s.f.
CO
1a stato d’animo di chi è inquieto; ansia, preoccupazione: destare i., essere causa di i.
1b ciò che rende inquieto: essere tormentato da molte inquietudini
2 BU stato di irrequietezza psichica, di tormento intimo
sabato 27 dicembre 2008
in|quie|tù|di|ne
venerdì 19 dicembre 2008
martedì 16 dicembre 2008
Regalo di Natale
Ovviamente ho capito subito cos'era, visto che il giorno prima ne avevamo parlato e gli avevo detto che i soldi che avevo risparmiato per comprarlo mi erano serviti per ben altro. Gli avevo parlato anche del colore, fortunatamente lo ha ricordato. Mi sono commosso prima ancora di aprirlo.
mercoledì 10 dicembre 2008
giovedì 27 novembre 2008
Acqua Guizza
venerdì 21 novembre 2008
Sorry, but...
martedì 18 novembre 2008
It's not that hard, if you just turn the key
sabato 8 novembre 2008
lunedì 3 novembre 2008
"Abbasso la mignottocrazia, viva la Repubblica"
Però che strano, ci provo da ore ma non riesco a visualizzarlo.
EDIT: posto qui l'articolo, magari offuscano pure il sito di Repubblica. E qui vi beccate pure la biografia ufficiale e completa del Ministro (ve la consiglio caldamente).
ROMA - Paolo Guzzanti, senatore di Forza Italia, torna a criticare Silvio Berlusconi e, stavolta, attraverso le pagine del suo blog, se la prende anche con Mara Carfagna. Il ministro viene definito "calendarista alle pari opportunità", "inadatta" a ricoprire quel ruolo. Non solo: quella di Berlusconi, nei suoi confronti, sarebbe stata una "nomina di scambio", offerta in cambio di qualcosa che il senatore non specifica.
Una presa di posizione che fa seguito alle dichiarazioni, rilasciate lo scorso 8 ottobre, quando Guzzanti aveva attaccato il premier per aver lodato la Russia di Putin. "Berlusconi mi fa vomitare", aveva detto in quell'occasione. Adesso critica senza troppe mezze misure il ministro delle Pari Opportunità: "Secondo quanto dicono alcuni testimoni che considero credibili, attendibili e tutt'altro che interessati - scrive nei commenti, rispondendo ad un suo lettore - esistono proporzionati motivi per temere che la signorina in questione occupi il posto per motivi che esulano dalla valutazione delle sue capacità di servitore dello Stato, sia pure apprendista. La sua intelligenza politica è nulla".
Ancora: "Resta aperta una questione irrisolta: quali meriti straordinari hanno condotto questo giovane cittadino della Repubblica ad una carriera così fulminea? Mi chiedo come questa persona abbia ottenuto il posto".
Ma l'accusa di Guzzanti è più pesante, perché è quella di una vera e propria nomina di scambio, un favore fatto alla Carfagna dal premier. Facendo riferimento ad alcune intercettazioni mai pubblicate dai giornali, ma che lui avrebbe letto, Guzzanti risponde ad un lettore che gli chiede se le "nomine di scambio" fossero più d'una: "Per quel che ne so, dai testi oculari, più di una. Per questo lo scandalo sarebbe devastante, costituzionalmente e istituzionalmente devastante. Più di scambio, tratterebbesi di compenso. Come scrisse Cossiga: 'ai miei tempi si offriva un filo di perle o un appartamento'".
Guzzanti è padre della comica Sabina, alla quale proprio la Carfagna ha chiesto un milione di euro di danni. A chi lo attacca per questa sua presa di posizione contro la Carfagna, Guzzanti dice: "C'entra il senso dello Stato, il primato delle regole, la limpidezza della democrazia. Abbasso la mignottocrazia, viva la Repubblica". E nel post vero e proprio, il senatore si chiede se sia possibile che in una democrazia "il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l'autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe". Infine, un altro interrogativo: "è lecito o non è lecito che si faccia ministro in uno Stato immaginario e anzi in un Pianeta di un'altra costellazione, una persona che ha come suo merito specifico ben soddisfatto il capo del governo?". (3 novembre 2008)
giovedì 23 ottobre 2008
But I just wanna give you more
Prima mi succedeva qualcosa e pensavo a come scriverla qui, adesso non ci penso neanche a questa opzione.
Forse chiuderò il blog, forse morirà lentamente. Forse riprenderò a scrivere come e più di prima. Chi può dirlo?! Di certo non io.
To be understood
You don’t have to be rich and famous
To be good
You just gotta give more, more, more,
Than you ever have before
mercoledì 15 ottobre 2008
E alla fine ho ceduto
Dicono si possa anche ritrovare gente che conoscevi e che non vedi da secoli, ma sti cazzi! E chi vuole rivederli? L'ho fatto solo perchè in troppi hanno insistito perchè mi iscrivessi e mi stavano decisamente rompendo il cazzo.
E no, il link non ve lo do.
martedì 30 settembre 2008
mercoledì 24 settembre 2008
Why life is so unfair?
You make me wanna hang my head down and cry
If you gave me half a chance you'd see
My desire burning inside of me
But you choose to look the other way
sabato 20 settembre 2008
E improvvisamente l'inverno
Mi sento di nuovo Alice, ma stavolta senza nessun Bianconiglio di merda da seguire, senza nessun Paese di finte Meraviglie da esplorare. Mi sento Alice che, incuriosita, si domanda se e come riuscirà a trovare la sua strada, prima ancora di sapere che tutte le strade appartengono alla Regina di Cuori. Mi sento come lei che non sa rispondere alle domande del Brucaliffo.
Mi chiedo cosa sto facendo, se ho fatto bene a seguire il mio istinto, se ne è valsa la pena e se il mio destino è realmente questo o se, come il giovane alchimista, un giorno, dopo un viaggio lungo anni, tornerò anch'io alla mia vecchia casa per poi scoprire che il tesoro di una vita era sempre stato ad un passo da me, ma che occorreva arrivarci dopo sacrifici, rinunce e consapevolezze.
E' strano, prima che tutto questo succedesse avevo un obiettivo, qualcosa per cui lottare. Ho lottato ed ottenuto quello che desideravo. Ma da allora non ho fatto altro che star fermo e lasciare che tutto succedesse da sé. Come se il mio obiettivo fosse non attraversare il mare, ma il mare stesso, e adesso anziché nuotare verso la meta, è come se stessi fermo in balia della corrente.
Forse una meta è quello che mi manca, ma sinceramente al momento non ho idea di che rotta tracciare per il mio cammino, credo di essere troppo impegnato a cercare di rimanere a galla e non andare giù.
