martedì 8 maggio 2007

That's what I want for me

Questa constatazione nasce dal rientro nella mia vita di un mio vecchio amico. Una persona che non ho frequentato volutamente per più di un anno, una persona che, insieme al suo giro di amicizie, mi ha sempre frequentato quando conveniva a lui e che io avevo allontanato con molto piacere.
Mi sono sottratto a lui per la bellezza di 16 mesi, non mi è mancato per niente e nonostante lui mi chiamasse per organizzare un'uscita io ho sempre risposto con un "Ti richiamo appena posso" che puzzava di bugia già a metà frase. Se poi calcolate tutto quello che mi è successo in questi 16 mesi (praticamente da quando ho aperto il blog) capirete che il tipo inquestione non era neanche l'ultimo dei miei pensieri, ne era completamente fuori.

Tornato lui sono tornati anche i suoi amici, ex miei, di cui lui mi ha accennato le vicissitudini dell'ultimo anno e mezzo. E' incredibile quanto loro non siano cambiati, e proprio grazie a loro ho capito quanto sono cambiato io. E la cosa mi è stata anche confermata da lui. Ma ecco le loro storie, partendo proprio dall'amico in questione.
D: 30 anni ad agosto. Vive con i suoi. Lavora in uno studio da qualche anno, fidanzato con G. Qualche mese fa ha chiesto un prestito e ha comprato una villetta fuori città (molto fuori città) dove andranno ad abitare dopo il matrimonio.

G: 25 anni a dicembre. Vive con i suoi. Fidanzata con D. Frequenta l'università, ancora poche materie e si laureerà in Architettura. Prossimo obiettivo, il matrimonio.

M: 30 anni a giugno. Ragazza sigle. Vive con i suoi. Lavora precariamente in un'unità sanitaria. Nell'ultimo anno ha avuto una storia, ma quando ci frequentavamo era la ex di D e gli andava ancora dietro nonostante fosse il ragazzo della sua migiore amica. Sono sicuro abbiano scopato anche dopo il nuovo fidanzamento di lui. Ammetto che le sono andato dietro per qualche mese senza successo. E' praticamente una ragazzina, nell'aspetto e nel comportamento. Di crescere non se ne parla.

L: 30 anni. Fratello di G. Vive con i suoi. Lavora da anni in un call center, ha avuto qualche breve storia, adesso non so e non m'interessa. Spende anche € 1.000 per un giubotto e ha la passione per i motori, il suo lo cura maniacalmente e onerosamente. Prospettive future: passerà effettivo nell'ufficio in cui lavora ma lo stimendio gli verrà dimezzato perchè non potrà più fare gli straordinari.

S: 19 anni. Sorella di G e L. Vive con i suoi. Si è diplomata e adesso frequenta l'università. Da punkabbestia convinta adesso che ha il ragazzo ha pure smesso di uscire. Per la cronaca è la più piccola dei fratelli ma è la più scaltra e quella che ha reso più scaltri il fratello e la sorella.

T: 24 anni da pochi giorni. Sorella di D. Vive con i suoi. Si è laureata con il massimo dei voti a dicembre. Conosce benissimo 4 o 5 lingue. E' e rimarrà segregata in casa con giardino insieme alla madre perchè il padre è troppo geloso per lasciarle fare quello che vuole. "Poveraccia" direte voi, e invece no, perchè lei non è consapevole della sua condizione di reclusa e sta bene come e dove sta. Se andasse a Londra, Roma, Milano o altro potrebbe diventare un'interprete di successo, cervello e gradevole presenza non le mancano (a differenza delle ambizioni).
Poi ci sono i miei amici, quelli veri.
A. 28 anni tra due settimane (è più grande di me di due giorni). Vive con i suoi. Lavora in un ufficio e sta bene dove sta al momento. A è la sua pseudofidanzata.

