Si perchè dovete sapere che mio fratello lavora per una rivista di annunci di auto, e quattro anni fa ci ho lavorato anch'io prima di iniziare a lavorare nel famoso Circo del Nonsense. Per qualche mese sono anche stato in entrambi i posti, portando a casa lo stesso una miseria, ma vabè, ho imparato due mestieri. Ho smesso di andarci quando ho chiesto un piccolo aumento che non è stato accettato.
Ieri solita domenica, ho cenato fuori con A&A (abbuffata araba) e poi siamo stati a prendere un caffè (il mio rigorosamente con Baileys) parlando animatamente di politica e religione (in pratica del perchè la chiesa non si faccia i cazzi suoi smettendola di mettere il naso su politica e affari italiani). Tornato a casa, dopo l'una, la sorpresona: Mio fratello aveva chiamato uno dei suoi principali per dirgli che io l'avrei sostituito fino a quando non starà meglio. Rimango inspiegabilmente calmo e accetto la situazione.
E così stamattina mi sono ritrovato sulla metro gia alle 8 del mattino, pregando con il suo abbonamento in mano che non passasse il controllore. Si perchè se già nessuno mi crede quando dico che sono nato nel '79, non oso pensare a cosa succederebbe se dovessi far credere a qualcuno che sono nato nel '75!
Arrivo in ufficio, saluti di rito, spiegazione del mio licenziamento e rispiegazione, a distanza di quattro anni, del lavoro da fare. Inizio con non poche difficoltà ad impaginare la rivista.
Si perchè per uno che non capisce un cazzo di automobili, dover affiancare una foto alla dicitura "Toyota RAV 4" è veramente un'impresa! E fare la figura del demente con quelli che lo sanno, a prescindere dai loro dodici anni di esperienza, è praticamente inevitabile. Pressione psicologica a livelli storici, non ho fatto colazione, non ho preso caffè, non mi sono alzato una sola volta fino alla pausa pranzo.
A casa racconto a mio fratello del casino, lui sta meglio e lo prego di tornare domani stesso. Alle 3 sono di nuovo al mio (suo) posto di lavoro. Non stacco gli occhi dal monitor e il culo dalla sedia neanche una volta, al massimo un paio di stiracchiate. Mi fanno notare tre o quattro errori, mi incazzo ma non lo do a vedere. Nel frattempo mi avvisano che ci sono problemi: la rotativa dove mandano la rivista in stampa sarà in funzione fino a giovedi pomeriggio, di conseguenza i file dobbiamo inviarli entro giovedi mattina, e il lavoro da fare è ancora tanto, tantissimo! Mi accorgo improvvisamente che sono le sei del pomeriggio, nessuno accenna ad andarsene. Dopo le sette mi viene detto di staccare "Ma preparati perchè domani ceniamo qui e finiamo tardi". E' routine lì, ma non come nel mio vecchio ufficio (praticamente ogni sera), lì lo fanno solo un paio di sere al mese e solo in quest'occasione. Alle sette e mezza vado via, con un'incazzatura colossale.
Arrivato a casa la sorpresa: il mio adorato fratellone stava in vestaglia comodamente seduto al pc a giocherellare. Sfinito e incazzato gli racconto la giornata e i vari problemi, poi vado in cucina e alla domanda di mia madre "Com'è andata?" sono esploso:
"IO VORREI TANTO SAPERE DI CHI CAZZO E' STATA LA BRILLANTE IDEA DI DIRE A QUELLI CHE IO L'AVREI SOSTITUITO!!! PERCHE' IL FATTO CHE AL MOMENTO IO NON ABBIA UN LAVORO NON SIGNIFICA CHE DEVO TAPPARE I BUCHI DEGLI ALTRI, PERCHE' NON MI PARE DI AVER MAI MANDATO QUALCUNO AL POSTO MIO QUANDO STAVO MALE!!! MA VI SEMBRA NORMALE CHE IO CHE NON C'ENTRO UN CAZZO MI DEVO STRESSARE PER PROBLEMI NON MIEI?!? MA NON VI SEMBRA ASSURDO?!?"
Al timido "Gliel'ho detto io" di mia madre mio fratello ha aggiunto "Ah perchè tu non ne sapevi niente?!"
"NO IO NON NE SAPEVO NULLA!!! IO SONO ARRIVATO IERI SERA ALL'UNA E MEZZA E MI E' STATO DETTO CHE STAMATTINA DOVEVO FARE ST'OPERA PIA!!! QUINDI TU ORA TI RIMETTI SOTTO LE COPERTE E DOMANI TE NE VAI IN UFFICIO A GUADAGNARTI IL TUO STIPENDIO!!!"
Ora è a letto, guarda la tv e mi auguro che i dolori che ancora ha gli passino in fretta. Non è cattiveria la mia, è solo che non voglio che i problemi e le responsabilità degli altri si aggiungono ai miei. Come se al momento di casini io ne avessi pochi.