Ok ci siamo. Il giorno della partenza è arrivato. Non ho ancora nulla di pronto, solo il biglietto elettronico e tanta confusione in testa.
Confusione per quello che devo portarmi, per come devo andare all'aeroporto, per come devo andare in albergo, per il casino che sto lasciando in ufficio.
E a proposito di ufficio, nella frenesia più totale il coordinatore mi ha detto che è preoccupato per il pomeriggio perchè manco io. Altra piccola soddisfazione personale. Tant'è che sto facendo il prima possibile per fare più lavori possibili entro le due, ora in cui penso di andarmene.
Bel casino. Spero vada tutto bene in questo viaggio perchè ci tengo tanto. Non solo per le persone che rivedrò, non solo per la città che rivedrò (per la terza volta in un anno) ma anche e soprattutto perchè ho voglia di mettere fine ad un capitolo della mia vita che ho iniziato a vivere proprio a Roma esattamente un anno fa.
Non rinnego nulla di quello che ho fatto, non mi sento un fallito perchè non sono riuscito a fare quello che avevo in mente di fare. Credo solo che la vita sia una successione di eventi, alcuni li decidiamo noi, altri invece ci si presentano davanti improvvisamente e stravolgono completamente i nostri piani, nel bene o nel male. E questo è quello che è successo a me.
Un anno fa esattamente era un periodo bruttissimo in ufficio, una velocissima visita a Roma di appena 30 ore mi aveva fatto venire una tremenda voglia di cambiare tutto e trasferirmi perchè in fondo non avevo nulla da perdere. Lavoro di merda, paga di merda, trattato di merda. Che ci stavo a fare?
Tornato a Palermo la decisione, poi i mesi di attesa per l'appartamento con Daniela che, alla fine, non è mai arrivato. E intanto il cambiamento, mio perchè ho fatto di tutto per farmi apprezzare dal coordinatore, suo perchè ha capito quanto valgo, e della famiglia perchè lui ha iniziato a parlare bene nei miei riguardi e a difendermi tutte le volte che ce n'è stato di bisogno. E infine l'arrivo dell'aumento di stipendio, finalmente adeguato alla busta paga (ma non ancora al mio reale lavoro, ma pazienza!).
La ciliegina sulla torta è stata messa proprio due settimane fa, quando il titolare padre ha buttato fuori la titolare figlia, con conseguente giovamento nel lavoro e nell'umore di tutti noi.
E così eccomi quà, momentaneamente soddisfatto di me e del mio lavoro, delle persone che mi circondano e di come si sono evolute le situazioni in un solo anno.
Buon viaggio. Me lo merito.
Confusione per quello che devo portarmi, per come devo andare all'aeroporto, per come devo andare in albergo, per il casino che sto lasciando in ufficio.
E a proposito di ufficio, nella frenesia più totale il coordinatore mi ha detto che è preoccupato per il pomeriggio perchè manco io. Altra piccola soddisfazione personale. Tant'è che sto facendo il prima possibile per fare più lavori possibili entro le due, ora in cui penso di andarmene.
Bel casino. Spero vada tutto bene in questo viaggio perchè ci tengo tanto. Non solo per le persone che rivedrò, non solo per la città che rivedrò (per la terza volta in un anno) ma anche e soprattutto perchè ho voglia di mettere fine ad un capitolo della mia vita che ho iniziato a vivere proprio a Roma esattamente un anno fa.
Non rinnego nulla di quello che ho fatto, non mi sento un fallito perchè non sono riuscito a fare quello che avevo in mente di fare. Credo solo che la vita sia una successione di eventi, alcuni li decidiamo noi, altri invece ci si presentano davanti improvvisamente e stravolgono completamente i nostri piani, nel bene o nel male. E questo è quello che è successo a me.
Un anno fa esattamente era un periodo bruttissimo in ufficio, una velocissima visita a Roma di appena 30 ore mi aveva fatto venire una tremenda voglia di cambiare tutto e trasferirmi perchè in fondo non avevo nulla da perdere. Lavoro di merda, paga di merda, trattato di merda. Che ci stavo a fare?
Tornato a Palermo la decisione, poi i mesi di attesa per l'appartamento con Daniela che, alla fine, non è mai arrivato. E intanto il cambiamento, mio perchè ho fatto di tutto per farmi apprezzare dal coordinatore, suo perchè ha capito quanto valgo, e della famiglia perchè lui ha iniziato a parlare bene nei miei riguardi e a difendermi tutte le volte che ce n'è stato di bisogno. E infine l'arrivo dell'aumento di stipendio, finalmente adeguato alla busta paga (ma non ancora al mio reale lavoro, ma pazienza!).
La ciliegina sulla torta è stata messa proprio due settimane fa, quando il titolare padre ha buttato fuori la titolare figlia, con conseguente giovamento nel lavoro e nell'umore di tutti noi.
E così eccomi quà, momentaneamente soddisfatto di me e del mio lavoro, delle persone che mi circondano e di come si sono evolute le situazioni in un solo anno.
Buon viaggio. Me lo merito.
3 commenti:
questo era quello che avevo voglia di leggere...
Un bacio e un abbraccio...vedi che CHI LA DURA LA VINCE!
A questo punto bestemmioni non ti servono, no??
come dice il bimbo in braccio a giobbe covatta nello spot dell'amref
"basta poco che ce vo?"
a volte è vero e a volte no, ma se hai soddisfazione in questo momento goditela tutta!!!!
Grazie ragazzi...il weekend è stato grandioso e si, al momento niente bestemmioni, mi godo la soddisfazione!! ;)
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