I tried to do my best
I always tell myself
It's all just a test
lunedì 15 settembre 2008
Desperately seeking job
Mia madre continua a dirmi che se ho bisogno di soldi non devo fare altro che chiederli, sembra quasi che sappia che sto passando un periodo di magra (mica le racconto tutto io!). Le ho detto che al momento non mi servono, che spero di non doverli chiedere mai ma che se mi serviranno glieli chiederò (e se succederà non riuscirò a guardare i miei in viso per anni).
Urge cambiare lavoro. Se siete di Roma e sapete di un posto disponibile da qualsiasi parte lasciate un commento. E niente di illegale o immorale, non mi sento ancora pronto.
martedì 9 settembre 2008
Intercettazioni
“Noo! Ma so matti! Quindi siete già tanti? Cerca di riposare, devi riuscire a dormire un pochino. Stai tranquillo adesso, datti da fare solo domani per il bracciale! Vai!”. D.
“Tesò allora? Com'è passata la notte? C'è già un bordello di gente immagino! Ti stò vicino, resisti!”. D.
“Ovviamente niente transenne! Che schifo! Tesò almeno mangia e recupera le forze! Guarderò il Tg per vedè se ci sono morti e feriti! La prossima volta non te le faccio fà stè cose!”. D.
“Tesoro come stai? Sei andato ieri sera? Hai preso il bracciale? Dai che ce la fai!”. T.
“Sto in ansia per te! Sei ancora vivo? Sto parlando con T. e ti pensiamo! Ogni tanto fammi sapere come procede! Baci”. D.
“Tutto ok? Sono preoccupata per te! Come va?”. T.
“Ok, cerca di resistere, ti sono vicina! Vedrai che arriverai sotto al palco! Un bacio!”. T.
“Sei dove immagino?”. N.
“SIEMPRE means I won't forget it!”. D.
“Ciao! Purtroppo ti ho perso proprio di vista e non ti ho potuto salutare e ringraziare per tutto quello che hai fatto per me! Lo faccio ora per sms ma spero di vederti presto! PS: concerto spettacolareee!”. G.
“Ciao, era il minimo che potevo fare. Lo sapevo che saresti arrivato sotto il palco...te lo meritavi proprio!”. T.
“Forse te lo dico poco. Forse non sarò bravo a dimostrarlo ma ogni volta che passiamo del tempo insieme mi ricordo del bene che mi lega a te, piccolo folletto delle avventure Madonnare. Grazie di tutto, sei eccezionale”. C.
“Sei un tesoro. Io sono impazzito, era a manco un metro. Non ho un filo di voce, momenti indimenticabili. Ci vediamo presto a Roma, promesso”. S.
OUTBOUND:
“Sò arivato da 10min, situazione tragica: stanno prendendo i nomi, tutto autogestito. Già hanno fatto una carica, sò sconvolto! Speriamo bene amò, non si può dormì!”
“Da un'ora provano ad entrare dalle siepi e urliamo a tutti di uscire. Non ho chiuso occhio sono già distrutto. E' una baldracca di merda, ma perchè mi fa fare stè cose?!”
“Le transenne tagliano la coda in quadrati (stiamo tipo le vacche nei recinti) e poi sono nei varchi tra le siepi. E adesso si crepa per l'afa...vabbè, lasciamo stà...”
“E' da suicidio...siamo ammassati al sole tutti appiccicati da quasi un'ora! Caldo torrido. Io sono qua da mezzanotte, ancora niente bracciale per il golden, forse non li danno...e forse muoio!”
“Sono nello stesso punto di prima, non ci siamo mossi, a pochi metri dai cancelli. Caldo, afa e umidità a livelli impressionanti. Mai più prato, prossima volta solo tribuna!”
“G. sono Massi, tutto bene? Io sono molto avanti e non so come ma sono vivo. Fammi sapere che sto in ansia!”
“Siamo in condizioni alquanto disumane ma penso di arrivare sotto al palco. Cmq la peggiore attesa della mia vita! Non mi chiamare, faccio io. Bacio”
“Sotto al palco, attaccato alle transenne. Ma sto malissimo, mai sofferto tanto. E' stato peggio di 2 anni fa. Mai più, e stavolta dico sul serio: la salute prima di tutto! Dillo a T.”
“Sono vivo e non so come: avrò perso 3 Kg e 30 anni della mia vita in 18 ore, mi viene da piangere! Ti faccio uno squillo quando stà troia finisce lo show.”
“Finito adesso, ritiro tutto quello che ho detto: una prossima volta ci sarà sicuramente! Non mi chiamare, ho la batteria a terra e devo chiamare un po' di gente. Ti chiamo quando arrivo a casa.”
“Lei è stata insuperabile, ma tu e T. non siete state da meno: vi siete preoccupate per me e mi siete state vicine tutto il tempo...grazie!”
“Certo che c'ero! L'ho sempre vista da vicino ma mai così!”
“Amore sono arrivato sotto al palco così distrutto che mi veniva da piangere. Mai vista da così vicino! E tu sei una persona straordinaria che merita il meglio. Bacio!”
“L'ho sempre vista da vicino ma mai come ieri sera! Stavo distrutto ma quando è iniziato e per le 2 ore successive ho ballato, cantato e saltato! Tu e D. mi siete state vicine tutto il tempo, siete state grandiose, grazie di cuore!”
“Inutile dire che La Isla Bonita è stata formidabile e che ho pensato a te e alla gioia che stavamo provando! E' stato uno show indimenticabile!”
giovedì 4 settembre 2008
Pensieri random
First of all, ferie trascorse a casa nel più totale fancazzismo. Voglio volontariamente evitare di parlare del viaggio di andata/ritorno in treno perchè sulla deportazione degli ebrei è già stato detto troppo, questo sarebbe solo un capitolo in più (treno strapieno, corridoi strapieni, ritardi, aria condizionata rotta, finestrini praticamente murati, caldo, puzza, gente di merda e altre meraviglie varie).
Unica cosa positiva, ogni volta che viaggio in treno conosco ragazzi e ragazze simpaticissimi.
Giornate a casa passate su internet, senza problemi di disconnessioni improvvise, poi shopping (con i soldi dei miei perchè io sono tornato a casa praticamente povero) serate con gli amici, vino, birra, sigarette, stronzate e chiacchierate come sempre. Un paio di cene con i parenti e una cena a casa del mio vecchio Angelo Custode, sua moglie e un altro ex collega. Splendida serata con regalo finale: da anni mi aveva promesso il vinile di Like a Virgin e finalmente ha mantenuto la sua promessa. E' mio.
Ferragosto lontano dal mare: con A&A e Mr. Paranoia siamo stati in una riserva a 1.600m di altezza, con due fuochi accesi (tranquilli, l'area era attrezzata per farlo) e con tanta roba da mangiare e tanta, tanta da bere.
