A poco a poco, tra un lavoro e l'altro, stiamo riprendendo a parlare. Per carità sempre e solo di lavoro, ma almeno è qualcosa. Intanto continua a prendere le mie difese nelle discussioni con i capi, ad elogiarmi e a dire quanto è soddisfatto di me (e ci mancherebbe, mi faccio il culo dalle 8 allo 19!!).
Oggi poi due nostri colleghi hanno cercato di riavvicinarci quando ho detto a loro che voglio comprare una macchina di seconda mano. Lui, guarda caso, deve vendere il suo rottame ventennale. Tra risatine e allusioni varie gli hanno detto se era possibile scalare il prezzo, poi lui ha indicato me e ha detto "Ma è per lui?", a risposta affermativa ha detto "A lui la regalo!".
Insomma, lui non ce l'ha con me, io non ce l'ho con lui, abbiamo solo avuto un paio di discussioni (forse due paia, ma vabbè) ma la pagliacciata va ancora avanti. E sapete perchè? Semplice, abbiamo lo stesso identico carattere e un particolare di esso in comune: l'orgoglio.
Oggi poi due nostri colleghi hanno cercato di riavvicinarci quando ho detto a loro che voglio comprare una macchina di seconda mano. Lui, guarda caso, deve vendere il suo rottame ventennale. Tra risatine e allusioni varie gli hanno detto se era possibile scalare il prezzo, poi lui ha indicato me e ha detto "Ma è per lui?", a risposta affermativa ha detto "A lui la regalo!".
Insomma, lui non ce l'ha con me, io non ce l'ho con lui, abbiamo solo avuto un paio di discussioni (forse due paia, ma vabbè) ma la pagliacciata va ancora avanti. E sapete perchè? Semplice, abbiamo lo stesso identico carattere e un particolare di esso in comune: l'orgoglio.
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