Questa doveva far parte delle foto random pubblicate prima, ma ho deciso che meritava un post tutto suo.
E' il cancello che porta al mio ufficio. Oltre quella moto che si intravede c'è una discesa che porta in quel famoso Circo del Nonsense di cui faccio parte, volente o nolente, da ormai quasi quattro anni.
Stamattina mi sono preso una pausa sigaretta da solo. Ero terribilmente stanco e fottutamente malinconico. Appoggiato ad un pilastro guardavo quello di fronte e ho pensato di fare una telefonata. Un attimo dopo ho deciso che era meglio di no, e lì è scattato il ricordo. Il mio cervello in un secondo mi ha ricordato tutte le telefonate fatte proprio in quel punto. Tutte le telefonate fatte e ricevute negli ultimi due anni, da quando ci siamo trasferiti in questi locali.
Molte sono trascritte anche in questo blog, di altre ne parlo vagamente e di altre ancora invece non ne vale neanche la pena scrivere, ma tra le tante mi sono ricordato quando Daniela mi ha chiamato per dirmi che l'appartamento a Roma si sarebbe liberato dopo due mesi, i nostri progetti per andare a viverci insieme, le telefonate piene di adrenalina quando ci preparavamo a distanza per comprare i biglietti del concerto di Madonna.
Anche il famoso messaggio del 5 Maggio l'ho letto davanti questo cancello, anche lui testimone di quello che ricorderò come il giorno più brutto del 2006.
E poi la telefonata a mia madre, quando urlando e tremando dai nervi le ho detto che se entro due mesi non mi fossi licenziato mi avrebbe dovuto rinchiudere a casa. Le prenotazioni negli alberghi per i miei soggiorni a Roma, le telefonate agli amici lontani, le telefonate per organizzare i sabati sera.
E poi quella prima telefonata. Preoccupato ma contento. La seconda, impacciato e impaurito. E poi la terza, imbarazzato, infinite telefonate, una sempre più bella della precedente. Tranne quella dello sclero, quella durata quasi un'ora dove ho detto tutto quello che mi passava per la testa in preda a puro delirio.
Ancora telefonate, l'ultima del 2006 con l'eccitazione di rivedersi poche ore dopo e la prima del 2007 con la malinconia del "Chissà quando ci rivedremo".
Adesso lui è sempre lì, aperto quando arrivo e aperto quando vado via. E chissà se anche lui come gli altri si chiede che cos'ho, perchè sono pensieroso, perchè da mesi non parlo con nessuno ed esco sempre solo a fumare.
Chissà.
E' il cancello che porta al mio ufficio. Oltre quella moto che si intravede c'è una discesa che porta in quel famoso Circo del Nonsense di cui faccio parte, volente o nolente, da ormai quasi quattro anni.
Stamattina mi sono preso una pausa sigaretta da solo. Ero terribilmente stanco e fottutamente malinconico. Appoggiato ad un pilastro guardavo quello di fronte e ho pensato di fare una telefonata. Un attimo dopo ho deciso che era meglio di no, e lì è scattato il ricordo. Il mio cervello in un secondo mi ha ricordato tutte le telefonate fatte proprio in quel punto. Tutte le telefonate fatte e ricevute negli ultimi due anni, da quando ci siamo trasferiti in questi locali.
Molte sono trascritte anche in questo blog, di altre ne parlo vagamente e di altre ancora invece non ne vale neanche la pena scrivere, ma tra le tante mi sono ricordato quando Daniela mi ha chiamato per dirmi che l'appartamento a Roma si sarebbe liberato dopo due mesi, i nostri progetti per andare a viverci insieme, le telefonate piene di adrenalina quando ci preparavamo a distanza per comprare i biglietti del concerto di Madonna.
Anche il famoso messaggio del 5 Maggio l'ho letto davanti questo cancello, anche lui testimone di quello che ricorderò come il giorno più brutto del 2006.
E poi la telefonata a mia madre, quando urlando e tremando dai nervi le ho detto che se entro due mesi non mi fossi licenziato mi avrebbe dovuto rinchiudere a casa. Le prenotazioni negli alberghi per i miei soggiorni a Roma, le telefonate agli amici lontani, le telefonate per organizzare i sabati sera.
E poi quella prima telefonata. Preoccupato ma contento. La seconda, impacciato e impaurito. E poi la terza, imbarazzato, infinite telefonate, una sempre più bella della precedente. Tranne quella dello sclero, quella durata quasi un'ora dove ho detto tutto quello che mi passava per la testa in preda a puro delirio.
Ancora telefonate, l'ultima del 2006 con l'eccitazione di rivedersi poche ore dopo e la prima del 2007 con la malinconia del "Chissà quando ci rivedremo".
Adesso lui è sempre lì, aperto quando arrivo e aperto quando vado via. E chissà se anche lui come gli altri si chiede che cos'ho, perchè sono pensieroso, perchè da mesi non parlo con nessuno ed esco sempre solo a fumare.
Chissà.
4 commenti:
ah quanti ricordi!! anche a me capita di ritrovarmi a fare le stesse cose nello stesso punto....quasi fosse un rituale! e questo i certi casi mi fa star bene!
la vita è fatta di alti e bassi...ora sei in basso.... devi avere pazienza e aspettare che la forza che non hai ora ti riporti su.... facendoti respirare aria nuova ,e regalandoti l'energia che ti manca per trovare la risposta che cerchi! la ruota gira per tutti.... vedrai che arriverà il momento della felicità....o almeno il momento in cui sarai sereno con te stesso! ciao Massi
Spero passi tutto in fretta..
Grazie mille Y.
Avrei potuto scriverlo io questo post...gioie e dolori vissuti davanti ad un palo durante la pausa di un lavoro che detestavo e che ho lasciato. Non è che adesso sia più felice di prima. Il mio entusiasmo è sempre smorzato dalla mancanza di coraggio nel mettere in atto quello che voglio ma che non sarebbe la "scelta giusta". E cosi mi ritrovo senza un lavoro, senza un uomo, in una facoltà in cui sono impantanato e senza essere felice. Per ora è come se fossi semi morto. Se poi mentre scrivo questo post melodrammatico il mediaplayer mi mette "eppure sentire" di elisa, potrei mettermi anche a piangere. Ma per stavolta evito, chiamo qualcuno e mi organizzo la serata in qualche sciatto localetto fingendo di divertirmi. Cazzo, ho 20anni e non riesco neanche più a divertirmi. Ok adesso la pianto che altrimenti inizio a straparlare (come se nn l'avessi già fatto). ciao
Ecco...e quello che hai scritto tu avrei potuto scriverlo anch'io, solo che di anni ne ho qualcuno in più!!
In bocca al lupo...e aggiorna il blog!! ;)
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