Rientrato a Roma già al secondo giorno di lavoro mi sentivo come se quelle due settimane di pausa non le avessi mai fatte, e non è una bella sensazione. Solite cose: lavoro, spese, bollette, pulizie varie e altro ancora.
No dico, ma quando Madonna va in tour non sono più belle le città?!? Con quei mega cartelloni un pò ovunque e la sua mutanda che campeggia su piazze, strade e parchi. Uno spettacolo.
E ovviamente è ansia adesso, perchè mancano solo due giorni e poi inizia la sofferenza. Il caldo, la coda, gli spintoni, le ore in piedi, la pipì da trattenere, i malori, i cali di pressione, i pervertiti e infine la corsa verso la Terra Promessa che è il Golden Circle (sempre se riuscirò ad arrivarci , e quest'anno la vedo dura). Ma poi la troia farà il solito miracolo e per due ore mi farà zompare come Chobin quando solo pochi minuti prima ero praticamente un paralitico. Ormai lo so, ho esperienza con la Sciura.
Progetti per il futuro?!? Vorrei lavorare in televisione o nel cinema
Cosa ti auguri per l'avvenire?!? La pace nel mondo
Cosa vorresti fare da grande?!? Vorrei fare il missionario in Africa e curare tutti i bambini, oppure il medico e trovare la cura per il cancro, per l'aidiesse e per punti neri. Votatemi!
Scusate, in ufficio fa parecchio caldo.
domenica 10 agosto 2008
sabato 9 agosto 2008
Ultimo giorno di lavoro...
Mi sento terribilmente giù, con un forte senso di sconfitta e delusione.
lunedì 4 agosto 2008
sabato 2 agosto 2008
venerdì 1 agosto 2008
Let me go home
Vaffanculo al mondo, me ne torno a casa, con tutti i miei vecchi comfort, con mio padre che compra tutto il cibo che voglio, con mia madre che me lo cucina, con mio fratello (in ferie) che mi porta dove voglio, con i miei amici (prima che partano) che si ubriacano con me, con internet 24 su 24 (da poco anche wireless, quindi posso portarmi il MacBook pure al cesso), con i miei CD e DVD e, sempre da poco, pure con Alice Home TV!
mercoledì 30 luglio 2008
In my head
Trovate voi la parola più esatta.
domenica 20 luglio 2008
mercoledì 16 luglio 2008
Mi vendo
venerdì 11 luglio 2008
martedì 24 giugno 2008
lunedì 23 giugno 2008
So little time...
Trying to make a move just to stay in the game
I try to stay awake and remember my name
But everybody's changing and I don't feel the same
domenica 22 giugno 2008
So here I am...online again
Ho caldo, sono stanco, ho fame e sono praticamente povero. Urge una doccia, una cena, una bella dormita e, cosa più importante, lo stipendio.
lunedì 9 giugno 2008
Euphoria
Ma se devo essere sincero non mi sono divertito tanto, ero andato lì sperando di ballare due canzoni in particolare, ma mi hanno praticamente costretto a rimanere nella sala al terzo piano con quella musica di merda.
Siamo scappati via alle 2 perché Samantha ha avuto un problemino con i tacchi: voleva fare la figa e ballare col 12 ma i suoi piedi hanno ceduto prima del previsto. E' tornata a casa praticamente scalza.
Ah! Prima di entrare, mentre facevo la scorta di Camel al distributore, mi è sembrato di riconoscere un blogger. Nel dubbio non ho salutato e sono rimasto a canticchiare “Get down, beep beep, gotta get up outta your seat” per i cazzi miei, idem al locale durante la pausa sigaretta. Chissà se era lui?!
mercoledì 4 giugno 2008
This used to be my childhood dream
Don't look back
Keep your head held high
Don't ask them why
Because life is short
And before you know
You're feeling old
And your heart is breaking
Don't hold on to the past
Well that's too much to ask
Live and learn
Well the years they flew
And we never knew
We were foolish then
We would never tire
And that little fire
Is still alive in me
It will never go away
Can't say goodbye to yesterday
domenica 1 giugno 2008
giovedì 29 maggio 2008
martedì 20 maggio 2008
Non so che scrivere
sabato 17 maggio 2008
venerdì 16 maggio 2008
Quando meno te l'aspetti...
Mi piaci. Tanto.
giovedì 15 maggio 2008
mercoledì 14 maggio 2008
Sempre SE mi leggi:
- Un consiglio: se vi piace qualcuno che non avete ancora conosciuto bene, ma con cui sognate possa accadere qualcosa, non scrivete mai il suo nome e cognome su Google, così, tanto per cazzeggiare. Potreste rimanere sconvolti.Bhè, i miei complimenti. Premio meritatissimo!
lunedì 12 maggio 2008
10:59
giovedì 8 maggio 2008
La cotta
PS: E con questo sono alla frutta. Un pietoso caso umano...
martedì 6 maggio 2008
Get down, beep beep, gotta get up outta your seat
domenica 4 maggio 2008
Vi voglio bene
Grazie di tutto.
sabato 3 maggio 2008
Non si sa mai...
domenica 20 aprile 2008
Domenica
E' una domenica da sorriso sulle labbra.
martedì 15 aprile 2008
Il senso
Riabbracciare qualcuno che non vedo da tanto, rincontrare un amico che vive lontano, guardare un film sdraiato sul divano, ascoltare musica pensando ai cazzi miei o camminare per le vie del centro ammirando la vita che mi circonda.
Rievocare i ricordi e le persone del passato e meravigliarmi di quanti anni sono trascorsi, rendermi conto di aver avuto quello che volevo, continuare a volere altro e a chiedermi come ottenerlo, godermi quello che ho e lamentarmi di quello che non ho ancora. Ridere, piangere, provare emozioni.
Ma anche imparare. Imparare dai miei stessi errori e cercare di migliorare, affrontare le prove e cercare di andare avanti con le mie forze e le mie debolezze.
Un paradosso, una contraddizione, un'infinita serie di circostanze e di coincidenze. Per me è tutto questo e molto altro ancora.
mercoledì 9 aprile 2008
Mi faccio paura da solo
Mentre facevamo colazione ho detto a Samantha del sogno, avevo un pò di paura a raccontarle tutti i dettagli, visto che erano un pò particolari, ma alla fine le ho detto tutto buttandola sullo scherzo e sul fatto che i miei sogni sono sempre assurdi.
