mercoledì 28 marzo 2007

Ragà, ci vediamo presto

Lunedì pomeriggio ho deciso di andare in ufficio, sapete com'è, si dimenticavano del sottoscritto quando lavoravo lì 12 ore al giorno figuriamoci adesso che sono andato via da quasi due mesi! Si perchè non avevo ancora visto neanche un centesimo della liquidazione, quindi sono arrivato lì e la scusa inventata al momento è stata "Si si è tutto pronto ma mi spiace, ho finito il libretto degli assegni. Chiamami domani per ricordarmelo!". Vabbè, non mi aspettavo certo un pagamento immediato, dopo quattro anni io li conosco bene, io! Loro non hanno capito un emerito cazzo di me, ma vabbè, ormai si fottano.

Ovviamente alla fine ho passato tutto il pomeriggio lì, ho parlato a turno con tutti i miei colleghi e ogni volta farlo è una boccata di ossigeno puro per me. Si perchè mi raccontanto tutte le porcate della Famiglia Cuore, e più loro parlano più io sono orgoglioso e soddisfatto della mia scelta! Certo mi dispiace per loro, ma alla fine non li costringe nessuno a stare.
Tra le ultime news, hanno negato gli aumenti come sempre, ma il figlioletto ha avuto la macchina nuova per i 21 anni appena fatti, e la Troia è andata in vacanza a Londra per una settimana "Alla faccia degli invidiosi", come ha detto lei. Poi dicono che la morte non si deve augurare.

Comunque, ieri mattina ho chiamato il Nano di merda per ricordargli il blocchetto degli assegni, mi ha detto che potevo andarci perchè si era sbagliato, non gli era finito e aveva l'ultimo, vabbè. Dopo pranzo sono arrivato lì, della famiglia non c'era nessuno e i miei colleghi mi dicono che il Nano è a casa piegato a metà per delle coliche, parte il mio dolcissimo "Me ne sbatto, anche se sta a 90 l'assegno me lo può firmare". Intanto frugo tra le loro carte sotto lo sguardo sconvolto della nuova segretaria che non mi conosce, becco la busta della liquidazione e noto con piacere misto a sorpresa, che la cifra è più di quanto mi aspettassi, molto di più. Grande!
Scende la Troia, mi chiama e mi chiede se ero li per l'assegno, le dico di si e mi risponde tristemente "Eh lo so, ma il blocchetto ce l'ha mio padre nel portafogli e adesso non posso prenderlo perchè dorme e non voglio svegliarlo". La parte più tenera di me si fa sentire e mi esce fuori un "Tranquilla tanto io non me ne vado, sono le cinque non penso che dormirà fino alle sette no?!" e lei "Ah, si ok. Tanto tra un pò salgo a casa per vedere come sta".

E così passo il secondo pomeriggio di fila nel mio vecchio ufficio. La mia scrivania è irriconoscibile: è incasinata, sporca, il mouse è addirittura nero per le troppe impronte. Inorridisco. Le vaschette portadocumenti che tenevo maniacalmente impilate ora sono sparse, i fogli sono ovunque, il planning sempre allineato e pieno di lavori appuntati adesso è un ammasso di scarabocchi e macchie di inchiostro. Monitor e tastiera un tempo perfettamente sistemati ora sono completamente sballati. Penne e portapenne non esistono più. Volevo fare una foto, metterla qui per uno stupido prima/dopo, ma il nuovo occupante non si è alzato neanche per un secondo.

Tra una battuta e l'altra aiuto F a cambiare un cavo di rete e spostarlo con quello del telefono, aiuto T ad aprire una casella email, aiuto N a togliere la carta inceppata dalla stampante, aiuto M a sbloccare il telefono che squillava in continuazione. Nessuno ricordava il codice, era sempre compito mio farlo. Eppure sono solo tre cifre.
Improvvisamente mi rendo conto che gli manco. E le conferme non tardano ad arrivare, da parte di tutti. Dopo tutto in quattro anni di cose ne abbiamo condiviso. E così inizio a guardarli con affetto e a regalargli un pomeriggio un pò meno deprimente del solito. Inizio a preparare caffè per tutti, li prendo per il culo, mi faccio rincorrere per le varie stanze dopo averli presi a schiaffi sul collo. Per un attimo è come se in due mesi non fossi mai andato via. E la punta massima di affetto viene fuori quando mi avvicino a M e N che parlano e abbraccio il mio ex Angelo Custode.

Mezzora prima dell'orario di chiusura mi richiama la Troia, mi da l'assegno della liquidazione e i contanti dell'ultimo stipendio. La saluto e intanto penso "Tutto finito Troia, non siamo più nulla se mai siamo stati qualcosa".
L'ultimo saluto ai miei ex colleghi, ai miei Amici, un veloce "Ragà, ci vediamo presto" e sono definitivamente fuori da quel Circo che per quattro anni è stato la mia casa.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

pero' che triste... lo vorrei tanto fare anch'io ma ho proprio paura di questi addii... (oltre al fatto del "che me magno"?^_^)

popular!
(che gli si blocca l'account, maledetto blogger!)

Massi ha detto...

Andrea ti dico la verità, un anno fa pensavo di licenziarmi e qsta cosa dell'addio frenava anche me....ma adesso sono contentissimo di esserne fuori, mi dispiace solo per loro che non hanno il coraggio di (o non possono) fare la mia stessa scelta..

gds75 ha detto...

bhe ora potrai dire quello è definitivamente il tuo passato...

Anonimo ha detto...

Tutte le volte che leggo del tuo (ex) lavoro schiatto di curiosità. Scoprirò mai un giorno dove lavoravi?