A. 25 anni. Vive con i suoi. Appena laureata con il massimo dei voti all'Accademia. Al momento fa doposcuola ad una bambina delle elementari. Ha spedito il DVD del suo corto ad almeno 3 festival del settore. Progetti per il futuro. Sembra incredibile ma non ne abbiamo mai parlato. A è il suo pseudofidanzato.
E infine il sottoscritto.
Tra pochi giorni avrò 28 anni. Vivo con i miei. Mi sono licenziato da 3 mesi dopo aver sgobbato per 4 anni in un ufficio dove non venivano riconosciuti i miei meriti, i miei diritti e le mie capacità. Nello stesso giorno in cui mi sono licenziato è finita anche la mia pseudostoria con chi ha preferito scomparire nel nulla senza nessuna spiegazione. Al momento sono fermo, stabile, immobile, fisso, inerte, inoperoso, statico. Progetti per il futuro: ...
Ed eccoci al punto dolente, alla nota stonata, alla differenza sostanziale tra me e i soggetti sopraelencati.

I miei progetti per il futuro sono un lavoro e una casa. Si perchè io non voglio più vivere con i miei, non perchè mi trovi male, ma perchè io voglio stare per conto mio. Io voglio crescere, io voglio prendermi cura di me e della mia vita. Io voglio lavorare e guadagnare per me, tornare a casa e cucinare per me, pulire casa mia, pagarmi le bollette, invitare i miei amici a casa e stare da solo. E per fare tutto questo mi trovo costretto a cambiare città, perchè farlo qui, a due passi dai miei genitori, non avrebbe senso.
Ci provo da tanto, e ultimamente ho rifiutato due lavori nella mi città per inseguire questo sogno. Perchè se mi rimetto a lavorare qui so già che non avrò più tempo per andare lì. E lì è dove voglio andare io.
Io voglio responsabilizzarmi, io voglio crescere, io voglio essere diverso dal resto delle persone che mi girano intorno, perchè non mi piace il loro modo di pensare alla vita, non mi piace il loro essere figli di famiglia, ancora ostinati a farsi proteggere dai genitori per qualsiasi cosa.

Tutto quello che ho appena scritto l'ho detto a mia madre la notte in cui D mi ha raccontato le loro ultime novità. Le ho evidenziato queste differenze specificando la mia determinazione ad andarmene di casa, dicendole apertamente che non accetterò nessun lavoro perchè andare lì è il mio solo scopo al momento.
Certe volte mi sento un bambino che ha messo il broncio e non lo toglierà fino a quando non otterrà quello che vuole, altre volte invece sono fiero della mia determinazione e della mia voglia di farcela da solo.
Credo di aver letto un pizzico di orgoglio nei suoi occhi quella notte, ma è più probabile che l'abbia voluto vedere, ma soprattutto ho visto e appezzato la sua totale accettazione della mia scelta.

I want the good life
But I don't want an easy ride
What I want is to work for it
Feel the blood and sweat on my fingertips
That's what I want for me

Madonna - Easy Ride

7 commenti:

Anonimo ha detto...

passo di quì, leggo i progetti per il futuro e mi viene in mente che dovrei ricrearmeli anche io dopo che il precedente è andato a farsi benedire dopo quasi 19 anni di onorato "servizio" O_o' e ne ho 29, di anni ... eheh
un sorriso...
esterina

Anonimo ha detto...