Bhè l'assurdità invece sta nel fatto che quello di stanotte è stato il mio ennesimo sogno premonitore: stasera infatti Samantha è venuta a conoscenza di un particolare della vita del suo ex che non sapeva, lo stesso particolare (che ometto perchè più che personale) che le dicevo io nel sogno. Quando me l'ha detto mi sono venuti i brividi, sia per il fatto in se, per niente bello, ma soprattutto per l'impressionante coincidenza della cosa.
domenica 6 aprile 2008
sabato 5 aprile 2008
A volte ritornano...anche i vecchi lavori
Tutto è iniziato a cena: mi ha chiesto a bruciapelo se fossi interessato ad occuparmi di telemarketing. Praticamente mi ha fatto passare la fame e mi ha fatto venire il vomito nel giro di due secondi con appena una sola domanda. Ho risposto che non è il massimo delle mie aspirazioni, che odio il telefono, ma che se ritiene sia necessario posso fare anche quello (dico sempre quello che penso, non riesco a mentire). Fa la faccetta strana e a quel punto aggiungo:
Alla fine comunque ho anche lavorato in un call center
Faccia interessata:
Lui: In o out?
Io: Outbound. Dovevo proporre una promozione
Lui: Cazzo, allora sarebbe perfetto!
Io: Merda! (solo pensato)
La riunione si sposta in una sala degli uffici. Si parte parlando dei problemi del centro, di quello che serve e di quello che possiamo fare per incrementare la clientela. A quel punto, involontariamente, mi butto la zappa sui piedi dicendo che la gente chiede insistentemente listini o depliant sui nostri lettini e sui trattamenti estetici, lui preoccupato guarda il socio, e da qui in poi parte un dialogo che ha suscitano non poche risate tra i presenti:
Lui: Ci tocca trovare un grafico
Socio: Mi sa di si
Io: Ehm, veramente è il mio vecchio lavoro
Lui: Pure?
Io: Si, l'ho fatto per quattro anni
Lui: Cazzo Massimo, dille queste cose! Prima il call center, poi il grafico!
Io: Mica è colpa mia, sei tu che mi hai assunto senza leggere il mio curriculum! (mi ha fatto entrare Samantha n.d.b.)
Lui: Hai ragione, domani mattina portamene uno
Io: Ehm, se vuoi posso dartelo anche adesso. Ne porto sempre uno dietro
Collega: Ah! Allora continui a cercare lavoro anche se stai qui!
Io: Forse non ci siamo capiti: io vado da chi mi paga di più, io vado da chi mi permette di pagarmi l'affitto!
Lo so, il siparietto stile "Il Principe e il Povero" potevo anche risparmiarmelo, ma non ho resistito. E così per un pò si è parlato di quello che avrei potuto fare nell'azienda, si è ipotizzato un mio passaggio agli uffici sia per occuparmi della pubblicità che della vendita dei nostri prodotti. Ancora tutto campato in aria comunque, al momento infatti l'unica cosa certa è che mi sono spinto da solo nella merda perchè sono due giorni che oltre alle mie sei ore lavorative al solarium faccio altre due o tre ore in ufficio per preparare sti cazzo di depliant.
A proposito: stranissimo tornare ad usare Photoshop e CorelDraw dopo più di un anno. Alcune cose le ho dimenticate ma la cosa più brutta è aver perso la velocità e non ricordare più le combinazioni dei tasti. E per uno che lavorava solo con la tastiera e usava il mouse solo per muovere il cursore è veramente drammatico.
Morale della favola: se avete trovato un lavoro dopo averne cambiati tanti, non dite mai cosa facevate prima e non scrivetelo sul curriculum. Potreste ritrovarvi a fare tutto quello che avete già fatto e per giunta contemporaneamente!
domenica 30 marzo 2008
Pensieri random
- Ho passato il weekend di Pasqua in un paesino sperduto del Molise, insieme a Samantha, Charlotte e un nostro amico. Viaggio di andata sotto la pioggia battente e un vento gelido, arrivati a casa (della famiglia di Samantha) il termometro segnava 6 gradi, e la differenza con l'esterno era notevole. Inutile dire che ho stretto subito amicizia con la stufa a legna, tanto da preferire la sua compagnia per due sere consecutive ad un giro in piazza con Samantha e la bufera.
Il lunedì dell'Angelo sembrava il giorno di Natale, a pranzo ha anche fatto una spruzzata di neve. Siamo sopravvissuti, e un paio di giorni in montagna, in un paesino interamente di pietra con solo 650 anime, mi hanno messo un pò di serenità addosso. Siamo tornati in tempo, poco prima che si trasformasse in depressione presuicidio.
- Un consiglio: se vi piace qualcuno che non avete ancora conosciuto bene, ma con cui sognate possa accadere qualcosa, non scrivete mai il suo nome e cognome su Google, così, tanto per cazzeggiare. Potreste rimanere sconvolti.
- Se il mio vecchio posto di lavoro l'avevo ribattezzato "Il Circo", quello di adesso è degno di essere chiamato "Il Manicomio". Ma anche "Asilo Nido" non sarebbe male, visto il comportamento di capi e dipendenti a metà tra bambini dispettosi e adulti con problemi di socializzazione.
Spiegare bene la situazione sarebbe impossibile, al momento però posso dire che (forse) mi sono guadagnato le simpatie del capo dopo aver detto al telefono "Scusa tu chi cazzo sei?" ad un tipo che mi aveva chiesto chi mi avesse assunto. Solo dopo mi è stato detto che si trattava dell'amministratore della società che non sapeva nulla di me e che il capo vorrebbe buttare fuori. Quella sera mi ha invitato ad una cena con altra gente dell'ufficio, non so se le due cose siano da collegare.
- Il mese prossimo verranno a trovarmi i miei. Finalmente si son decisi a fare i biglietti, e porca troia non hanno manco speso tanto: io ho speso quasi la stessa cifra viaggiando da solo!
Lei: Però devi prenotarmi una pensione
Io: Ma come la pensione? Vi ho detto che potete dormire a casa mia
Lei: No, no. Non vogliamo disturbare per tanto tempo
Io: Ehm. Mamma, ma quanto rimanete?
Lei: 12 giorni
Io: MINCHIA!
Lei: Eh! Una volta che parto mica posso stare fuori pochi giorni!
Io: Ah bhè!
Vabbè, meglio, così avranno sia il tempo per visitare Roma che quello per sbrinare il freezer, riparare un paio di prese, sostituire le corde delle serrande e montare il bastone della tenda in camera mia.
- Ho un disperato bisogno di soldi!
- Sono nero. No, non sono incazzato, sono abbronzato e non succedeva da anni. Ho una bellissima abbronzatura, peccato che nessuno se ne accorga e peccato che non a tutti posso fare vedere il mio colorito naturale, non sarebbe carino mostrare il culo a tutti quelli che mi dicono che sono pallido.
- Non sono minimamente pentito di quello che ho fatto. Dovessi rinascere altre 100 volte rifarei tutto da capo.
- La famosa linea wireless a scrocco da qualche tempo è lentissima, anche per questo motivo aggiorno il blog più di rado. Perchè non posso permettermi l'ADSL per i cazzi miei? Mi manca da morire la mia connessione ADSL 24/24, la coda di file da scaricare, il forum e le pagine di Wikipedia che divoravo link dopo link.
