lunedì 8 gennaio 2007

Ironic

Inizio a pensare che la vita sia un continuo ciclo. Si ripetono via via sempre le stesse situazioni, a distanza di anni. Talvolta anche a distanza di soli 11 mesi. Il titolo di oggi è ancora una volta riciclato da un post dell'anno scorso, perchè oggi è avvenuta esattamente la stessa cosa. Stesso luogo, stesso informatore, stesso discorso, stessa mia reazione.

Pausa pranzo. Esco con un mio collega per comprare il solito panino, lui serio inizia il discorso.
- Mà, ti devo dire una cosa
- Cosa?
- ...
- Ehi. E allora?
- No è che se te lo dico è per il tuo bene
- Ohu, sei serio o sbaglio? Ormai parla perchè ho già capito il discorso
- Si che sono serio. Volevo dirti che se hai intenzione di andartene, non perdere tempo. Fallo.
- Nico perchè mi dici stè cose ora, proprio in questo momento? Io già sto male pè stì discorsi e per i cazzi miei, tu ora mi dici così!
- Io lo dico per il tuo bene! Non si deve perdere tempo di fronte a certe decisioni!
- Ma infatti anch'io lo dico per il tuo bene quando ti dico che sei sprecato lì dentro e che dovresti cambiare aria! Ok, ora però dimmi tutta la verità, se mi hai detto stè cose è perchè sai qualcosa di grosso.

E avevo ragione. C'era sotto qualcosa di veramente grosso. Che il 2007 avrebbe portato gli ennesimi cambiamenti nel mio ufficio già lo sapevo, che dovevano essere così drastici però non lo avrei mai immaginato.
Dunque, arrivo di nuove macchine, cambio di ruoli dei dipendenti, cambio di dipendenti. Nuovi arrivi ma soprattutto partenze tra i vecchi. Il primo a partire un mio collega che lavora lì da appena diciotto anni. Ultimamente ha avuto molti problemi in famiglia ed effettivamente ha fatto poco, quindi hanno pensato di scambiarlo con il titolare di un'altra ditta, una specie di collaborazione. Peccato che quest'ultimo non sappia un'emerita minchia del nostro lavoro. Il secondo a sballare, se le cose dovessero continuare a non piacergli, il sottoscritto. Di nuovo! Dopo un anno la stessa storia!
Inutile dire che il mio Angelo Custode ha continuato a difendermi a spada tratta, dicendo al capo di controllare i lavori che faccio io, che quantitativamente parlando sono sempre più dei lavori degli altri e che non faccio nemmeno gli errori che fanno gli altri. Niente, il nano di merda s'è fissato che in ufficio facciamo troppi errori e che a farli sono io. Era convintissimo a quanto pare.

La mia reazione è stata la stessa dell'anno scorso, per quanto mi riguarda so benissimo che non gli sono mai andato a genio e non mi sono stupito, ma che vogliano licenziare il mio collega, quel mio collega, è veramente assurdo.
E così mi ritrovo a valutare per l'ennesima volta la possibilità di andare via. E lo dico in tutta tranquillità perchè non è tornata oggi che ho saputo che vorrebbero licenziarmi, mi è tornata ormai da novembre!

Comunque, finita la pausa pranzo la fatidica riunione, la prima in tre anni e otto mesi. Il capo e i suoi dieci dipendenti. Ha iniziato dicendo che così come siamo siamo una squadra affiatata e assolutamente vincente (che ipocrita del cazzo) ma che non gli va a genio il fatto che noi operatori non aiutiamo molto i colleghi che si occupano della rifinitura dei lavori (taglio, rilegature e cazzate varie). Peccato che non metta in conto che quando ad avere troppo lavoro siamo noi operatori, i ragazzi non possono aiutarci perchè non sanno usare il pc. Che cazzo è? Una collaborazione a senso unico?!?!
Ha deciso che noi operatori non stamperemo più in tutte le macchine ma ci sarà un solo addetto alla stampa per ogni macchina, e qui ha indicato quel mio collega (porca troia, ma non vuoi licenziarlo?!?!). Altro discorso, i tempi di consegna da rispettare e da regolare perchè in effetti sono assolutamente impossibili. Fortunatamente 300 libri con consegna in 24 ore sono esagerati anche per lui.
Poi è passato agli orari. A quanto pare vuole fare orario continuato senza pausa (ah perchè abbiamo una pausa? Davvero?) e limitare i permessi (cazzo! Per due mesi ho rimandato di andare in banca!). Altra cosa, la meno credibile, gli straordinari verranno pagati, ma ci credo poco. Veramente poco.

Finita la riunione sono rimasti tutti nella stanza per i commenti, io sono uscito a fumare per frenare lo sdegno e pensare a me stesso. Poi ho parlato con il mio informatore, gli ho esposto le mie perplessità (quelle scritte sopra tra parentesi) ma come risposta ho avuto solo un "Forse ha ragionato un pò e ha cambiato idea".
E questo è quanto. Undici mesi, stessa situazione. In pratica ho lavorato sereno e tranquillo per si e no 5 o 6 mesi, poi è tornato tutto come prima, sia per me che per loro. Inutile specificare che sono tornato a casa a piedi. Nonostante la pioggia avevo troppo bisogno di camminare e pensare, ma in cinque chilometri non ho avuto nessuna illuminazione se non la stessa che mi perseguita da più di un anno: Vuoi farlo? Fallo. Ma quando? E per dove? E con chi?

Comincio a pensare che la vita ci dia sempre una seconda chance, e quando pensiamo di non averne è semplicemente perchè continuiamo a non avere le palle per fare la scelta più azzardata.

2 commenti:

gds75 ha detto...

abbiamo una cosa in comune, ieri abbiamo fatto una riunione con il capostruttura, che dopo un anno e mezzo che si è insediato ci ha degnato di un colloquio....

Massi ha detto...

Avrei preferito non averla stà cosa in comune!!
Dopo 5 minuti avevo il pacchetto di sigarette in mano, avevo voglia di scappare ma ho dovuto aspettare altri 55 minuti prima di farlo..