Il mio solo ed unico scopo al momento è prendere questa cazzo di laurea, ma ahimè, sono ancora lontanissimo. Come te anch'io son stanco di fare il figlio di famiglia. Due anni fa in preda ad un momento di crisi feci biglietto e bagagli pronto per partire per Londra (la mia famiglia, che in questo tipo di cose è parecchio avanti mi appoggiava). Poi successero alcune cose e cosi passai la gran parte dell'anno a Roma senza concludere granchè. Non studiavo, ritornavo a Palermo per lavorare e raccogliere i soldi necessari per poter continuare a stare a Roma, dunque ripartivo. Anche in questo caso nessuno mi disse nulla,nonostante non fossero contenti del fatto che non stessi combinando nulla e che vivevo nell'utopia di "pane e amore". Adesso scalpito dalla voglia di essere indipendente, ma vorrei finire l'università ed è dura resistere...Anch'io come te vorrei andarmene e un pò mi dispiace. Non perchè con i miei vicino non potrei crearmi una vita indipendente, perchè potrei (già adesso ho una vita mooolto più indipendente della maggiorparte di figli che vivono in famiglia) ma perchè qualcuno mi ha fatto la grazia di darmi la mentalità che ho, il senso della legalità che ho, la dignità e l'onestà che ho. Sei palermitano come me e dunque sai che spesso qui le persone come me, e sicuramente come te, non sono ben viste, anzi. Tutte le volte che credo di non essere il solo in questa città a pensarla cosi devo puntualmente ricredermi. Perchè la fame è tanta ed anche le persone cosidette "oneste" e che prima condividevano i miei stessi ideali, alla prima occasione sono pronti a servire chicchessia per 500 euro al mese. Io ho rifiutato ben altro pur di non sottomettermi a questo sistema. Se ci fosse anche solo la possibilità di fare un colloquio/concorso onestamente, correttamente, senza dover chiedere favori a nessuno forse rimarrei qui. Ma io non piegherò mai la mia dignità, perchè per me, chiedere favori a personaggi di dubbia moralità o scavalcare persone più capaci di me soltanto perchè io ho "un amico", è una totale mancanza di dignità oltre che un atto criminale, amorale ed illegale. E se sapessi che la maggior parte delle persone qui la pensano come me, anche in questo caso resterei. Ma ahimè non è cosi. Qualche mese fa uscirono su Repubblica i nomi di tutte le sorelle/fratelli/figli/mogli/mariti/nipoti/cugini di assessori, consiglieri comunali e mafiosetti di quartiere, assunti nelle varie aziende municipalizzate, senza concorso e per chiamata diretta. Nessuno aprì bocca. Bisognava fare un'assalto alla bastiglia in grande stile ma nessuno disse nulla. Qualche giorno fa, guarda caso sempre per chioamata diretta e senza concorso, hanno assunto 110 autisti senza patente. Anche qui tutto tace. Ho provato ad unirmi a uqlahce manifestazione o corteo contro le assunzioni di parenti prima o gli autisti adesso (segnale di palese clientelarismo e scambio di voto) ma sembra che associazioni/sindacati e la gente in generale ogni qualvolta che succedono queste cose non siano abbastanza interessati. Anzi spesso se ne rallegrano perchè un amico ce l'hanno pure loro e magari prima o poi riescono ad essere assunti dal mafioso di turno o fanno assumere il figlio. Qui funziona cosi, ma per me le cose non vanno affatto cosi. Dai la pianto di annoiarti. Buona giornata.

Massi ha detto...

@Ester: se non ho uno scopo non mi sento vivo. Dei punti di arrivo e ripartenza dobbiamo crearceli, altrimenti è la fine. Un sorriso e pure un abbraccio.. :)

@Patroclo: so benissimo come funziona qui, ma credo sia lo stesso anche lassù. Questo per farti capire che non vivo nella convinzione che lassù sia il Paese delle Meraviglie. So benissimo cosa mi aspetta, ma ho più paura a rimanere qui che a partire ed avere a che fare con tutta una serie di problematiche mai affrontate prima.

Anonimo ha detto...

Che "lassù" non sia il paese delle meraviglie è chiaro. Ma, forse per la maggiore presenza di tessuto economico e dunque per la numericamente maggiore disponibilità di posti di lavoro (anche se pure "lassù" si hanno difficoltà a trovare lavoro) le cose vanno in maniera diversa. La regola delòla raccomandazione vigge anche li, cosi come quella degli interessi privati a discapito degli altri, ma il sistemuccio degli scandali mafiosi dell'amministrazione comunale, le assunzioni pubbliche senza concorso e lo scambio di voto fin ora restano a nostro appannaggio.

Massi ha detto...

Lo sai come si dice no? U pisci fiete rà testa (il pesce inizia a puzzare dalla testa) ergo: fichè avremo un presidente della regione come quello attuale difficilmente cambierà qualcosa.

Anonimo ha detto...

No no, basta far bile col presidente della regione. ne ho fin sopra i capelli di quel mafioso pastore che sostituisce le T con le D. Cmq è un affronto il fatto che tu mi traduca la frase in palermitano, veramente un affronto...fango:)

Massi ha detto...

HAHAH!! :D

Ma no, l'ho tradotta per chi mi legge da lassù!!