Ma soprattutto mi mancano le multichat notturne, in cinque o sei, a ridere come scemi fino alle 3 del mattino e oltre. Sarà anche squallido, ma mi manca. Avere un Mac e non avere internet è come avere una villa vista mare con le finestre murate.
- Rivoglio il mio cellulare! Ne ho uno in prestito da Samantha da 3 mesi ma fa schifo al cazzo. Il mio giace su una mensola in attesa di una nuova batteria. Preferisco riparare questo che prenderne uno nuovo, è ancora perfetto nonostante i suoi 2 anni e mezzo e poi ci sono troppo affezionato. E poi è figo e fuori produzione, e non venite a dirmi che ce ne sono di più fighi perchè non me ne frega un cazzo, il mio Samsung E730 è spettacolare!
- Continuano le mie crisi diabetiche: da quando ho sentito quel cazzo di titolo non faccio che comprare buste e buste di caramelle dure, e giuro che lo faccio inconsciamente! Secondo voi posso denunciare quella troia per circonvenzione di incapace? Sfido chiunque e non definirmi tale.
giovedì 20 marzo 2008
Se fossi...
Se lui chiama io rispondo:
1. Se fossi in un film?
Sarei in un film di quelli che raccontano la storia di una famiglia nel corso degli anni, e sarei uno dei personaggi chiave ovviamente.
2. Se fossi un flacone spray?
Che cazzo di domanda è?!? Vabè, sarei...sarei...un antitarme!
3. Se fossi un organo (non necessariamente umano)?
Il cervello, per avere il controllo di tutto.
4. Se fossi una cosa prestata?
Odio prestare le cose. Sono schifosamente possessivo, piuttosto compro e regalo l'oggetto in questione.
5. Se fossi un elettrodomestico?
Non so se il pc è classificabile come tale, ma sarei il mio Mac.
7. Se fossi un oggetto del tuo bagno?
Uno dei rotoli di carta igienica vuoti che le mie coinquiline collezionano sul davanzale della finestra e che, puntualmente, getto sempre io nella spazzatura.
8. Se fossi un recipiente od un portaoggetti?
Una scatola antica dove conservare foto e vecchi ricordi.
9. Se fossi parte dell’arredo urbano?
Una fermata dell'autobus.
10. Se fossi un elemento naturale?
Un fuocherello calmo calmo pronto ad incendiare tutto.
11. Se fossi una droga?
Sarei il siero della verità, sempre che esista.
Non so chi nominare, chi passa da qui e vuole cimantarsi faccia pure!
martedì 18 marzo 2008
lunedì 10 marzo 2008
Sex & Love by Cosmopolitan
Leggo infatti che "Chi preferisce la comodità e l'effetto vedo/non vedo dei boxer può essere più timido a letto rispetto a chi invece, preferisce lo slip che DI SICURO è un tipo orgoglioso delle sue dotazioni di base e di come le sa usare". E ancora "Sceglie un sofà in un materiale freddo ed essenziale come la pelle? Rischi che con lo stesso materiale ci abbia foderato anche il cuore. Se ha un copridivano invece, è onesto e sincero". Bhè, è affermato tutto con così tanta sicurezza che saranno sicuramente nozioni frutto di anni e anni di studi scientifici.
Poi si passa ai COMPLIMENTI CHE LO STENDONO. Qui la demente di turno consiglia di elargire lusinghe ai propri uomini, ma in modica quantità perché "Si sa, i ragazzi soffrono di assuefazione precoce" (questa non ha capito un cazzo della vita), quindi sì a complimenti sui capelli (tirando fuori addirittura il mito di Sansone) e complimenti sull'intelligenza tipo "Sei un genio!" perché "al tuo uomo farà piacere sapere che, oltre ai muscoli cesellati, ne apprezzi anche le fini qualità intellettuali". La parentesi COMPLIMENTI CHE LO STENDONO viene conclusa con il suggerimento di una frase: "Come te nessuno mai". Da dire a letto ovviamente. "L'essenziale è esaltare ogni sua performance. Pensa: ci sono uomini che restano fedeli per tutta la vita solo perchè non possono fare a meno di tali gratificazioni!". Allibito.
Le ultime pagine della sezione SEX & LOVE toccano l'apice della creatività editoriale: si parte dall'interrogativo sul perché gli uomini abbiano una brutta calligrafia (con spiegazioni pseudopsicologiche che non stanno né in cielo né in terra), un'autocelebrazione a caratteri cubitali con cui informano i lettori che il rapper LUDACRIS (Luda chi???) ha rivelato che tutto ciò che sa delle donne è merito di COSMOPOLITAN (poraccio, chissà come starà messo allora) e si conclude con, udite udite, una "traduzione simultanea" del linguaggio maschile. Pensate, secondo quest'autorevole rivista quando un lui dice "Inutile che te ne parli, è una storia noiosa" in realtà intende dire "Mi mette in cattiva luce, lasciamo stare". Giuro, non riesco neanche a fare sarcasmo o ironia davanti ad una roba del genere.
Mi domando solo come si possa avere il coraggio di scrivere così tante stronzate in così poche pagine, e costa pure due euro! A sto punto ne spendo la metà e compro DiPiù: sempre merda è, ma almeno non viene spacciata per cioccolata.
venerdì 29 febbraio 2008
...so slowly, so slowly, so slowly, so slowly...
Voglio un pò di calore, un pò di cibo, un pò di bifidus essensins e una bella dormita.
domenica 24 febbraio 2008
The forgotten names
E' infinitamente triste la visione di centinaia di tombe abbandonate, dimenticate e ridotte ormai a macerie. Questo è quello che ho dedotto stamattina dopo una passeggiata al Cimitero Monumentale del Verano.
E' da quando mi sono trasferito qui che Samantha aveva promesso di portarmici, ma ogni volta avevamo preferito fare altro, stamattina invece è successo il contrario.
E' un pò strano parlare di questa passeggiata, in tre ore apparentemente non abbiamo fatto nulla se non camminare e parlare, ma in realtà credo che abbiamo fatto veramente tanto. Mi sento come se avessi, per un attimo, riportato in vita tutta quella gente, o come se più semplicemente, avessi parlato con loro rimanendo ognuno nella sua dimensione spazio-temporale.
Ci siamo commossi più volte: davanti le tombe grigie, molte delle quali divelte, della sezione ebraica; davanti la tomba di un'intera famiglia, padre, madre e un bambino di due anni, morti nello stesso giorno; davanti la tomba di una bambina musulmana interamente ricoperta di fiori, giocattoli e angeli di diverse misure, tutti intorno alla sua foto sul banco di scuola. E' stato difficile trattenere le lacrime anche davanti il disegno di un bambino che salutava il nonno per l'ultima volta, così com'è stato difficile staccare gli occhi da quelle foto, da quei nomi, da quelle date.
