venerdì 29 settembre 2006

Liti

Dal rientro dalle ferie l'ufficio è un campo di battaglia. Liti tra colleghi, liti tra la famiglia, liti tra dipendenti e la famiglia.

Oggi è scoppiata ufficialmente la rivoluzione: c'è stato un altro cambio di stanza, un mio collega è passato accanto al responsabile, la sua stanza si è liberata e io e i miei due colleghi di stanza passeremo nella sua. Forse anche con una quarta persona, un nuovo arrivato.
Quando mi è stato detto come verrò sistemato, scrivania a muro, porta accanto con gente che mi passa dietro e gli altri colleghi che mi lavorano alle spalle, ho detto che non ero d'accordo. Panico. Non se l'aspettavano.
Dopo aver detto le mie ragioni e aver suggerito la mia sistemazione ideale mi è stato detto che era impossibile, e quando non ho ceduto e ho continuato a dire "No, io qui non mi ci metto perchè mi sarà impossibile lavorare. Preferisco che mi spostiate la scrivania in magazzino" mi è stato detto un secco, incazzato e freddo "Allora tu e i tuoi colleghi di stanza venite sabato e vedete voi come dovete sistemarvi".
Da quel momento in poi non sono più riuscito a lavorare. Da tre anni lavoro in questa merda di ufficio per questa merda di ditta e non mi sono mai lamentato di nulla (se non di un aumento non più dato), ho sopportato tante merdate nei miei confronti rispondendo sempre educatamente. Adesso mi sono rotto i coglioni. Volete mettermi lì? No. Lì non ci stò.
Attenzione: non che i miei colleghi siano in una situazione migliore. Non mi dilungo sulla conformazione della stanza, ma il posto peggiore spettava comunque a me. Come andrà a finire non lo so ma una cosa è certa: non mi arrendo, non gli renderò la battaglia facile, questa volta se vorranno vincere troveranno un ostacolo. E se perderò anche questa battaglia inizierà il cambiamento: ostruzionismo, ritardi, pausa pranzo di due ore, niente straordinari (rigorosamente MAI pagati) e tante altre belle cosine che mi inventerò a costo di farmi odiar...oops...licenziare.

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