I nomi. Non facevo che leggere ossessivamente nomi e cognomi.
Immaginavo le loro storie, le loro vite, nel 1850, nel 1910, nel 1945, nel 1960. Nomi e date. Nomi, date e foto. E sebbene le tombe monumentali, come quelle di Garibaldi o di Mameli, saltino subito all'occhio per la loro imponenza, io fissavo le lapidi anonime, con le foto consumate dal sole e dalla pioggia degli ultimi cinquanta o sessant'anni.
Pensavo che dietro ad ognuno di quei nomi c'era stata una vita, pensavo che ognuno di quei nomi suonava importante nella mia mente, anche se si trattava di gente semplice, gente comune. Avrei voluto leggerli tutti, uno per uno, avrei voluto quasi parlare con loro. Avevo la deprimente sensazione che quella gente fosse veramente morta, morta e sepolta anche nei ricordi dei loro cari. E nella lista di questi vivi "cattivi" ho incluso me stesso, che se si esclude il recente lutto non andavo al cimitero da anni.
Poco prima di entrare una signora aveva cercato di venderci dei fiori, ma Samantha aveva declinato dicendo che non avevamo parenti lì dentro e per risposta aveva avuto un sorriso e un "Meglio così". Quando sono uscito ho pensato che in realtà lì dentro avevo lasciato tante persone care, perché in fondo i defunti sono la storia e il passato di tutti noi, e ho detto a Samantha che magari, la prossima volta, quel mazzo di fiori possiamo anche comprarlo.
And held my breath
And tought about your death
And I saw the crumbling tombstones
All the forgotten names
lunedì 18 febbraio 2008
Da quando vivo solo Vol.3
Ho già scritto, per esempio, che non mi da più fastidio la tv accesa prima di dormire, anzi mi concilia il sonno, e che da mesi ormai sono passato al caffè americano sia perché ho scoperto che non fa poi così schifo, sia perché il mio rapporto con la caffettiera classica non è dei migliori.
Un radicale cambiamento lo ha subìto la mia domenica mattina. Per decenni, praticamente da quando ho finito di frequentare il catechismo per la prima comunione, la domenica mattina è sempre stato un momento di totale nullafacenza. Da quando vivo a Roma invece, quasi ogni domenica, esco insieme a Samantha e andiamo in giro per i mercatini. Porta Portese (il vecchio o il nuovo), Via dei Fiorentini o le semplici bancarelle sulla Tiburtina. Dopo una spulciata a roba usata, DVD e vestiti compriamo il pranzo (indiano, pizza o fritti vari) che consumiamo per metà durante il tragitto per tornare a casa, rigorosamente a piedi. Da mesi invece mi propone di fare un giro al Verano, ma non lo abbiamo ancora fatto nonostante l'idea mi attragga parecchio.
Un'altra cosa che a casa dei miei non facevo mai: mettere il pigiama subito dopo cena e guardare la tv sdraiato sul divano mangiando schifezze, anche perché prima la tv non la guardavo mai. Adesso invece Samantha mi ha contagiato anche con questo rito. Yogurt, pop corn, cioccolatini, patatine, biscotti, Nutella, non importa cosa mangiamo, l'importante è avere qualcosa da masticare. Il massimo per me è mangiare le cose che cucina lei: torte, crostate e Tiramisù le vengono da orgasmo. Se siamo in vena ci buttiamo anche sugli alcolici: limoncello, amari vari o il vino che è avanzato a cena.
Ho un cane. Ok, non è mio ma di Samantha, ma vive pur sempre con me. E per me è la prima esperienza con un cane in casa. All'inizio ero un pò distaccato, anche un pò schifato se vogliamo, da quell'essere peloso e sbavoso che mi gironzolava intorno annusandomi e fissandomi coi suoi occhioni dolcissimi. A poco a poco abbiamo iniziato a conoscerci, ad andare a passeggio insieme, a giocare. Le carezze sono diventate baci e i baci abbracci. Adesso non mi fa più schifo l'idea di abbracciarla e darle un bacio, adesso mi viene naturale perché vedo l'affetto che lei ha per me. Persino pulire quando sporca non mi da fastidio quanto me ne dava prima, in fondo è sempre meglio un cane piuttosto che un coinquilino dispettoso e stronzo come lei, almeno il cane si fa ripagare con uno solo dei suoi sguardi.
Alle nuove abitudini aggiungo anche la spesa, perché a casa non era mai compito mio e anzi spesso delegavo mio padre per comprare roba che serviva a me.
I primi tempi la spesa la facevamo tutti e tre insieme, poi Charlotte ha deciso di mettersi a dieta, ha iniziato a comprare barrette e merdate dietetiche così adesso la spesa la faccio solo con Samantha. All'inizio era un pò difficile, dovevamo capire ognuno i gusti dell'altro, ma ormai abbiamo i nostri prodotti standard, quelli che non devono mai mancare in casa, quindi fare la spesa è diventato più veloce e automatico. Poi è normale che capita di discutere se comprare o meno un nuovo tipo di biscotti o se prendere i taralli alla cipolla al posto di quelli al peperoncino.
L'ultimo cambiamento in ordine cronologico l'ho notato proprio in questi giorni. Tornando a casa da lavoro, ieri pomeriggio, mi sono reso conto che non mi sento più un ospite in questa casa. E' difficile da spiegare, perché parlo di sensazioni stavolta, ma tutto ormai è familiare per me. Dalle strade ai negozi, dal portone di casa al mio letto, tutto ormai è entrato a far parte della mia vita.
Così ieri mi sono sentito improvvisamente tranquillo, sereno, ho aperto la porta, il cane è corso a salutarmi ed ero a casa mia.
giovedì 14 febbraio 2008
Il serial killer
Ho sognato che mi trovavo in un luogo molto grande, con tanta gente ma con le uscite chiuse, come in trappola, forse era una nave da crociera, forse un hotel, e ogni volta che qualcuno andava in bagno veniva ritrovato con la gola tagliata. Non ricordo se ho visto sangue o cadaveri, però so che la cosa è successa tante volte, tant'è che si è subito capito che si trattava di un serial killer.
Improvvisamente mi ritrovavo in una cabina, con un letto a castello dove dovevo dormire insieme alla mia amica D e sua cugina F (assurdo, D si è appena trasferita a New York, con F invece abbiamo chiuso i rapporti un anno fa sia io che D). Volevamo dormire, ma avevamo una paura fottuta che il serial killer uccidesse anche noi, io qui inizio ad avere problemi alla voce: infatti nel sogno non riuscivo a spiccicare parola, avevo la gola bloccata.
Cos'è successo dopo non lo ricordo più, ricordo però che scappavo da questo posto (perché scoprivo chi era l'assassino) attraverso scivoli ripidissimi da dove scendeva giù dell'acqua, cadevo in un'enorme vasca sotterranea e finivo chissà dove, poi scendendo da un treno insieme a chissà chi dicevo alla polizia che il serial killer ci stava inseguendo. Ma la polizia ha iniziato ad inseguire la persona sbagliata mentre il vero assassino inseguiva noi. Inutile dire che io non riuscivo a parlare neanche in questo caso.
Non ricordo come sia riuscito a scappare dall'assassino né come abbiano fatto ad arrestarlo, ma improvvisamente mi sono ritrovato a sapere che il tizio in questione era impazzito perché da piccolo qualcuno era entrato in bagno mentre lui stava dentro, e manco a dirlo cosa ho fatto io? Sono entrato in una stanza trovando l'assassino chinato su una vasca da bagno intento a farsi uno shampoo.
A questo punto la scena peggiore: lui si accorge di me e ha come un raptus di follia, io scappo dall'altro lato della stanza, mi fermo ad un angolo e mi giro con le spalle al muro. L'assassino, bagnato e mezzo nudo, corre verso di me con lo sguardo inferocito e un enorme coltello in mano puntato davanti. Gli occhi sono impressionanti, non riesco né ad urlare né a scappare, l'ultima cosa che vedo è il suo braccio che sferra un colpo verso la mia gola.
Mi sono svegliato che praticamente tremavo, sudato e impaurito. E' tutta la giornata che penso e ripenso a questo sogno e a qualche sua possibile interpretazione ma purtroppo non sono arrivato a nulla. L'unica cosa che sono riuscito a spiegarmi è il fatto di non riuscire a parlare: quando mi sono svegliato infatti stavo a pancia in sù e la lingua mi bloccava leggermente la gola.
Si accettano nomi di rinomati psichiatri.
mercoledì 13 febbraio 2008
I love wireless
Se con il lavoro andrà bene una delle prime cose che farò sarà la linea adsl. E' snervante navigare con l'ansia che crolli tutto da un minuto all'altro.
lunedì 11 febbraio 2008
News
Sono sempre distaccato quando inizio qualcosa di nuovo, infatti ho scritto che sono in prova, in realtà è proprio fatta, cioè, Samantha ha un ascendente non indifferente sul suo capo, tant'è che mi ha gia detto che a Marzo mi assumerà al pari del resto del personale.
E' quindi ufficiale che da oggi lavoro nel campo del benessere.
domenica 10 febbraio 2008
La palma della Groenlandia
Arriviamo per primi, il locale è in pieno centro, il locale è per fighettini. Ma non fighettini diciottenni coi jeans sotto il culo e l'elastico delle mutande D&G in evidenza, fighettini dai 30 in su con il papà imprenditore o politico, che passano le vacanze in barca tra isole e arcipelaghi italiani e non.
Inutile dire che mi sentivo assolutamente fuori luogo, idem Samantha e il resto della compagnia arrivata almeno mezzora dopo di noi. Salutiamo il tizio amico in comune di Samantha e dell'amica di G. che, anche se impegnatissimo trova il tempo di farci una foto da mettere sul sito del locale. Spero non lo farà o tutti conosceranno la mia espressione da portatemiviadiquiviprego. E fortuna che mi ero vestito bene, chissà come mi sarei sentito se avessi messo i vestiti da comunista che volevo mettere.
Mentre il locale si riempiva sempre più di strana gente (uomini stile Cumenda e donne stile Yespica pre-isola) assaggio il primo Mojito della mia vita: ottimo direi (si, non l'avevo mai assaggiato. Che volete? Fino ad ora i miei gusti erano diversi). Visto che persino le cameriere ci snobbavano e che ci sentivamo come delle palme in Groenlandia, optiamo per andare via, destinazione: casa nostra.
Cioè, ma volete mettere un covo di figli di papà con una calda e accogliente camera etnico/ikea?!? E per allietare gli ospiti niente vini pseudopregiati o stuzzichini frigidi: Coca Cola, Yonkers e frittelle di mele preparate da Samantha in pochissimi minuti. Sarà banale, da diciottenni anni '90 o provinciale, ma il mio stile di vita è questo.
Io sono da taverna, non da Taberna.
giovedì 7 febbraio 2008
Pensieri random
Sabato sera un ragazzino sui 12 anni mi ha chiamato dicendomi "Scusi" e il giorno dopo ho notato un pelo bianco nella barba, proprio sotto la bocca. Non è che sto invecchiando di botto? No perchè sarebbe assurdo, dimostro 10 anni di meno, non vorrei passare dai 18 ai 38 in pochi mesi.
Quando abitavo con i miei per addormentarmi dovevo avere assoluto buio e assoluto silenzio, adesso invece lascio la tv accesa. Mi concilia il sonno, assurdo.
E a proposito di sonno, direi di avere qualche problema al riguardo. Passo tre notti insonni per poi rimediare nelle tre successive e così via. Credo di essere entrato in un merdoso circolo vizioso.
Sempre a proposito di sonno, continuo a sognare i vecchi colleghi e continuo a sognare cose assurde. Spesso sogno di piangere e mi sveglio con il viso completamente bagnato di lacrime. Dicono porti bene, me lo auguro.
Settimana scorsa mi sono ubriacato da far schifo, ho mischiato vino e crema di limoncello a casa per poi uscire a bere una pinta di birra. Mi sono divertito tanto, ho ballato con le mie coinquiline il meglio del trash anni '70 e (non ricordo per quale motivo ma ben venga) si sono lasciate palpare le tette. Complimenti ad entrambe.
Inutile specificare che il giorno dopo ho vomitato anche il pancreas continuando a ripetermi "Non berrò mai più, lo giuro!".
Ho scaricato Keep the Trance, una demo di Madonna. Praticamente una canzone che ha scartato e dalla quale ha fatto nascere Get Together e Hey You. Lo sto scrivendo solo perchè è appena iniziata in random, non perchè sia una cosa rilevante nella mia attuale vita (che di rilevante non ha nulla).
Sinceramente la preferisco ad entrambe, molto anni '80, se l'avesse inserita in Confessions on a Dance Floor al posto di Push avrebbe fatto più figura. Pensandoci bene al posto di Push anche un peto avrebbe fatto più figura. Penso sia la peggior canzone di Madonna in assoluto. Si, peggio anche di Jimmy Jimmy o Laugh to keep from crying, per quelli che sanno di cosa sto parlando.
Mi bruciano gli occhi.
Uno dei miei sogni da bambino, una delle cose che ho sempre detto che farò prima di morire, è scrivere un libro. E dopo aver letto "E' una vita che ti aspetto" di Fabio Volo mi sono chiesto come mai non l'ho ancora fatto. Voglio dire, di materiale ne ho, e se mi deciderò a scriverlo sarà sicuramente meno insulso del suo.
Volete la trama? Ovviamente uno sfigato che si ribella al sistema nella quale era rimasto intrappolato, scappa in un'altra città e dopo aver sperperato quei quattro euri che era riuscito a mettere da parte, finisce a chiedere l'elemosina, dormire sotto i ponti e a prostituirsi pur di continuare ad acquistare i nuovi album del suo idolo. Però per carità, il tutto sempre nella città che ha amato a prima vista e nella quale aveva sognato per anni di vivere eh! Mica cazzi! E se per caso ve lo stiate chiedendo: si, è autobiografico.
I pensieri random continuano ma se continuo a scriverli tutti finirò con l'esaurire i giga rimasti disponibili nel Mac. E dopo averlo riempito rippando tutti i DVD dei tour di Madonna, video collection e film vari, direi che questo è l'ultimo pensiero che posso permettermi. Se scrivo anche solo buona notte non potrò salvare il file.
mercoledì 30 gennaio 2008
lunedì 28 gennaio 2008
Stavo pensando...
Non sono tipo da grattarsi i coglioni quando si parla di morte, anzi, la trovo una cosa naturale e una cosa di cui si parla poco e male. Per questo ho sempre detto ai miei che quando me ne andrò voglio che donino i miei organi (qualora si possa fare) e voglio essere seppellito per terra, niente grattacieli di cemento almeno da morto.
Ci sono tantissime altre cose che però non gli ho mai detto, per esempio che vorrei essere seppellito in un cimitero ateo, senza croci, mezzelune o stelle a sei punte: quando morirò non voglio nessuna religione a rappresentarmi. Poi c'è la follia di Ray of Light, che vorrei suonassero mentre calano giù la bara. So che è assurdo ma vorrei che tutti mi dessero l'ultimo saluto con un sorriso (che a me nasce spontaneo ogni volta che l'ascolto) e che ne so, magari battendo un piede a ritmo di musica o muovendo un pò il culo. Sarebbe meno tragica come cosa, soprattutto se dovessi morire adesso. Ma non è questa la cosa che stavo pensando quando ho deciso di scrivere.
In realtà mi sono chiesto "Come reagiranno alla notizia della mia morte? Cosa dirà di me la gente quando non ci sarò più?".
Mio padre, mia madre, i miei amici, i miei ex colleghi, le mie coinquiline. Mi piacerebbe sapere chi piangerebbe, chi andrebbe al funerale, chi rimarrebbe veramente colpito e chi ci andrebbe solo perché imparentati (ma quelli so già che sarebbero in tanti). Ho lasciato un segno nella vita degli altri? Ho fatto qualcosa per cui la gente mi ricorderà a distanza di anni? Ho dato abbastanza da aver colpito chi mi stava accanto?
Chi mi ricorderà e per cosa?
venerdì 25 gennaio 2008
venerdì 11 gennaio 2008
Non l'avrei mai detto...
Forse è perchè sono sempre io, un finestrino e uno sconosciuto accanto a me.
Vi è mai capitato...
lunedì 7 gennaio 2008
Feeling so alone
Il fatto è che in questo momento avrei voglia di parlare con qualcuno, avrei proprio bisogno di parlare con qualcuno, magari camminando per una strada deserta o seduto ad un pub a bere qualcosa. Di farlo con Samantha o Charlotte non se ne parla: vivono con me ormai da cinque mesi, è come se fossero la mia famiglia e di conseguenza sarebbe come parlare con i miei genitori, quindi niente da fare.
Una certa persona avrebbe dovuto passare questo weekend a casa mia, cosa che mi sarebbe servita, ma purtroppo mi ha dato buca. Forse s'è ricordato solo all'ultimo momento che la notte della vigilia dell'Epifania doveva lavorare e così anziché venire a Roma è dovuto saltare sulla sua scopa e fare il giro dei camini di mezzo mondo. Spero che la scopa fosse in verticale nel momento in qui c'è saltato sopra. Ovviamente scherzo, è che mi dispiace non sia venuto, mi avrebbe fatto bene una chiacchierata con lui.
Mi sono appena ricordato che non ho scritto nulla sulle mie vacanze a casa. In realtà è stato un rientro normalissimo, non c'è stato nessun tipo di festeggiamento in casa mia dopo quello che è successo appena un mese fa. Tralascio tutta la parte in cui entri per la prima volta e ti rendi conto dell'assenza, ti rendi conto che anche se silenziosa e poco pretenziosa era pur sempre una presenza, e allora il sorriso si smorza, la gola si blocca, gli occhi si inumidiscono e la voce inizia a tremare. Ti rendi conto anche che non è il caso, non davanti a lei che proprio nel tuo arrivo vede un "diversivo" alla triste monotonia dell'ultimo mese. Allora a malincuore inizi a recitare la parte di te stesso, del te stesso dolce e premuroso ma allo stesso tempo ironico, cinico e anticonformista. Cazzo, fortuna che dovevo tralasciarla questa parte.
Dunque dicevo del rientro, niente di che ma pur sempre bello. Solite infinite chiacchiere con mia madre, le uscite con A&A e qualche ora passata su internet, finalmente senza l'angoscia che crolli la connessione da un momento all'altro o senza immigrati cafoni che ti passano germi e batteri con tosse e starnuti. "Casa dolce Casa", è proprio il caso di dirlo.
Adesso non ricordo se ho già scritto al riguardo (magari editerò quando pubblicherò questo post, magari farò un semplice copia/incolla e fanculo) ma a Natale nessun regalo, a parte un paio di occhiali nuovi da parte dei miei, e soldi sempre da parte dei miei e di qualcun altro. Capodanno fuori città con A&A e l'aggiunta di Mr. Paranoia. Solo quattro persone ma tanto tanto cibo, tanto tanto alcol e tante tante risate. In pratica una serata come tante se si esclude il brindisi a mezzanotte. E si sa, quando una serata non nasce sotto la pressione del divertimento a tutti i costi riesce sempre perfettamente.
Normalmente a questo punto inizierebbe la mia sfilza di "vorrei che...spero che...mi auguro che..." ma non ne ho proprio voglia. Ho quasi paura che scrivendole le cose non si avverino, nonostante questo blog ne sia la prova contraria: da quando sono qui non faccio che ripetermi che ho avuto esattamente quello che ho disperatamente cercato, quindi chissà, magari le cose continueranno ad andare com'è giusto che vadano.
I got exactly what I asked for
Wanted it so badly
Running, rushing back for more
I suffered fools so gladlyMadonna - Drowned World/Substitute for Love
Buona notte.